sabato 31 ottobre 2020

Sussurri

Riconoscere la propria voce, nella mestizia del tramonto

di Giorgia Deidda

Eravamo sul pontile,
tra il viottolo ed il lungosenna.
La scarpata era ripida.
C'era una vecchia casa in rovina,
che dava direttamente sull'acqua.
Esalava un sentore di alito soffocante
e tra nave e nave
si moveva appena
qualche tremulo riflesso.
E da lì si sentiva una musica
che pareva la voce mia
quando ti sussurravo all'orecchio.
Il tramonto era finito;
porsi l'orecchio al mite lamento del merlo -
dovevamo andare.

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