lunedì 23 dicembre 2024

Le ore di Natale

di Laura Maria Di Forti

Natale è ormai così vicino che si contano le ore e non più i giorni. Roma è angustiata dal traffico, tragitti di venti minuti in auto diventano maratone da un'ora e mezza. Tutti sono impazziti, si dimenano per gli ultimi regali da acquistare, i visi sono stravolti, i negozi affollati, le file lunghissime.

domenica 22 dicembre 2024

La porta aperta

di Marina Zinzani

“Le opinioni e i problemi degli altri possono essere contagiosi. Non auto sabotarti assumendo involontariamente atteggiamenti negativi e controproducenti attraverso i tuoi amici.” (Epitteto)

Le relazioni umane sono complesse, fatte di porte comunicanti. Il capo che arriva di cattivo umore la mattina crea nervosismo e ansia fra i suoi dipendenti; almeno uno di quelli, forse il più sensibile, si porterà a casa la sera quella vibrazione fatta di pensieri negativi, di recriminazioni rimaste silenziose sul lavoro, si porterà a casa la frustrazione.

giovedì 19 dicembre 2024

L'influenza degli altri

di Marina Zinzani

“Non sprecare il tuo tempo in cose che non sono sotto il tuo controllo.” (Epitteto)

Ci sono persone che dipendono da noi, legate in modo diretto o in modo più sottile. I nostri umori si trasformano in malesseri anche fisici, o perlomeno psicologici, offuscando le giornate. Non si vede più un giorno di sole, l’opportunità che può esserci in un mattino da riempire con cose interessanti. 

mercoledì 18 dicembre 2024

La politica e il bene comune

(Altre riflessioni in Critica liberale, 17.12.24, “Ruffini, il monito alla politica”)

(Angelo Perrone) Le dimissioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, hanno creato un’agitazione inconsueta. Sono le conseguenze possibili del gesto ad animare il dibattito. E a limitarlo. Ci sarà una discesa in politica dell’uomo che finora ha guidato la macchina del fisco?
La chiave per leggere la decisione è quella, adottata in tanti altri casi, degli effetti, temuti o auspicati. Stavolta il riferimento è all’area centrista, È questo il motivo per cui la discussione si concentra (e purtroppo si esaurisce) sul tema della ricerca del possibile “federatore”.
Si cerca qualcuno di buona volontà che voglia e sappia mettere d’accordo le tante voci stridenti. Si dà per scontata la dissonanza tra i soggetti; così l’unica cosa è sforzarsi di tenere a bada le rivalità e far convivere protagonismi accesi, dato che è impossibile un sentire comune. 
La ricerca di questo soggetto è predominante, alterna nomi e ipotesi secondo i momenti. Fin qui si era pensato a Giuseppe Sala, il sindaco di Milano, ora è il turno di Ruffini, che peraltro dichiara di volerne rimanere fuori, non sono questi i suoi intendimenti. Il metodo per uscire dal pantano è chiaramente inadeguato e perciò fallimentare.
C’è una differenza vistosa, sembrerebbe, con il mondo moderato dell’altra parte, quello che si identifica in Forza Italia. Che si ha l’ardire di presentare il post-berlusconismo come versione moderna e credibile della posizione politica liberale. 
Non che vada meglio con gli altri ipotetici cespugli dell’immaginaria Quercia che un tempo si chiamava Ulivo, e poi non si sa più come denominare. Il Pd almeno ha scelto una linea di sinistra che porta la segretaria a manifestare davanti alle fabbriche in crisi ricollegandosi al mondo del lavoro e soprattutto a professare indefessamente un intento “unitario” a dispetto delle ripicche altrui.
Ma il movimento 5Stelle di Giuseppe Conte rivendica un tratto post-ideologico svincolato per principio da consonanze ideali, perché orgogliosamente privo di radici culturali e storiche. Mani libere e disponibilità a qualsiasi posizione faccia guadagnare voti, sia pure precariamente. Un progressismo anomalo e distorto.
Si conferma la difficoltà di elaborare un’alleanza tra mondi, istanze e sollecitazioni diverse. Con i reduci del populismo grillino, e ora, come mostra la vicenda di Ruffini, anche con coloro che si richiamano idealmente al mondo cattolico o liberale. Il campo moderato è attraversato da individualismi esasperati che nuocciono alle convergenze per un progetto di rinnovamento del Paese.
Solo che a destra il cemento irresistibile, che tiene insieme tutti, è la finalità di potere, perseguita a dispetto di qualsivoglia divergenza. Mentre nel resto del Paese, variamente composto e orientato, l’inguaribile protagonismo infantile degli attuali esponenti incrina qualsiasi proposito. Proprio la vicenda delle dimissioni di Ruffini segnala questa discrasia tra problemi reali e loro rappresentazione, con conseguenze drammatiche per chi auspica una politica riformista e per le sorti del Paese. 
Forse il profilo più utile di questa vicenda non è discernere se Ruffini intenda scendere o meno in campo, come si dice. Piuttosto discutere alcune idee ed argomentazioni, che magari possono tornare utili a tutti. 
C’è il disagio personale e professionale a convivere, per la prima volta, con il governo in carica, ma contano di più le ragioni di fondo. È inaccettabile per esempio l’idea, professata anche a livello ministeriale, che la tassazione sia una sorta di pizzo di Stato, che determini la vessazione del cittadino, così equiparando il fisco ad estorsori criminali. 
Si diffonde una versione caricaturale e sbagliata dei funzionari pubblici (in questo caso il fisco, ma il discorso può essere esteso ad altri, come i magistrati) che fanno solo il loro dovere nell’interesse della collettività. La conclusione più dirompente è che, da parte di questa destra estrema a disagio con la Costituzione, venga indicato come divisivo e fazioso il semplice richiamo al rispetto delle leggi e alla legalità.
La lezione da trarre è che si assiste allo smarrimento di ciò che unisce e tiene insieme una comunità, se valori fondanti come la Costituzione o l’uguaglianza non sono più avvertiti come tratti comuni e imprescindibili.
Per questo motivo, più che cercare federatori di brandelli sempre più effimeri della politica attuale o improbabili salvatori della Patria, serve altro. Avere a cuore i valori su cui siamo cresciuti, a cominciare dall’idea del bene comune e degli strumenti istituzionali che lo salvaguardano. La politica rimane un’avventura collettiva.

