giovedì 2 settembre 2021

Il bambino e l'adulto

Il respiro diventa affannoso


di Mara Menichetti

La torta in forno ed il profumo in casa, le gatte che dormono nel tira graffi che ha le sembianze di un castello, la felpa che segna per me finalmente l'arrivo della nuova stagione, quella in cui cadono le foglie e la confusione si ritira; i piedi sul divano ed un libro sulle gambe.
In sottofondo solo i secondi dell'orologio che passano tranquilli. Situazione quasi idilliaca. Invece no. Ho tutto e mi manca tutto. Mi sento persa, l'anima in attesa di nuova terra e nuovi semi. Niente di ciò che mi circonda riempie le mie domande, le mie mancanze, i miei vuoti doloranti come piedi troppo consumati dai passi.
Mi sento in colpa verso chi in questo momento è in seria difficoltà, qualunque seria difficoltà, ma al tempo stesso in pieno diritto di sentirmi triste, vuota. Cosa diavolo è. Perché questa sensazione così limitante e opprimente. Ci faccio i conti da sempre. La conosco, ci frequentiamo spesso perché passa a trovarmi più di quanto vorrei.
Sono arrabbiata e non so con chi. Ci fosse un colpevole reale, uno solo. Forse ce ne sono tanti e non li conto. Non riesco nemmeno ad avercela con loro. Ma la rabbia resta. Non prende mai su le sue scarpe e se ne va. Sempre uguale negli anni. Non invecchia. Ha lo stesso sapore di quando da piccola cercavo consenso, attenzione, amore sconfinato, carezze. 
"Prenditi cura della tua bambina interiore", mi dicono da un pezzo. Ma dell'adulta che cerca ancora consenso, attenzione, amore sconfinato e carezze chi si prende cura. Essere adulti senza essere stati davvero bambini è una condanna a vita. È un grido continuo che solo l'aria può sentire.
Ha una potenza così grande che potrebbe spaccare i vetri ed invece passa fra le fessure senza che nessuno se ne accorga. Respiro più forte, allaccio la felpa, guardo il sole sui tetti dei vicini. I secondi sono sempre tranquilli. Tutti ordinati e quasi con lo stesso suono. Vorrei sentirmi come loro, tranquilla.

1 commento:

  1. Il testo in cui ognuno di noi si identifica, ma che non sa esprimere in forma così profonda è vera! Mi piace

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