venerdì 11 aprile 2025

Esondazioni ed erosioni, scivolando sulle metafore

(Alfredo Mantovano)
(Angelo Perrone) Il terremoto dei dazi trumpiani non distrae il governo, sempre vigile su tutto. Il grido d’allarme era stato lanciato, a tempo debito, dal ministro della giustizia Carlo Nordio, che aveva messo in guardia sulle “esondazioni” (erano le decisioni giudiziarie sui rimpatri in Albania, sgradite al governo). Ora il tema è ripreso dal sottosegretario Alfredo Mantovano, un fedelissimo di Giorgia Meloni, al Consiglio nazionale forense.
Le esternazioni spaziano dal naturalistico all’infrastrutturale, quest’ultimo di competenza di Matteo Salvini che però al momento è indaffarato (il suo di trasferimento, agli Interni). In tempi di immanente recessione economica per via delle follie a stelle e strisce, la denuncia è chiara, e c’è poco da stare allegri. Si «erode la sovranità popolare», si «deraglia dai confini» e si «decide le politiche». E stavolta il soggetto non è circoscritto, le toghe rosse, che pure ci mettono il loro, aizzando o fomentando. Non riduciamo infatti – puntualizza saggiamente Mantovano - la cosa ad una macchietta.
(Cogne, alluvione,)
L’attacco è alla magistratura in sé, accusata di disapplicare le leggi, per esempio sull’immigrazione, per «arginare l’esito del voto». Si direbbe, da fuori, un abuso, un atto eversivo. Non ci sarebbe bisogno d’altro, ma lui precisa, impartisce un’imbarazzante lezione sui concetti di giurisprudenza creativa e di interpretazione estensiva delle norme, e sul rapporto tra giurisdizione e sovranità popolare. Meglio, su quello che lui e il governo immaginano sia la correlazione.
Con queste basi, la conclusione, ardita, è inevitabile: la magistratura addirittura «seleziona con le sentenze chi deve governare». L’applicazione della legge (in Italia, come in Francia nel caso Le Pen) è mal vista dal potere, intollerante a limiti e controlli. L’eletto in quanto tale è sopra la legge, esente da censure di legalità. Nessuno mi può giudicare.
Nello sconcerto di simili frasi, si comprende il commento: «Se davvero pensano che le cose stiano così, ricorrano alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione» (Stefano Celli, vicesegretario Associazione nazionale magistrati). L’avvertenza finale di Mantovano lascia il segno, sacrosanto ammonimento. Si provocano «tensioni che si apprestano a incidere sulle fondamenta stesse degli Stati democratici di diritto». Parlava del governo?

giovedì 10 aprile 2025

Donald Trump, i baci e il culo

ap - Le scurrilità, il livello degli “statisti” e i segni dei tempi

«Tutti in fila per baciarmi il culo», Donald Trump, 47° presidente degli Stati Uniti d’America, in un discorso alla cena del comitato nazionale repubblicano (Repubblica, 9 aprile 2025).

Il ponte dei ricordi

(Ponte "del diavolo", Lucca - Foto ap)
di Maria Cristina Capitoni

Premeva sulla tua sponda
come acqua di un fiume in piena 
un’altalena di ricordi 
in forme fragili
che sfioravi appena
la debolezza ti sorprese
sul tuo ponte di comando 
all’orizzonte ancora orgoglio 
e poi il traguardo.

mercoledì 9 aprile 2025

Caccia all'etnia, la ricetta di Nordio

(Ilaria Sula e Sara Campanella, foto La Stampa)
(Altre riflessioni sul tema in "Femminicidi, la colpa degli altri, parola di Nordio", Critica liberale, 8.4.25)

(Angelo Perrone) Al ministero della Giustizia abbiamo un problema con le donne. Meglio, con l’interpretazione della violenza di cui sono sempre più vittime. Finora, davanti ai femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella era sceso il silenzio del governo.

