venerdì 13 giugno 2025

La follia della guerra

di Marina Zinzani

(Prefazione di Angelo Perrone) Questa poesia è un abbraccio in versi, un soffio di speranza dedicato al piccolo Adam e a sua madre, giunti a Milano da Gaza. Adam, unico superstite di una strage che ha spezzato un'intera famiglia, porta sul corpo e nell'anima le ferite di un conflitto indicibile. La poesia è un tentativo di dare voce al dolore muto di chi fugge da un orrore troppo grande, ma anche alla forza indomita di una madre che, pur nel lutto, cerca la guarigione e un nuovo inizio per il suo bambino. È un invito a riflettere sulle ferite invisibili e visibili che la violenza lascia, e sulla necessità di accogliere chi cerca rifugio e cura.

Un bambino non capisce la guerra
perché c’è la guerra
non lo capisce quando perde il padre, i fratelli
quando la sua casa è distrutta
quando tutto è macerie
macerie anche dell’anima
neanche una madre capisce la guerra
è orrore puro e basta
è il privarsi del cibo
per dar da mangiare ai figli
è il temere ogni giorno, ogni minuto
e sentirsi impotente
in balia del male che arriva sotto tante forme
neanche un padre capisce la guerra
la vita è già difficile così
decisioni prese dall’alto
sulle loro vite
come se fossero solo granelli di polvere
insetti da distruggere con una bomboletta spray
e non uomini
persone
persone che amano e persone amate
una vita povera, semplice
una vita
vita che non c’è più
sotto la follia di chi insegue la morte
facendo finta di essere vivo

mercoledì 11 giugno 2025

Il gigante e i nidi

(Angelo Perrone)

Varcando il prato, una lunga linea grigia
si stagliava, bocca scura spalancata.
Attorno, piccole case, salde, antiche,
con scudi scuri e fiamme colorate.
Le tegole pesanti, dal monte prese,
custodivano sogni di dimore.
Un contrasto quieto, senza pretese,
tra l'ampio abbraccio e i focolari.
Qui la natura e il tempo si uniscono.

martedì 10 giugno 2025

Referendum, la retorica e la sfiducia nella partecipazione

(Angelo Perrone) Il linguaggio dei politici, spesso, sembra aver perso ogni freno, scivolando in una retorica che avvelena il dibattito pubblico. Quando definisce gli elettori "schifati" per la bassa affluenza a un referendum senza quorum, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, non fa un semplice scivolone di linguaggio, ma di sostanza. Nell’esternazione, non c’è analisi, difettano il commento, la riflessione. 

lunedì 9 giugno 2025

Addio alla luce

(Angelo Perrone)

All'orlo estremo, dove il sole muore,
guidava il passo un'ultima promessa.
Là, dove il verde, tenace e traditore,
resisteva alla notte, in fuga, in fretta.
Un colle scosceso, nido di silenzio,
attendemmo la fine del chiarore.
La luce, un velo tenue, senza offesa,
sfumava lenta nel profondo orrore.
Ancora un soffio di speranza acerba,
sull'erba tenera, sul muschio antico.
Poi la montagna, come bestia serba,
inghiottiva il colore, il flebile amico.

domenica 8 giugno 2025

Brusca, la libertà che stride con il dolore

(Altre riflessioni in Brusca, la collaborazione e le ferite della Giustizia, Critica liberale 5.6.25)

(Angelo Perrone) La notizia della definitiva libertà di Giovanni Brusca, ex boss mafioso e "pentito" coinvolto nella strage di Capaci (azionò il telecomando), riaccende il dibattito sulla finalità della pena.

sabato 7 giugno 2025

La Meloni sul referendum, tra indifferenza e disimpegno

(Altre riflessioni in Il diritto al "non senso" della democrazia, Critica liberale, 6.6.25)

(Angelo Perrone) L'affermazione della presidente Meloni (il “non voto” al referendum su lavoro e cittadinanza come un suo diritto) è una posizione inquietante in tempi di crisi democratica.

venerdì 6 giugno 2025

La fortuna e il compromesso

di Marina Zinzani

(“Reservatet – La riserva” è una serie danese ambientata a Copenaghen, trasmessa su Netflix.)

In un quartiere altolocato, una giovane filippina, Ruby, che lavora alla pari nella famiglia di un uomo facoltoso, scompare. La vicina di casa di questa famiglia, Cecilie, che ha anche lei una giovane filippina, Angel, amica della ragazza scomparsa, cerca la verità, e riferisce alla polizia che aveva visto la giovane buttare nell’immondizia qualcosa, che si rivelerà poco dopo un test di gravidanza.

giovedì 5 giugno 2025

Guardiano

(Angelo Perrone)

L'eco del mare smise di chiamare,
le spirali di pietra, mute, si quietarono.
Allora l'uomo volse il capo indietro,
cercando tracce, un tempo mai vissuto.
Ricordi antichi, un velo di rimpianto,
parlava d'ore spese, un compito fedele.
Custode di silenzi, giorno dopo giorno,
poiché i sogni, si sa, non danno pane.
Solo la realtà, solida e amara,
nutriva un'anima ormai senza voli.

mercoledì 4 giugno 2025

Respiro

di Maria Cristina Capitoni

Prendi fiato
per non cadere
non interrompere il respiro
tra un pensiero e l’altro
perché nel mezzo
non c’è riposo
ma solo un buio
che galleggia silenzioso
tra il pieno e il vuoto.
 

lunedì 2 giugno 2025

Un piccolo spazio

di Marina Zinzani

Si impara presto
a subire critiche
controllo delle emozioni
voglia di ribattere
scoppiare in silenzio
l’autorità che si impone
la fragilità della nostra posizione
tutta così la vita
avere una persona davanti che parla
che giudica
che dice cosa sarebbe meglio fare
si parte da un genitore

domenica 1 giugno 2025

Gaza, la vita offesa

(Altre riflessioni in L'agonia di Gaza, Critica liberale 3.6.25)

(Angelo Perrone) A Gaza, il fragore delle bombe non è solo l'eco assordante della guerra. La cronaca ci restituisce immagini di una brutalità inaudita: corpi straziati, volti impietriti dal dolore, e soprattutto, bambini con gli occhi vuoti, spettri in cerca di cibo, in un paesaggio di macerie. Come non risentire, là dove le vittime si contano a migliaia, le parole dolenti di Giuseppe Ungaretti in Veglia, sui «centomila cadaveri» nel fango?

sabato 31 maggio 2025

Pascolo sospeso

(Angelo Perrone) 
Tra vette silenti e cime aspre, 
un vasto pianoro si svela, 
dimora erbosa dove il vento pasce, 
sospesa, la solitudine cela.
Non un sogno, 
ma realtà possente, 
un abbraccio tra cielo e suolo fiorito. 
Là, tra rocce scoscese e un verde splendente, 
ogni fatica trova il suo rito.
Natura maestosa, un quadro infinito, 
dove il tempo pare essersi smarrito.