Passa ai contenuti principali

Il dio della rinuncia

di Marina Zinzani

(Angelo Perrone) Cosa rimane degli “altri dei”? La vetta del monte Olimpo era spesso coperta di neve e nuvole spesse coprivano la punta, rendendola invisibile agli umani. Il luogo ideale dove, secondo la mitologia greca, collocare la dimora degli dei.
Lì essi governavano le cose del mondo. Il loro volere era mutevole ed incostante, bizzoso e magnanime, scontroso e amorevole. Ciascuno incarnava un sentimento o un’idea, un vizio oppure una nobile speranza. Qualcosa ben conosciuto nel mondo umano sottostante, ma espresso in altro modo con un valore simbolico.
Smentito il mito “divino” dell’Olimpo, è rimasto il mondo, travagliato e altrettanto insondabile, dell’animo umano. I suoi risvolti – dismesse le vesti degli antichi “dei” - sono al centro delle pagine dell’autrice dei testi qui pubblicati.
Dopo “Il dio della verità”, “Il dio delle passioni”, “Il dio della guarigione”, "Il dio della speranza", “Il dio della nostalgia”, “Il dio dell’invidia”, ecco “Il dio della rinuncia”.

Fa danni, il dio della rinuncia, sembra nato per fare danni. E’ prudente, di una prudenza che fa quasi rabbia perché diventa poi incapacità a muoversi, vittima di paure ed ossessioni e anche pregiudizi.
Il punto è che essendo un dio non fa danni solo a se stesso, li fa anche agli uomini a cui si mischia, senza rendersi conto che questi sono così vulnerabili che sono influenzabili da chiunque, perchè non hanno un proprio equilibrio.
Lui si avvicina ad esempio ad un giovane innamorato, dubbioso se fare il primo passo, incerto già di suo, e gli sussurra all’orecchio “E’ meglio che lasci stare, quella è troppo bella per te”. Oppure va da un uomo in crisi con la sua compagna e gli dice: “Le donne sono difficili da capire, inutile provarci”.
Il suo campo è vasto, non sono solo le pene di cuore che lo attirano, ma anche le situazioni dove può esserci un cambiamento, di lavoro, di studio, di vita. Ha tutto un libro in cui vede i lati negativi che possono venire da certe situazioni, che richiedono forza e determinazione. Lui non ha né una né l’altra, la sua prudenza patologica, il suo disincanto, fanno sussurrare agli uomini parole che evocano scenari inquieti, il cambiamento come possibile catastrofe. I passi avanti, in nome di sentimenti nobili come l’amore e l’amicizia, anche la riappacificazione, lui li sconsiglia, perché possono portare amare sorprese. 
Nel suo libro che si porta appresso ne ha di cose a supporto delle sue tesi: uno fa del bene e poi riceve del male, uno dona il suo cuore e l’altro lo manda in frantumi, uno si fida di un amico e quello lo ferisce. Le statistiche sono dalla sua parte, e lui è animato in fondo da un sentimento di protezione per gli uomini. Rinunciare significa non esporsi e non esporsi significa soffrire meno.
E’ accompagnato spesso dal dio della timidezza e da quello della disillusione, e si influenzano a vicenda. Ogni tanto si interroga sulle sue scelte, se ha fatto bene a suggerire l’interruzione di una storia d’amore, o il ritirarsi di fronte ad una scelta coraggiosa. Qualche dubbio ce l’ha, perché ha il cuore un po’ malinconico a volte. Non sa cosa sia l’ebbrezza di un successo, uno scoppio di follia felice, una bella, grande risata liberatoria.

Commenti

Post popolari in questo blog

👻 Varosha e il vuoto: la città fantasma di Cipro come specchio interiore

(Introduzione a Daniela Barone). Varosha non è solo un quartiere abbandonato di Famagosta, ma il simbolo di un trauma storico congelato all'estate del 1974. Tra le sue rovine silenziose e le spiagge un tempo meta del jet set, si nasconde il racconto della violenza e della perdita, ma anche una profonda lezione filosofica. Il suo status di "non luogo" si riflette nel vuoto interiore che, come esseri umani, siamo costretti ad affrontare.

Gli amanti di Marc Chagall, tra sogni volanti e la solitudine della realtà

(a.p. - INTRODUZIONE) ▪️ Fantasie popolari, figure volanti, personaggi solitari. Il presente, in Marc Chagall, è sempre trasfigurato in un sogno che richiama le suggestioni della sua infanzia, comunque felice nonostante le tristi condizioni degli ebrei russi, come lui, sotto lo zar. Colori liberi e brillanti accompagnano figure semplici e sinuose, superano i contorni dei corpi e si espandono sulla tela in forme fantastiche. Le sue opere sono dedicate all’amore e alla gioia di vivere, descrivono un mondo poetico che si nutre di ingenuità ed è ispirato alla fiaba, così profondamente radicata nella tradizione russa. (Marina Zinzani - TESTO) ▪️ Desideravo una casa, un luogo caldo ed accogliente in cui tornare la sera. Desideravo qualcuno a cui raccontare la mia giornata. Desideravo un grande albero, a Natale, pieno di luci e di regali. Desideravo una bambina che mi accogliesse buttandomi le braccia al collo. “Il mio papà!”: ecco le sue parole. Desideravo un luogo di vacanze, ma soprattutt...

📱 Dipendenza da notifiche e paura di restare fuori: perdersi qualcosa è una gioia

(Introduzione ad a.p.). L’iperconnessione asseconda il bisogno di controllo sulle cose e alimenta l’illusione che tutto, sentimenti e informazioni utili, sia davvero a portata di mano. Ma genera ansia e dipendenza. Questo ciclo vizioso è alimentato dalla chimica del nostro stesso cervello. Perché non pensare ad una "disconnessione felice" scoprendo il gusto di una maggiore libertà e della gioia di perdersi qualcosa?

👵 Tardona, a chi? Anatomia di un giudizio e valore del tempo

(Introduzione a Marina Zinzani). È questione di parole e di definizioni che la società impone, spesso con crudeltà. Non di anagrafe o di aspetto. Marina Zinzani riflette sulla suddivisione delle donne in categorie, secondo età, chiedendosi cosa si nasconda dietro appellativi come "tardona" e quanto sia difficile sfuggire alla legge del tempo. 🗣️ L’ombra degli appellativi (Marina Zinzani - RIFLESSIONE) ▪️ Dunque, ci sono degli appellativi per ogni età. Donna matura, donna non più giovane, milf, addirittura tardona. Una definizione in grado di cristallizzare un’età che avanza, che sottolinea un aspetto fisico che racconta i propri anni. Il meglio è dietro le spalle, verrebbe da dire. Chi lo dice? Uomini che guardano le più giovani, donne che sono giovani e si sentono tali. La milf, la donna di mezza età, la tardona, o come diavolo viene chiamata, spesso sul web, fa del suo meglio per restare giovane. E lo fa a partire dal trucco, dall’abbigliamento, spesso anche sbagliando per...

🍾 Messaggi in bottiglia: le storie che il mare ci restituisce

(Introduzione ad a.p.). C'è qualcosa di magico e misterioso nei messaggi in bottiglia. Sono oggetti che viaggiano attraverso il tempo e lo spazio, portando con sé storie di speranza, amore, disperazione e scoperta. Questo metodo di comunicazione, antico e affascinante, ha attraversato i secoli, diventando un simbolo di connessione tra persone sconosciute, separate da oceani e generazioni.