domenica 19 ottobre 2025

La regata di cristallo

(Vele al vento di Pippo Rizzo, 1925)
(Angelo Perrone) Il vento non era un suono, ma una lama che tagliava il mare. Le onde, piani di lapislazzuli e indaco, incastrati l'uno nell'altro.
Al centro, tre sagome scure fendevano l'energia blu. Le barche erano creature fatte di linee spezzate e slancio puro. Le loro vele, triangoli di giallo vivo e ocra caldo, erano tessuti non di tela, ma di pura luce. Ogni segmento di vela sembrava irradiare un calore, catturando l'energia del giorno e proiettandola contro il freddo mare.
Era un'esplosione di colori e dinamismo. Il mondo, smontato in precedenza, è ricostruito più vero, più intenso. Non si guarda una regata, si sente la velocità: il moto, vinta l'illusione effimera, diventa il principio stesso della traversata. I piani sfrecciano, si intersecano, testimoniando un viaggio incessante, un eterno procedere che il vento non può intrappolare.

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