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Elsa, il peso del dolore

Nudo di Crilu
La difficoltà di uscire dalla rabbia e dal rancore

di Laura Maria Di Forti

Elsa era stata lasciata da Beppe per una giovane donna, emblema, forse, dell’eterna giovinezza. Rimaneva tutto il giorno con lo sguardo spento per aver sopportato le parole di commiato di Beppe, l’uomo che aveva amato per venti anni, lunghi e brevi insieme, anni finiti troppo presto e troppo male.
Sapeva bene di essere in buona compagnia, di non essere la prima donna a venire congedata per far posto ad un’altra. Ma faceva tanto male lo stesso. Pensava che a soffrire fosse solo lei, che in tutto l’universo non ci fosse, e mai ci sarebbe stato, una sofferenza più grande.
Elsa doveva dimenticare, scrollarsi di dosso il dolore offuscandolo con la rabbia, immergendolo nell’ira e cancellandolo con il rancore. Poi, e solo dopo, avrebbe potuto perdonare.
E allora, finalmente, sarebbe stata pronta a riemergere, a cambiare pelle, a risorgere dall’inferno e tornare in paradiso. Sola, certo, ma liberata dal tormento, dal dolore e dalla rabbia.

Commenti

  1. So molto bene cosa vuole dire.
    Tutto questo dolore.
    Mi unisco a tutte le donne che hanno passato, stanno passando e passeranno da qui.
    Grazie da Liana

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