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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

Nodi da sciogliere

Una figlia alle prese con i consigli della madre: le paure, e il difficile discernimento di fronte alla realtà di Paolo Brondi Luisa viveva la conclusione dell’adolescenza e l’inizio della giovinezza. Sua madre la tempestava di consigli, pregni di paura, che, elaborati ingenuamente dalla figlia, avevano inibito il suo primo e vero innamoramento. Se le informazioni venivano dalla madre, che Luisa amava e rispettava, dovevano essere vere.

Siamo amiche

Donne che parlano di Henri Gervex A cuore aperto, il segreto dell’amicizia di Marina Zinzani “L’amicizia è una presenza che non ti evita di sentirti solo, ma rende il viaggio più leggero” (David Trueba). Lo diceva il professore di tedesco, bisogna leggere attentamente per capire il significato. Il brano da leggere e tradurre si intitolava “Freundinnen”, amiche.

Vendetta?

Parole che feriscono, la reazione imprevista di Marina Zinzani Mi vendicherò per tutte le volte che mi hai ignorato fatto piangere deriso mi vendicherò delle parole dette e di quelle non dette la lista è lunga una bella lista della spesa

Cose da attraversare

Inutile contrastare i malesseri, la necessità di viverli. Per superarli di Marina Zinzani “Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola” (Cesare Pavese). Le sere a casa, in silenzio, le tante cose che ci sarebbero da dire, da fare, e chiudersi, restare chiusi dentro mura in città fredde.

Compagni di viaggio

Innumerevoli persecuzioni. Nefandezze perpetrate a causa del pensiero insensato che le diversità tra gli individui indicassero la superiorità degli uni sugli altri. Ma siamo tutti compagni dello stesso viaggio. Quello della vita di Laura Maria Di Forti La paura è un sentimento normalissimo, è una emozione forte, estrema, dettata dal pericolo, vero o creato dalla nostra fantasia o addirittura insinuato da altri e instillato nelle nostre menti come un veleno mortale.

Medicine

A portata di mano, la cura dell’infelicità: talvolta non lo sappiamo di Mirella Santamato Rimandiamo sempre ciò che ci salverebbe, allontanando, con mille scuse, le medicine della vita.

Stranezze

Grandezze e solitudini di Mirella Santamato Strani astri Siamo tutti soli Che è il plurale di sole

Prigioni

Sentirsi ristretti da cose o soltanto da limiti interiori: le tante prigioni della vita di Marina Zinzani Ci si sente in prigione a volte in luoghi chiusi o con persone è una prigione fatta di sbarre invisibili tante cose che ci hanno raccontato creando una prigione

Ieri

La pienezza della presenza e il suo improvviso svanire. Quasi nel nulla di Mirella Santamato Solo ieri eri nel mio profondo divenire. Solo ieri la tua pelle scaldava la mia. Solo ieri eri pasto abbondante al quale nutrire il mio amore.

Narciso

Narciso del Caravaggio Innamorarsi della propria immagine: mito crudele di Marina Zinzani Specchiarsi nell’acqua volto riflesso innamorato della propria immagine gira il mondo attorno al proprio sole gli altri restano in ombra figure silenziose.

Da sola

Inger sulla spiaggia di E. Munch Il dolore raccontato nelle pagine di un diario di Liana Monti Scrissi sul mio diario Quando uscivo dalla terapia di coppia Dove potavo le ultime terribili energie nel tentativo di salvare il mio matrimonio Scrivevo in auto, prima di tornare a casa da mio figlio

27 gennaio, la memoria della Shoah

Le foto di alcune famiglie ebree trucidate , Museo della Memoria, Gerusalemme (foto ap) di Bianca Mannu (Introduzione di Angelo Perrone) (ap) Il 27 gennaio è stato scelto come giorno della memoria perché è la data in cui le truppe sovietiche entrarono nel campo di Auschwitz. Era la fine, con la sconfitta della Germania nella seconda guerra mondiale, della Shoah. Una parola che indica lo sterminio del popolo ebreo da parte dei nazisti in ogni paese sotto il loro dominio in nome di una presunta inferiorità etnica. Furono trucidati dai 5 ai 7 milioni di ebrei, adulti e bambini, donne e uomini. E con loro, tanti altri, minoranze etniche, religiose, sessuali.

Mondi diversi

Riuscire a capirsi nella diversità di Liana Monti Incontro di due mondi Convivenza fra diversi Capirsi senza avere lo stesso linguaggio Volersi bene senza pretese Stare bene insieme Unire ciò che ci unisce

Tracce

L’abbandono del sonno, prima del risveglio e della coscienza. Poi il ritorno dell’angoscia di Bianca Mannu Un grumo di gelatina- un proteo forse?- attaccato alla falda smagrita della notte - che s’inguscia come un ladro colto di sorpresa nelle asole del suolo- scivola verso il crinale cadaverico dell’alba

Profumi di cose

Profumi che riportano a quelle sere d’estate di Paolo Brondi Se oggi mi fosse dato di rivivere un tempo Vorrei tornare a godere di quelle mie lontane Sere d’estate, seduto in disordine Su una panca di legno, in un giardino Di gerani, rose, campanule, e tanti altri fiori

Scintille

Imprevedibile e tortuoso, il percorso di vita: le cose che brillano in noi di Liana Monti La vita è un cammino Da quando nasciamo Con salite e discese Svolte a destra, a sinistra Incroci Bivi Retromarce

Strada facendo

Confini dell’io: tra i sì e i no, per evitare gli abissi di Mirella Santamato Si percorre  la propria strada solo se è  lastricata dai propri sì e delimitata dai propri no.