martedì 8 aprile 2025

Fili sconosciuti

(Giardino delle cascate, Roma-foto ap)
(Angelo Perrone) Tra sentieri ignoti nasce il legame, un filo sottile che sfiora confini mai scritti dal tempo, con passi incerti e sogni.
Arriva il vento, come sussurro antico, con luci lontane che parlano al cuore. Ogni gesto si plasma, ogni ombra svanisce, nel dialogo silente di chi scopre l’amore.
Porta con sé il peso di giorni remoti, la forza di prove che segnano il cammino.

lunedì 7 aprile 2025

Il delitto e la giustizia, la scarcerazione del ragazzo che ha ucciso il padre

(Bojan Panic e il padre, foto Trento Today)
(Angelo Perrone) «La struttura carceraria non è adeguata a chi è in queste condizioni psicologiche, cercheremo di recuperarlo» (Sandro Raimondi, procuratore della Repubblica a Trento). La scarcerazione di un omicida è delicata e sofferta, specie se così immediata, deve essere valutata con attenzione.

domenica 6 aprile 2025

Hands off, giù le mani

(ap, foto Newsweek) Proteste anti Trump ovunque. L’altra America è in piazza, migliaia di persone protestano ovunque contro il presidente all’insegna di un monito che riassume la contrarietà alle sconsiderate follie del presidente: Hands off. Giù le mani dall’economia e dai risparmi, messi a rischio dai dazi sulle importazioni, giù le mani dai posti di lavoro nella pubblica amministrazione, tagliati irrazionalmente da Elon Musk, giù le mani dai diseredati sostenuti dai fondi governativi, giù le mani dagli immigrati in attesa di regolarizzazione.

sabato 5 aprile 2025

Ricordi sfuggenti

(Fondazione Besso a Roma-foto ap)
(Angelo Perrone) Flusso lento di ombre, curve infinite intessute di passi, un mormorio di luce filtra tra le crepe dell'ignoto.
Strati danzano nel respiro sospeso, voci nascoste, frammenti di ieri che si dissolvono come polvere.
Risuona un canto, un segreto puro, che accarezza il silenzio in un abbraccio mai fermo.

venerdì 4 aprile 2025

Al di sopra della legge

(Bènèdicte de Perthuis, Affiches Parisiennes)
(Angelo Perrone) La giustizia sul banco degli imputati. L’estrema destra attacca i giudici, rei di aver condannato Marine Le Pen, leader del Rassemblement national, e, per conseguenza, di averla dichiarata ineleggibile per le prossime elezioni presidenziali come impone la legge anticorruzione del 2016: «La dittatura dei giudici vuole impedire al popolo di esprimersi».

giovedì 3 aprile 2025

Orta nova

di Giorgia Deidda

C’è nel mezzo del paese
una processione sfatta di volti umani
senza occhi, e camminano
come dei lumini accesi
senza essere accesi,
figure stolte in ombra
al cui passaggio mi sembra di tremare tutta,
assenza di empatia.
C’è nel mezzo del paese
un rigoglio di cose assolutamente superflue, mentre
io vorrei

mercoledì 2 aprile 2025

Binario 21 a Milano, contro l'indifferenza

di Marina Zinzani

Una poltrona comoda
una strada sicura
il pensare a sé stessi prima di tutto
e poi chi se ne importa
quando non tocca a noi
il labirinto degli eventi
ha una soluzione
guardare da un'altra parte

martedì 1 aprile 2025

Custodi della memoria

(Garfagnana 2025-foto ap)
(Angelo Perrone) Gli antichi custodi emergono dall'ombra, linee severe scolpite dal tempo sfidano l'immensità, arcate silenziose che sorreggono il cielo.
Sponde di memoria si rincorrono, un dialogo eterno tra pietra e vento. Abissi chiari dove il respiro si perde, cammino libero che accoglie e abbraccia.
Là, dove il sole accarezza l'infinito, si aprono stanze senza pareti. Segreti palpabili e mai detti, tracciati impressi su volti senza confini.