La scala di Giacobbe: simbolo tra cielo e terra, dalla Genesi a Chagall
Cosa succede quando l'uomo dimentica la connessione con il divino? La risposta è in un'antica visione della Genesi. La Scala di Giacobbe non è solo un mito, ma la mappa per ritrovare la rotta in un mondo che sembra averla perduta. C'è ancora, nascosta da qualche parte, vicino a noi?
“Una scala poggiava sulla terra, mentre la cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa» (Genesi 28,12).
(Marina Zinzani) ▪️ La simbologia della scala di Giacobbe, nata da un sogno riportato nella Genesi, ha affascinato da sempre gli artisti. Ha ispirato Raffaello, Chagall, William Blake, e tanti altri.
L’unione fra la terra e il cielo, fra l’umano e il divino, ha sempre segnato la storia dell’uomo. E l’uomo, quando credeva di essersi liberato da questo legame, ha perduto la rotta. Difficile discernere la propria vita dalla spiritualità. La preghiera è una scala? Il raccoglimento, sotto varie, molteplici forme anche apparentemente laiche, è una scala?
Quella scala che gli angeli usavano per andare su e giù sulla terra ogni tanto la invochiamo. Che scenda un angelo ad aiutarci. Magari qualche angelo è rimasto, non è ripartito per il cielo, e la scala vista da Giacobbe in sogno c’è ancora, vicino a noi, nascosta da qualche parte.
(Quadro: Il Sogno di Giacobbe, un'opera d'arte che cattura la visione biblica della scala che unisce terra e cielo, con gli angeli che la percorrono.)

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