giovedì 2 settembre 2021

In cammino

Il tempo e il nostro girovagare nel mondo


di Liana Monti

Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.
(Dante Alighieri)

Parole antiche e sempre moderne. Il passato, il presente ed il futuro, immutati, come immutato è il tragitto del cammino nella vita di ognuno. Dal primo giorno della nostra esistenza, fino all’ultimo, siamo in viaggio.
Un percorso fatto di salite, discese, pianure, montagne, corsi d'acqua, bivi, incroci, vie senza sbocchi che costringono a tornare sui propri passi, ostacoli di ogni genere materiali e immateriali.
Ogni tanto ci si ferma a riposare, si guarda indietro per osservare la strada percorsa, poi si torna a guardare di fronte, l’orizzonte come meta lontana e irraggiungibile. A volte si fanno le somme delle cose imparate. A volte apriamo lo zaino che portiamo in spalla.
Lo zaino contenente ciò che abbiamo raccolto fino al quel momento e da quale ogni tanto togliamo ciò che non serve più. Lo zaino che contiene cose preziose e cose inutili. Uno zaino che ogni giorno si fa sempre più pesante.
In tutto questo andare quotidiano, arriva un momento in cui si fa una sorta di resoconto di tutto quanto fatto, visto, sentito, vissuto, imparato, perso. Questo importante momento può arrivare per libera scelta, ma talvolta accade quasi all’improvviso, per un evento scatenante che costringe a fermarsi ed a fare il punto della situazione, ad esaminare e ad esaminarsi.
Ci si può accorgere di errori commessi, anche se involontariamente, errori a volte irreparabili, dovuti spesso al non essere stati attenti alle conseguenze delle proprie azioni, al non avere meditato in maniera sufficientemente corretta ed opportuna, o a non avere meditato affatto, o addirittura all’aver seguito l’onda lasciandoci trasportare dagli altri fino a perdere sé stessi.
Errori anche dovuti al non avere indossato gli occhiali giusti per vedere correttamente e nitidamente le cose che stanno di fronte che invece rimanevano confuse, sfuocate, annebbiate, non lette.
Allora questa fermata è necessaria ed indispensabile per riprendere in mano totalmente la propria vita e solo dopo si può ricaricare lo zaino in spalla e ripartire nel cammino, lungo la “diritta” via che era stata persa.

1 commento:

  1. Fermarsi, sentire, riflettere, lasciare andare le zavorre. Ripartire con lo zaino più leggero. Intensa riflessione. Grazie Liana
    Mara

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