martedì 24 novembre 2020

Sogni

Il ritorno alla normalità delle piccole cose

di Laura Maria Di Forti

Stanotte ho sognato un abbraccio. Forte e delicato insieme. Un abbraccio che sa di casa, di profumo di pane caldo, che odora di buono, colorato di rose e di tulipani. Un abbraccio delicato ma travolgente, leggero e morbido, soffice come panna montata, dolce come miele selvatico ma forte come l’eroe magnifico e saldo nella sua armatura e splendente nella sua bellezza.
Ho sognato un abbraccio e lì ho trovato riparo e conforto, ho percepito contentezza e la meraviglia di abbandonarmi alla gioia. Sapevo di essere in un posto sicuro, sapevo di essere dove volevo e probabilmente dove meritavo. Potevo finalmente fare affidamento, respingere la malinconia e pretendere persino l’amore.
Poi il sogno è sfumato, interrotto dal martellare dei lavori nell’appartamento vicino ed io, disturbata, avvilita, contrita, ho dovuto alzarmi, riprendere la vita di ogni mattina, ripetere il tran tran di ogni giorno, la spesa, il pranzo, le faccende di casa, telefonate, discorsi, contrattempi, passeggiate. Ma quell’abbraccio…ah, ancora me lo sento addosso!

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