martedì 5 novembre 2019

Amarcord

L’allevamento del bestiame, il lavoro della terra, il lavaggio dei panni al fiume, la vendita del vino: il mondo antico di Domitilla e Annetta

di Bianca Mannu

Mia madre, Domitilla, non ricorda più bene. Era troppo bambina. E forse, strattonata da tante ingiunzioni, era assillata dal bisogno di rimediare qualche oasi di gioco.
“Il commercio del vino al dettaglio? Chi lo sa? A Gesòli, di vino se ne produce poco e niente … E gli uomini, dopo la campagna, si sa, vogliono scaldarsi. Anche le donne, se l’uomo-padrone vuole. C’è richiesta. Se non lo fai tu, lo fa un altro. E allora è meglio che lo facciamo noi che abbiamo tanta famiglia e forse troppe femmine”.
Così Domitilla, quando all’assedio delle nostre domande si associa la pacata interlocuzione di Alfano.
Neppure i fratelli, di poco più giovani di lei, erano invecchiati a scuola. Imberbi, già lavoravano, più servi degli stessi servi adulti. Lavoravano la campagna di proprietà familiare: il granatico e la vigna. All’occorrenza aiutavano ad aggiogare i buoi al carro e all’aratro, guidavano il bestiame all’abbeveraggio e la notte davano il cambio ai servi per foraggiare le bestie. Alcuni terreni a pascolo erano dati in affitto, così si rimediava il latte per i piccoli e il formaggio per il companatico.
“Il granatico serve per la sussistenza della famiglia e del bestiame, ma il vino è voluttuario; lasci il minimo e vendi il resto” .
E chi lo vende? Sicuramente Annetta, quando non è in puerperio … Come dire che difficilmente si venderà in modo costante? E dalle poco fluide frasi di mamma potevo immaginare i nonni discutere sul da farsi davanti al rapido incenerimento delle stoppie di fava nel camino.
“Sì, che si venderà, per forza si venderà!” – insiste nonna Annetta.- “Ci organizziamo. Che la paghiamo a fare la servetta? Solo per portare acqua? La mandiamo al fiume a lavare i panni e, quando torna, va alla fonte per l’acqua da bere e per l’uso.  Per il resto c’è il pozzo. In casa mi faccio venire Delfina che è fidata.”
“La chiami a mezze giornate” - acconsente nonno Augusto – “e contratti per precisi lavori di casa e per i piccoli. È esperta. Se ti serve Domitilla, levala da scuola. Qualcosa può fare: riempire il mezzo decalitro non è difficile. Può occuparsi delle galline e delle anatre, pulire la macelleria e fare anche qualche lavoro d’ago, la sera, per ricreazione, quando i piccolini dormono”.
Così già prima dei dieci anni, Domitilla, “la grande” col seguito delle “grandicelle”, è ingaggiata, a pieno tempo e senza remissione, nell’azienda familiare.

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