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⏳ Natale e la tirannia del presente: riscoprire l’attesa

(Introduzione ad a.p.). Abbiamo perso il senso del tempo, limitato al presente precario e fugace: occorre riscoprire il valore dell’attesa e della speranza, che hanno un significato religioso ma anche profondamente laico. L’iperconnessione e la continua ricerca di stimoli ci hanno reso schiavi di una visione frammentata, incapace di guardare oltre l'orizzonte immediato. Il Natale, con la sua simbologia, ci offre un antidoto a questa tirannia. • La corruzione del tempo (a.p.) ▪️ Quanti di noi, ogni momento, sono intenti a guardare il proprio cellulare? Immersi nella connessione perenne, con tutti e tutto, e dunque con niente? C’è l’ingordigia di cogliere qualsiasi aspetto della vita corrente, nell’illusione di viverla più intensamente che in ogni altro modo. Un’abbuffata di notizie, video, contatti con chiunque, senza sensi di colpa per questo sperdimento continuo del nostro esistere. Questo è il sintomo di una società dominata dalla "paura di restare fuori" e dalla ricerc...
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Il braccio della morte e l'amore tossico: storie parallele di redenzione

(Introduzione a Daniela Barone). La pena capitale interroga la morale di ogni società, ponendo domande cruciali sulla sacralità della vita e sul valore della riabilitazione. Ma cosa succede quando il "braccio della morte" si manifesta anche fuori dalle sbarre, negli affetti tossici e nel controllo psicologico? Questa è la storia intensa dell'epistolario tra Daniela Barone e Richie Rossi, un carcerato americano in attesa della sentenza capitale, che intreccia la riflessione sulla pena di morte con una personale battaglia per la libertà. Un racconto toccante sulla dignità, la speranza e la redenzione. Segue:  a.p.  COMMENTO. 1. Rifiuto etico e sacralità della vita (Daniela Barone - TESTIMONIANZA) ▪️ Non so se fu il film “ Dead Man Walking ” o il libro “ La mia vita nel braccio della morte ” di Richie Rossi a farmi riflettere sul tema della pena capitale; tendo a pensare che le vicende del carcerato americano abbiano determinato il mio rifiuto di una pratica che ritengo crud...

Il mio nome, la difficile ricerca di sé tra distrazione ed apparenza

(Introduzione a Maria Cristina Capitoni). In un'epoca satura di immagini e distrazioni, la vera sfida non è farsi notare dagli altri, ma riconoscere la propria essenza autentica. La poesia di Maria Cristina Capitoni affronta con delicatezza e profondità il tema dello smarrimento identitario: quell'“io” silenzioso, privo di orpelli, che lotta per emergere tra il clamore dei volti esterni. È un'ode all'autenticità che si nasconde dietro i "trucchi sgargianti" e che spesso dimentica persino di chiamare sé stesso per nome. (Maria Cristina Capitoni) ▪️ Riconoscer tra gli infiniti volti affacciati al buio lo sguardo del mio che chiede aiuto non è mai facile davanti stanno sempre gli altri quelli dai trucchi sgargianti che rubano l’attenzione e confondono la mente il mio è quello senza niente che dimentica sempre di chiamarmi per nome.

⛵ In balia delle onde, trovare rotta ed equilibrio nel mare della vita

(a.p. – Introduzione a Cristina Podestà) ▪️ La vita è uno “stare in barca”, dipende da noi trovare la rotta e l’equilibrio. E un po’ di serenità: come quando galleggiavamo in un’altra acqua. Nel ventre materno (Cristina Podestà - TESTO) ▪️La metafora del mare e della barca è piuttosto diffusa nella letteratura, a cominciare da Dante in tutte e tre le cantiche e relativamente a variegate sfumature dell'essere: Caronte, l'angelo nocchiero, il secondo canto del Paradiso; non sono che esempi di una molteplice trattazione del tema del mare e della navigazione. Joseph Conrad dice una frase molto suggestiva, che riprende proprio la similitudine della vita: "La nave dormiva, il mare si stendeva lontano, immenso e caliginoso, come l'immagine della vita, con la superficie scintillante e le profondità senza luce". Spesso è proprio cosi: la superficie è bella, solare, scintillante appunto ma, se si va sotto e si guarda bene, c'è il buio più profondo! La barca di Dante...

Tra i due litiganti il terzo gode: la saggezza popolare in una mollica

(a.p. - Introduzione a Laura Maria Di Forti) ▪️ Il proverbio di oggi: “Tra i due litiganti il terzo gode”. Non si è mai soli neppure nei litigi. Chi beneficia dei contrasti altrui? La tradizione popolare italiana si è sempre espressa con proverbi e modi di dire, rimasti poi nella memoria comune. Oltre le apparenze, non sono una ingenua semplificazione della realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno. Molto di più, uno sforzo per riflettere e capire. E magari scovare il bandolo della matassa. Interpretano sentimenti diffusi, traducono in poche battute concetti complicati, tramandano una saggezza solo apparentemente spicciola, qualche volta sono persino di aiuto per suggerirci le mosse opportune. Ci hanno consolato, ammonito, contrariato. Ce ne siamo serviti per affrontare momenti difficili e uscire da situazioni scabrose. Già pubblicati: Il mattino ha l’oro in bocca ,  Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco (Laura Maria Di Forti – PROVERBIO) ▪️ Senza pensieri seduto su una panch...

