(Introduzione ad a.p.). Mentre le città si accendono di luci e il ritmo rallenta per le festività, alcuni numeri non hanno il calore del Natale, ma il gelo di una crisi profonda. Mi chiedo se, tra un regalo e l’altro, ci stiamo accorgendo che ciò che stiamo perdendo non è solo un dato statistico, ma la qualità stessa del nostro vivere comune.
(a.p.) ▪️
Il "termometro" della fiducia e il freddo dei numeri
I dati che ci accompagnano verso queste festività ci consegnano un’istantanea preoccupante: la fiducia nella democrazia ha toccato il suo punto più basso. È un segnale che non possiamo ignorare, perché ci dice che il "pavimento" della nostra casa comune sta diventando terribilmente scivoloso.Quando la fiducia scende, la democrazia smette di essere un valore condiviso e diventa un peso percepito. Si smette di credere nelle istituzioni perché le si vede come palazzi lontani, intenti a discutere di "simmetrie estetiche" e riforme di bandiera, mentre i problemi reali – dalla sicurezza all'equità – restano fuori dalla porta, al freddo.
Un soffio di consapevolezza sotto l'albero
L’auspicio per queste feste natalizie è che si torni a coltivare la fiducia come un bene comune. La fiducia non si impone per decreto e non si risolve con un sorteggio tecnico. Si costruisce con la chiarezza e con l'onestà del linguaggio.Se la democrazia appare oggi "debole", è perché le manca l’ascolto, non i "capi forti". Il mio augurio è che sotto l’albero, oltre ai tecnicismi della propaganda, i cittadini possano ritrovare il dono della consapevolezza.
L'augurio per una riflessione civile
Votare, partecipare e informarsi non sono solo doveri, ma atti di fiducia nel fatto che quel pavimento inclinato si possa ancora livellare. Perché una democrazia senza fiducia è come una casa senza luce: un luogo che non sentiamo più nostro.
Che questo periodo di pausa ci restituisca la voglia di capire e di pretendere una giustizia e una politica che non siano solo "ben arredate", ma solide, abitabili e trasparenti per tutti.
Che questo periodo di pausa ci restituisca la voglia di capire e di pretendere una giustizia e una politica che non siano solo "ben arredate", ma solide, abitabili e trasparenti per tutti.
Post scriptum
I dati citati in questa riflessione sono tratti dal Sondaggio Demos & Pi per "la Repubblica" (dicembre 2025), che fotografa il minimo storico della fiducia degli italiani nella democrazia. Se questa statistica vi sembra gelida, vi invito a leggere come questa "inclinazione" dei valori democratici diventi realtà quotidiana nella fiaba di Natale:👉 [Leggi qui: Il paese del pavimento storto] Un racconto surreale per capire perché, tra riforme estetiche e palazzi che scricchiolano, la nostra casa comune ha bisogno di fondamenta più solide.
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