di Giovanna
Vannini
Da lui mi sento presa per mano e insieme a lui ogni
volta viaggio nel “suo” viaggio. La pagina finisce, la pagina si volta e
mentalmente assaporo, rielaboro ogni parola, lo vedo accanto a me, cerco di
rimettere insieme come posso, i suoni della sua voce. Succede, succede per via
di quel suo modo di scrivere in prima persona, a voler senza volerlo
sottolineare il distinguersi dalla terza, in uso dei tanti, dei troppi.