⚔️ Anghiari: il mistero del Leonardo scomparso e i passi notturni della battaglia

(Introduzione ad a.p.). Il mito della celebre battaglia del 1440 e il mistero del dipinto perduto di Leonardo da Vinci esaltano l’identità di Anghiari, un borgo medievale al confine tra Toscana e Umbria. Oggi luogo di cultura, ospitalità e gusto, Anghiari nasconde tra i suoi vicoli una memoria che non vuole svanire: una memoria che si manifesta solo di notte, quando le luci soffuse del borgo lasciano spazio allo scalpitio dei cavalli in fuga e ai rumori sinistri delle spade. I. Anghiari, crocevia tra storia e fede (a.p.) ▪️ Una terra di confine immersa nella valle del Tevere, a cavallo tra la Toscana e l’Umbria, Anghiari è un luogo di naturale scambio di merci, di prodotti e di idee. Il suo nome è citato per la prima volta in una pergamena del 1048, con origini risalenti all’epoca romana. Posizionato su un’altura, il paese è caratterizzato da pittoresche case in pietra, suggestive piazzette e vicoli tortuosi che sfociano all’improvviso su incantevoli paesaggi. Preziose l...

🎅 Il gelo nel cuore di Babbo Natale: l'incontro che riportò la gioia

(Introduzione a Vespina Fortuna). In un anno in cui la tristezza sembra aver congelato ogni gioia, perfino Babbo Natale ha perso la voglia di volare. Ma un incontro inaspettato alla sua porta, quello con un piccolo messaggero, sarà la chiave per riscoprire il vero significato del dono e dell'allegria. La tristezza che congela il polo (Vespina Fortuna - RACCONTO) ▪️ Ormai eravamo quasi alle porte di dicembre ma Babbo Natale quest’anno non aveva proprio voglia di distribuire i regali. Era troppo triste per le migliaia di bimbi affamati e a tutti quelli cui insegnano ad "imbracciare un fucile più alto e più pesante di loro." Babbo Natale se ne stava sdraiato sul letto a guardare il soffitto con gli occhi velati di pianto e il naso rosso. "Quest’anno ve ne starete al calduccio" disse fra sé pensando alle renne nella stalla. "Niente carro volante, niente doni, niente gioia. Il mio cuore è troppo triste per poter donare allegria." Bussare inatteso Intanto le...

🖼️🖌️ Visione: la restauratrice, il mosaico e il risveglio del desiderio

(a.p. - Introduzione a Valeria Giovannini) ▪️ Il ritmo perduto della quotidianità Piccoli gesti quotidiani non hanno più il sapore di un tempo. Appartengono irrimediabilmente al passato, corrotti, privi di slancio. D’improvviso, ne subentrano altri, come per magia, a sorprenderci, stupirci. Possono giungere a cambiare il nostro cammino, oltre l’immaginazione. In questa prosa, la prima persona diventa il mezzo privilegiato per dare voce soprattutto alle emozioni e ai pensieri più intimi della protagonista. Non ci troviamo semplicemente a leggere di crisi coniugale, di incontri significativi (con Paolo) o di sfide sul piano professionale. Questi episodi diventano il pretesto per un viaggio più profondo, all’interno dell’anima di Eleonora, la protagonista.  Il cuore della narrazione batte attorno a una trama psicologica che esplora il conflitto interiore di Eleonora, alle prese con una crisi di mezza età e con le difficoltà del matrimonio.  Eventi esterni, come il presunto trad...

🎶 Caro Lucio ti scrivo: il viaggio dello spirito e la musica senza tempo

(a.p.) ▪️ Lucio Dalla è un interprete eclettico e insostituibile della canzone italiana. La sua musica ha la capacità unica di trascinare intere generazioni in un flusso di emozioni senza tempo. La sua assenza, sebbene fisica, non ha fatto che acuire la sua presenza nelle nostre vite, lasciando un vuoto difficile da colmare. 🎷 Un patrimonio inestimabile: l'artista eclettico Cinquanta anni di carriera, costellati da duetti indimenticabili con artisti come Francesco De Gregori, Gianni Morandi, Ron, Zucchero, Renato Zero e Fiorella Mannoia. Dalla ha firmato brani che appartengono al tessuto connettivo della storia musicale italiana: da « Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’ » e « Com’è profondo il mare », fino a « Caruso » e « 4/3/43 », la canzone ispirata alla sua data di nascita. Musicista di formazione jazz, fu un cantautore costantemente alla ricerca di nuovi stimoli e orizzonti, addentrandosi con curiosità in generi musicali svariati. Dalla fu un vero e proprio genio de...

🤫 Ladri di sogni? La denuncia più amara sulle vessazioni giovanili

(Introduzione a Cristina Podestà). Quando una giovane ragazza entra in caserma per denunciare il furto dei suoi beni più preziosi, non sta parlando di portafogli o gioielli, ma di qualcosa di molto più intimo e difficile da difendere: i suoi sogni e la sua serenità. Un dialogo toccante che svela la violenza invisibile del bullismo, del classismo e della pressione sociale giovanile, e il coraggio di una richiesta di aiuto. 📝 La denuncia impossibile (Cristina Podestà – RACCONTO) ▪️ “Scusi, non ho capito bene, che cosa le avrebbero rubato?” chiese sorpreso il carabiniere.   “I sogni” rispose Elena.  “Come i sogni signorina?” “Certo, i sogni.” “Mi scusi ancora, non riesco a comprendere. Vuole spiegare meglio come mai adesso è qui? Cosa è venuta a fare?”  📝 L'inventario dei desideri rubati “Sono venuta a denunciare tutte quelle persone che mi hanno derubato. Mi hanno sottratto, nel modo peggiore, tutti i miei sogni, come quello di crescere bene, di studiare in modo prod...