martedì 17 dicembre 2024

Un mondo d'amore

di Liana Monti

Distruggere?
No, proteggere!
Eliminare è facile
Ma terribile.
Basta una sola parola
Detta al momento ideale
Per innescare la trappola
Con conseguenza letale.
Invece di pretendere
E a tutti i costi voler vincere
E diffondere continuo terrore
Sarebbe meglio darsi da fare
Per potere generare
Un mondo dove regna l’Amore.

In difesa della Costituzione

(Angelo Perrone. Riprendiamo il documento conclusivo, frutto di unanime condivisione e di sentito impegno civile, in nome del senso profondo della giustizia nel nostro Paese.)

Un applauso corale dei circa 700 presenti all’assemblea generale straordinaria dell’Associazione nazionale magistrati segna l’approvazione della mozione sulla riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati.
Una riforma su cui l’Anm “esprime un giudizio fortemente negativo” perché “non è una riforma della giustizia, che non sarà né più veloce né più giusta, ma una riforma della magistratura che produrrà solo effetti negativi per i cittadini”. 

lunedì 16 dicembre 2024

Parole che vibrano

di Maria Cristina Capitoni

Sale su dietro il palato 
dalla gola aperta 
fino alla radice del naso 
quella parola
senza alcun significato 
la vedo vibrare
dietro gli occhi chiusi
fra la mente e il buio
ha un suono familiare 
che non ho dimenticato.

domenica 15 dicembre 2024

Il problema dell'altro

di Marina Zinzani

“Se qualcuno ti fa del male, ricorda che è lui ad avere un problema, non tu.” (Epitteto)

Se una persona trova normale ferirne un’altra, con un’azione, una frase, un atteggiamento, dovrebbe guardarsi allo specchio. Il prendersela con un’altra persona, in modo gratuito, suggerisce il torbido, l’essere vigliacchi, perfino il sottile piacere nel vedere la sofferenza altrui.

sabato 14 dicembre 2024

Giubileo, e il corno d'ariete

di Laura Maria Di Forti

Roma è abituata ai pellegrini. Da sempre essi sono, almeno in parte, l’anima della città.
Nel Medioevo scendevano dai vari paesi europei, ma talvolta giungevano anche dall’Africa e dall’Asia, per venerare i luoghi di culto, il sepolcro di Pietro e le sacre reliquie e meritare il Paradiso.
Erano viaggi che duravano mesi, se non addirittura anni.

venerdì 13 dicembre 2024

Il dono della vita

di Marina Zinzani

“Non dire mai di una cosa: “L’ho perduta”, ma “L’ho restituita”. Tuo figlio è morto? È stato restituito. Tua moglie è morta? È stata restituita. Il tuo campo ti è stato tolto? Anch’esso è stato restituito. (...)
Per tutto il tempo in cui questi beni ti sono dati, prenditene cura come se non appartenessero a te, come fanno i viaggiatori in una locanda.” (Epitteto)

giovedì 12 dicembre 2024

Il tempo che rimane

di Marina Zinzani

Pedro Almodovar ci regala un film diverso dai precedenti. “La stanza accanto” è un viaggio dentro un’amicizia e dentro la scelta terribile di una donna. 
Il film, vincitore del Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia, racconta di due amiche, Martha ed Ingrid, che si ritrovano dopo anni. Martha, malata terminale di un tumore, chiede ad Ingrid di passare con lei i suoi ultimi giorni. 

