(Introduzione ad a.p.). In questo tempo di feste, tra sospensioni e ripartenze, il seguente racconto usa la leggerezza dell'aria per esplorare la profondità dei legami. Un volo tra le nuvole che diventa specchio della nostra strada tortuosa ed incantata.
(a.p.) ▪️ Una festa, i palloncini. Così leggeri nell’aria, affrontano anche inciampi ed imprevisti. Il viaggio tra le nuvole racconta qualcosa della vita stessa: amicizie, litigi, nuovi incontri. È la strada tortuosa ed incantata dell’esistenza.
Due destini intrecciati
Erano due, gonfi d’aria sino a scoppiare, con tanti disegni colorati sopra. Si guardavano l’un l’altro senza invidia, pieni di ammirazione reciproca. Gli occhi allegri dei bambini che giocavano nel parco si erano fermati ad ammirarli, quei due palloncini svolazzanti.C’era un vento che li sospingeva nel cielo; avrebbero potuto volare molto in alto, ciascuno in una direzione diversa. Si sarebbero allontanati in solitudine sino a scomparire. Ma erano legati insieme dal sottile filo del destino; stavano vicini e, ad un certo punto, iniziarono a ondeggiare.
Uno di essi era il più lesto ed intraprendente, mentre il secondo tardava ad orientarsi, quasi impaurito dalla foga dell’altro.
Il coraggio di salire
«Aspetta», gli disse il secondo, «forse il vento ci porta via, i bimbi ci guardano e vorrebbero che rimanessimo ancora qui». Allora il primo si spostò di lato per rallentare, rimanendo sospeso. Così, il palloncino azzurro si avvicinò all’altro e gli diede un leggero colpetto sulla pancia. «Coraggio», disse, «sentirai una brezza inebriante, i bimbi ci vedranno ancora, ma stavolta avranno tutti il nasino all’insù».Il palloncino rosa si ridestò, ricambiando la carezza dell’amico. In quel momento il vento lo sospinse in alto, facendolo allontanare. Ma il filo che li univa era corto e non permetteva una deriva solitaria. Quando il filo diventò teso, ci fu un contraccolpo: quello azzurro si sentì richiamato di scatto.
Una danza tra le nuvole
«Aspettami tu, ora!», esclamò l'azzurro. «Hai visto come è bello lassù? Immagina cosa c’è oltre quella montagna». Si slanciò per raggiungere il compagno, che stava guardando intorno sorpreso, senza però mai perdere d’occhio il filo che lo legava all’altro.
Il filo si ingarbugliò e diventò più corto, i palloncini continuarono a ballare sempre più intensamente. In quegli spazi ristretti, il vento sembrava creare note musicali ogni volta che i due si sfioravano.L'attimo della libertà
I bambini sul prato erano rimasti con il naso all’insù. Avrebbero voluto correre a perdifiato tenendo il filo nelle manine. Poi il bimbo più piccolo, che manteneva fermi i due palloncini, aprì all’improvviso la mano. Forse un colpo di vento, forse una distrazione.Le dita non tennero più il filo.
Il bimbo fece un salto per riprenderli, ma inutilmente: i due palloncini, birbanti, erano già a qualche metro di altezza, contenti di aver fatto una burla. I bambini correvano in lungo e in largo, ma i rami degli alberi coprivano il cielo. Vedevano solo macchie di colore apparire e scomparire. Speravano che restassero impigliati, ma i palloncini fuggivano via con la velocità dei sogni.Oltre lo sguardo
Ora, i bambini avevano perso di vista i due compagni di gioco. Non erano più sorridenti; la delusione appariva sui loro visi.«Che strano non vederli più», sussurrarono.
I piccoli non potevano sapere che i due palloncini, sospinti sempre più in alto, oltre una piccola nube e ormai fuori dai loro sguardi, avevano appena iniziato, insieme, una danza ancora più bella.


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