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(Bojan Panic e il padre, foto Trento Today) |
(Angelo Perrone) «La struttura carceraria non è adeguata a chi è in queste condizioni psicologiche, cercheremo di recuperarlo» (Sandro Raimondi, procuratore della Repubblica a Trento). La scarcerazione di un omicida è delicata e sofferta, specie se così immediata, deve essere valutata con attenzione.
Bojan Panic è lo studente di 19 anni che - ha detto a Carabinieri - ha ucciso a coltellate il padre, muratore di 46 anni, per proteggere la madre. Le indagini hanno messo in luce un quadro di grande sofferenza, anni di maltrattamenti e di violenze familiari. Simeun Panic era un uomo violento: tornava a casa ubriaco, aggrediva la moglie, la minacciava e la picchiava. È accaduto anche quella sera, tra giovedì e venerdì.
La famiglia era radicata nel territorio, viveva in Trentino da parecchio tempo, tutti lavoravano o studiavano. L’omicida, confesso, è una persona molto giovane con un vissuto particolarmente doloroso. «La carcerazione in queste condizioni sarebbe stata inutile proceduralmente – ha chiarito il procuratore – e, a prescindere dall’esito del processo, ci sono possibilità operative differenti: una persona così giovane deve essere recuperata».