lunedì 6 aprile 2020

Senza prove

La sorte della scuola al tempo del coronavirus. La promozione automatica: una necessità con molti pericoli

di Paolo Brondi

Siamo in preda al tempo severo e frustrante della pandemia, e della leggerezza. La sensazione di levità e di leggerezza è quella che si prova nel leggere ciò che si decide sulla attuale e prossima sorte della scuola e degli alunni: la scuola non si riapre; gli alunni tutti promossi, rimandando a settembre il recupero di qualche disciplina con merito insufficiente.
Panacea sugli esami di terza media e su quelli di maturità. Non si intravede confronto possibile con la scuola dove erano fioriti gli umanesimi e gli stili raffinati, e con l’aspra, ma dolce e promettente,  fatica degli alunni in apprendimento. E’ presumibile che lo spirito degli alunni, in tal modo valutati, si riempia di assai scarsa sicurezza e che il tutto possa diventare segno in loro di voci vuote che passano lontano.

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