Quando ti ho incontrato, ho pensato che fosse “la favola mia”. Una sensazione di buono e un solare buongiorno al risveglio. La vita scorre e corre, quanto corre!
Non sempre è stato di sole il buongiorno e nemmeno la buonanotte, ma la favola, alti e bassi, va avanti. Dunque: “ogni giorno racconto la favola mia, chiunque tu sia”.
(Angelo Perrone) L’orrore in nome della religione. Il delirio del patriarcato islamico. Tante donne picchiate e uccise in Iran dalla polizia “morale”. Giovani con il cappio al collo, penzolanti dalle gru dopo le esecuzioni capitali.
Il fraseggio dei tuoi occhi mi risveglia dal torpore. Antiche nenie di pastori rispondono al palpito del cuore, in un mare di parole che non ascolto mi tuffo, sempre stretta al tuo braccio.
Sboccia il cielo di stelle antiche, ormai consumate ed esauste mentre una scia di promesse si perde e frantuma nell’aere.
Una questione di punti di vista. A volte si è giovanissimi e si ha l’impressione di aver poco da dire e da fare, di avere già, in un certo senso, i capelli bianchi.
Si possono osservare ragazzi fin troppo assennati, che non apprezzano né sfruttano le proprie potenzialità, tutti tesi a realizzare “cose da grandi” al più presto.
(Angelo Perrone) Il cambio di denominazione del ministero dell’Istruzione nel governo Meloni (con il riferimento al merito) ha dato improvvisamente nuovo vigore al dibattito sulla scuola, senza tuttavia favorirne la comprensione.
Molti interventi orientati a sinistra hanno bocciato l’idea, giudicandola poco meno che reazionaria.
Il suono più dolce, quello che calma lo spirito ribelle, che fa toccare il cielo, sognare, ridere e piangere di felicità. Il suono più meraviglioso e misterioso della vita, che si aspetta tanto tempo e ci si immagina mille volte, senza riuscire però a quantificare l’amore che avrebbe sprigionato. Quel suono è stato il tuo primo vagito.
Solo per un attimo mi sono voltata per vederti. Non ti sei accorto, non mi hai notato; avrei acceso anche la luce lì, in mezzo a tutti, per poter seguire il tuo passo, il tuo profumo.
Ma sei rimasto al tuo posto, insensibile al mio sguardo insistente, ed io sono rimasta a buttare via il mio tempo, i miei minuti.
Erano solamente note e un movimento della voce che pareva innaturale un giro intorno al capo e si apriva il mondo una dimensione che neanche tu hai mai descritto se non a suoni era così difficile eppure naturale pareva a me di perderti
Ho incontrato una vecchia amica. Ho rivissuto con lei le gioie della scuola, i pianti causati dalle delusioni dei coetanei, i palpiti del cuore provocati dai primi amori.
Ci sono ricordi che ti devo, momenti unici che mi hai regalato, le volte che mi sono sentito un sognatore, e quando mi hai accompagnato e acceso una luce nel buio.
Poi ci sono cose che mi devi, periodi che talvolta ricordi anche tu, sensazioni bellissime che hai conosciuto grazie a me.
Nessuno è perfetto. Eppure qualcuno pensa di esserlo. Come cucino io, nessuno. Come è capace mio figlio, nessun altro. Quanto ho lavorato io, non lo potresti capire.
I sacrifici che io faccio sono impossibili da sostenere per un’altra persona. Mio nipote è un fenomeno. Mio marito ha le mani d’oro.
Sotto i piedi le foglie morte, cadute col vento e la pioggia, rendono l’asfalto meravigliosamente colorato di giallo, arancio e marrone. I miei passi risuonano mentre mi aggrappo all’ombrello per non cadere.
Passeggio in una città, la mia, piuttosto triste, piuttosto solitaria, abbastanza deludente adesso. E rimugino tra me tempi migliori, quando era viva e frizzante di giovani desiderosi di raggiungere mete, dove i negozi pullulavano di persone che facevano acquisti, mentre per strada ci si incontrava e ci si fermava ad ore a chiacchierare.
(Angelo Perrone) Non è rimasto danneggiato il quadro “Il seminatore” di Van Gogh che alcune ecologiste hanno cercato di imbrattare a Roma con una zuppa di piselli.
(Angelo Perrone) La pittura di Vincent Van Gogh è entrata nell’immaginario collettivo, diventando oggetto di venerazione e culto. Una mostra al Palazzo Bonaparte di Roma, in occasione dei 170 anni dalla nascita, esplora il mistero di una fascinazione per il colore che ha conquistato intere generazioni.
Un nuovo romanzo da leggere. Una nuova storia, nuovi personaggi, nuova situazione. Elly ama molto immergersi fra le pagine dei libri e immedesimarsi nei protagonisti.
Immaginare di trovarsi in quella casa, in quel bar, in quel parco, pronunciare quelle parole e vedere negli occhi la reazione della persona a cui sono rivolte.
Come in un bosco incantato, pieno di fate e di gnomi, una luce trafigge le piante, le viola e le trapassa, rendendo l’oscuro riparo del suolo, più facile al cammino. La chiarità regalata ai suoi passi rende l’uomo felice e speranzoso di trovare al più presto l’uscita.
Come un sabato sera, alla fine mi ritrovo nel letto vestita, senza alcuna percezione di me. La stanza spoglia, il grigio intorno, la delusione amara che brontola nella mia testa. Sono delusa, triste, affranta: non riesco a farmi capire o a spiegarmi, che poi è la stessa cosa.
Se apri quel cassetto del cuore, li trovi tutti. Parlo dei ricordi belli, quelli che ti hanno allietato la vita, i momenti indimenticabili con gli amori che hanno fatto parte di te. Eppure oggi non si ama più. Tutto è apparenza e l’amore più grande sono i soldi.
(Angelo Perrone) È successo in breve tempo e non ci siamo accorti che era in atto una rivoluzione. In appena 40 anni è cambiato il nostro modo di comunicare, di relazionarci con gli altri, di trascorrere il tempo libero.
I gabbiani planano sulla spiaggia, in questa tarda estate inusuale. I tramonti di fuoco si rincorrono giorno dopo giorno, le serate sono tiepide e serene e, piano piano, il rosso del sole, che va a dormire, lascia spazio a sere argentate di luna e stelle.
Se dal fango nasce un fiore, se da una ferita nasce una forza, se da una perdita nasce un ritrovarsi, se da una terra bruciata nascono mille fili d'erba: la vita si riaffaccia, timida ma forte, vulnerabile e incerta, ma anche aperta al futuro, finestra aperta e respiro, respiro.