domenica 18 ottobre 2020

Ambizione

Desiderare una meta, guardando ai passi compiuti

di Marina Zinzani

Il guardare verso il cielo, l’immaginare, il desiderare, il costruire: l’ambizione conosce tante sfaccettature, e non sempre positive. Si pensa a sotterfugi, a una dominanza del proprio ego, a scaltrezza. Quando si è scaltri lo si è a spese di qualcuno più debole, spesso.
L’ambizione è costruire un ponte, arrivare a una meta. Per alcuni ci vogliono montagne di libri, il sacrificio di anni, un progetto a cui si è dedicata tutta la propria vita. Quando alla fine si arriva, come spesso succede, non si è felici, perché qualcosa di importante si è perduto per strada. Però può essere appagante arrivare, essere arrivati, godere dei frutti a disposizione.
L’ambizione diventa negativa quando calpesta gli altri. Quando appare concentrata su un avere e non sull’essere, e se quell’essere non si è perduto è diventato cosa alterata, che ha perduto il meglio. Spesso l’appagamento non arriva dalla meta: voltandosi indietro si vedono sassi, pietre frantumate, e un paesaggio sterile. Quello che ha preso il posto nel cuore.

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