sabato 21 novembre 2020

Non solo carta

Anche durante la pandemia, un libro per essere altrove

di Laura Maria Di Forti

Vorrei un libro. Lo vorrei per distrarmi. Un libro mi farebbe evadere come evade un prigioniero dalla sua cella angusta e desolante. Un libro mi aprirebbe le porte di altri mondi, diversi e inconsueti, magnifici anche, e appaganti, mondi fiabeschi e romantici dove mostri e perfidi ingannatori vengono sconfitti e dove la giustizia e l’amore trionfano sempre.
Vorrei un libro per soddisfare la mia sete di sapere, per trasformarmi in eroe, per divenire saggio e conquistare l’equilibrio. Un libro può fare tante cose. Può costruire città, abbattere muri, può far suonare arpe e cembali, può alzare il debole buttando nella polvere il malvagio e svelare misteri, rendere magica la notte ed esaudire ogni desiderio. Il libro può fare tutto, anche far nascere il sorriso e persino evocare l’amore.
Qualcuno direbbe: Un libro è solo carta. Menzogne! Un libro è composto di parole e le parole sono fatte di desideri e di convinzioni, di sogni e di speranze. Le parole parlano al cuore e cantano meraviglia. Le parole entrano nella nostra anima e la fanno volare in alto. E nessuno, mai, riuscirà a ributtare nelle bassezze della mediocrità e riportare nei meandri di una quotidianità squallida, chi ha sognato, amato e viaggiato, chi ha pianto, riso e fantasticato leggendo le pagine di un libro, affascinante nutrimento della nostra anima.

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