Roma, tra cantieri e vitalità

di Laura Maria Di Forti

Roma è un cantiere a cielo aperto. Il centro storico è invaso da impalcature, divieti di accesso non solo per gli autoveicoli ma anche per i pedoni. Insomma è tutto recintato, vietato, proibito, è tutto sottosopra, provvisorio, in attesa. Di cosa? del giubileo. 
Roma vuole mostrarsi più bella, ripulita, accudita. Come non mai.
Ma perché danno tanto fastidio queste impalcature?

mercoledì 11 dicembre 2024

Presentare il libro

La magia dell’incontro

di Liana Monti

Sono stata alla presentazione di un nuovo romanzo. Un’area apposita era stata predisposta per questo evento all’interno di una libreria.
Sedie poste in fila per ospitare i partecipanti e di fronte due sedie destinate una all’autore e l’altra a colui che lo avrebbe presentato e intervistato.

martedì 10 dicembre 2024

Natale vicino

di Laura Maria di Forti

Natale è alle porte. Tutte le città sono ormai sommerse da articoli natalizi, addobbi e strenne, alberi veri e finti da decorare, lunghe file di lucine con cui far risplendere le case.
Mi guardo attorno e cerco in ogni modo di godere della presenza di tutto l’ambaradan di palle colorate e fili dorati, vasi con stelle di Natale rosse o bianche, candele profumate di arancia e cannella e puntali dorati da mettere sull’albero.

lunedì 9 dicembre 2024

Rosa

di Liana Monti

Gli regalò una rosa
Con un biglietto
Scritto di getto
Con energia silenziosa.
Aveva foglie verdi
E spine pungenti
Come lame taglienti
Sui loro ricordi.
Una goccia di sangue
Dal foglio assorbita
Come il dolore nella vita.

domenica 8 dicembre 2024

Lampi di cielo

di Maria Cristina Capitoni

Da quel posto 
vedevo palazzi 
incorniciare un cielo 
rimasto solo
ci torno spesso 
e non so perché 
non è un ricordo confuso 
ma un preciso momento 
in un tempo più ampio
di leggerezza
interrotta dal cemento.

sabato 7 dicembre 2024

Vivere bene

di Marina Zinzani

“Qualsiasi persona capace di farti arrabbiare diventa tuo padrone; egli può farti arrabbiare solo quando tu permetti a te stesso di essere disturbato da lui.” (Epitteto)

Vivere bene è stare lontani dai cattivi pensieri, dalle cattive persone, da chi giudica senza conoscere, da chi non ha nessuna reale apertura verso l’altro, alimentando la solitudine, tante solitudini.

venerdì 6 dicembre 2024

Un'altra visione

di Marina Zinzani

“Non sono gli eventi a turbarci, ma le opinioni che abbiamo su di essi”. (Epitteto)

Il pensiero di Epitteto, che non sono gli eventi ma il nostro punto di vista sugli eventi ad essere determinante, è semplice. Almeno in apparenza. In realtà ha una miriade di sfumature, che porta in primo piano il pensiero stoico. È come se il nostro punto di vista avesse un enorme potere: quello di elaborare un evento dandogli il significato che noi decidiamo di dargli, positivo o negativo.

giovedì 5 dicembre 2024

Voci

di Liana Monti

Una voce gioiosa
Al di là della porta
E io silenziosa
La mente assorta.
Avrei voluto bussare
Avrei dovuto aprire
Mi sono sentita bloccare
Avrei voluto sparire.
L’impeto di urlare
Con la rabbia nel cuore
Doveva uscire

Il parricidio

La rottamazione come idea perversa della politica

(Altre riflessioni su Critica liberale 3.12.24, “5Stelle, l’altro volto della crisi della politica”)

(Angelo Perrone) Il declino dei 5Stelle riflette il vizio dell’origine, e rappresenta la metafora perfetta delle difficoltà della politica di fronte alle sfide del tempo. 
È forte, in un travaglio che dura da tempo paralizzando il movimento, il simbolismo della crisi della politica.

mercoledì 4 dicembre 2024

Viaggiare

di Laura Maria Di Forti

È su una semplice maglietta di cotone che ho letto una delle frasi più belle sul viaggio: “Il viaggio è sentirsi a casa cambiando posto, per tornare a casa e sentirsi cambiati.”
Ed è vero perché viaggiare significa innanzitutto aprire la nostra mente ma anche il cuore a ciò che ci è sconosciuto e quindi, in un certo senso, a ciò che ci fa paura proprio perché diverso, estraneo, perché è inusuale e fuori dal nostro controllo.

martedì 3 dicembre 2024

Maschere

di Laura Maria Di Forti

“L'uomo è poco sé stesso quando parla in prima persona. Dategli una maschera e vi dirà la verità” (Oscar Wilde)

I social media, ovverossia tutti i siti e le applicazioni che basano la loro esistenza sulla comunicazione e la condivisione di contenuti, immagini, filmati di vita vera o appositamente costruita, sono una ricchezza solo se si riesce ad usarli con parsimonia e con la saggezza di vecchi filosofi.

lunedì 2 dicembre 2024

I racconti della maturità di Anton Čechov

di Liana Monti
 
Storie di apparente normale vita quotidiana. Gente che lavora, persone che si sposano, il tempo che passa. Sei racconti, sei storie, sei drammi.
Ognuno di essi parte da un contesto in cui le vicende sembrano tranquille. Poi in ognuna il protagonista rivela lentamente il percorso di vita che sta seguendo, i suoi desideri, le speranze, i progetti per il futuro.