domenica 31 agosto 2025

La riforma che riguarda tutti

(Angelo Perrone) La campagna governativa sulla giustizia, aggressiva nei toni, si scontra con le posizioni equilibrate di giuristi ed esperti. Voci autorevoli del mondo giuridico e culturale, tra cui Gianrico Carofiglio, Chiara Salvatori, Stefano Celli e Giuseppe Santalucia (ex presidente dell'ANM), criticano la riforma della separazione delle carriere.
Secondo Carofiglio, la riforma è «surreale e grottesca», in quanto mira a un controllo politico sulla magistratura attraverso la creazione di due Consigli Superiori della Magistratura (CSM).
Chiara Salvatori aggiunge che la riforma «non migliorerà l'efficienza della giustizia né ridurrà i tempi dei processi». Al contrario, la duplicazione del CSM e l'istituzione di un'Alta Corte comporteranno un aumento dei costi e del personale fuori ruolo, con il rischio di una «deriva difensiva» dei magistrati.
Le parole di Stefano Celli e Santalucia sottolineano che questo non è un semplice aggiustamento tecnico, ma un vero e proprio tentativo di sovvertire gli equilibri democratici, minando l'autonomia della magistratura. La critica al ministro Nordio, circa «l'offesa ai giudici», svincolata da profili personali, si concentra sulla sua funzione e su dichiarazioni che, seppur velate, sono percepite come un attacco diretto alla professionalità dei giudici.
In questo contesto, la fiducia di Santalucia nella «sensibilità democratica degli italiani» diventa un messaggio cruciale. È un invito a non cadere nella propaganda e a comprendere le reali intenzioni dietro la riforma, scommettendo sulla capacità dei cittadini di discernere e di agire consapevolmente. Il referendum sulla giustizia sarà una prova importante per la nostra democrazia, dove la maturità del popolo italiano sarà chiamata a riconoscere e a respingere ogni tentativo di indebolire l'indipendenza della giustizia.

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