I tirabaci di Irene

Irene, che si era affaccendata a farsi bella, voleva fare colpo sugli avventori della mescita di paese di Bianca Mannu (Tratto dal libro Da Nonna Annetta , ed. La Riflessione, 2011) Fin dal primo mattino il tempo del giorno parve segnato dal ticchettio delle scarpette dai tacchi alti e sottili di Irene. Ma il suo passo, ancorché vivace, risultava irregolare e nervoso sull’accidentato pavimento della lolla. Lei andava e veniva da una stanza all’altra recando canestrini e maioliche, più spesso, niente. E come frusciava la sua ampia gonna di “moiré” che sua sorella Ottilia le aveva cucito!

Fragile quella volontà

La volontà, così resistente e tuttavia così fragile: la parola che racchiude gli opposti di Marina Zinzani La volontà di accettare, di mantenere le fondamenta solide, di non arrendersi, la volontà e le donne che tengono unite le famiglie. La volontà di studiare, un diploma, un futuro, la volontà di crearsi, costruendo un pezzo di se stessi,   migliore.

Elsa, il peso del dolore

Nudo di Crilu La difficoltà di uscire dalla rabbia e dal rancore di Laura Maria Di Forti Elsa era stata lasciata da Beppe per una giovane donna, emblema, forse, dell’eterna giovinezza. Rimaneva tutto il giorno con lo sguardo spento per aver sopportato le parole di commiato di Beppe, l’uomo che aveva amato per venti anni, lunghi e brevi insieme, anni finiti troppo presto e troppo male.

La vita ritrovata

Capita di cadere e farsi del male, l’importanza di sapersi rialzare. E imparare la lezione di Cristina Podestà (Commento a Le 10 di sera , PL, 20/1/2020) Nessuno si aspetta mai un incidente di percorso, vero o metaforico. Ciascuno corre e rincorre la propria esistenza guardando ciò che capita agli altri. Ma non a sé. Poi cade: vede l'asfalto, ne sente l'odore, percepisce il sangue proprio che scorre e, allora, comprende.

Polipo

Anime straziate e dolenti, come sbattute su pietra aguzza di Mirella Santamato Mi hanno sbattuto sugli scogli Come un polipo appena pescato. Hanno ridotto la mia anima in poltiglia Per formare una coscienza nuova.

D'oro, le donne di Klimt

Splendide e sensuali, le donne ritratte da Gustav Klimt di Marina Zinzani Un quadro perduto riportato alla luce volto di donna sensuale dai mille colori e la nebbia si allontana Klimt e le sue donne che continua ad ammaliarci

Corinna, la pioggia sul viso

Eleganza d'autunno , di C. Bresciani Continuare a vivere, lasciando che il ricordo rimanga in noi di Laura Maria Di Forti Corinna aveva perso Paolo per una terribile, subitanea malattia. Tornava spesso con la memoria a quei giorni di tre anni prima, la sofferenza del marito, durata fortunatamente solo qualche giorno, forse troppo per lui che non riusciva nemmeno più a parlare perso com’era in un sonno comatoso, ma troppo poco per lei, per il dolore di essere rimasta sola, così repentinamente, senza che la malattia le avesse dato il tempo di preparare il cuore.

La misura di Dio

Le muse (particolare) di G. De Chirico Il filo sottile tra Dio e l’uomo di Mirella Santamato Lui c’è esattamente nella misura in cui tu ci sei.

Lettere ingiallite dal tempo

Torre Campatelli,  San Gimignano (foto ap) Ciò che rimane di noi, nelle nostre storie, degli amori e degli sperdimenti: nella vita di domani di Beatrice Nioi E quando i tempi diverranno così vecchi che il sole avrà cambiato colore, le navi non sapranno più navigare, e le storie dovranno ricominciare, incideremo sulla roccia i nomi degli amici perduti, e degli amati che si saranno dissolti tra le fiamme dell'avvenire. Busseranno alla porta i ricordi, ma stilleranno senza lacrime i rimpianti, dolci come fruscio d'onde. Gli sguardi si rapiranno all'ombra degli abbracci, e scorreranno limpidi i pensieri, liberi da stagioni in cui non fu che rabbia, e dolore muto. Da lettere ingiallite, accese di passione, non rimarrà che amore, se amore discese tra i mortali.

Ero in un tunnel

In un sogno ricorrente, l’immagine di un tunnel: la storia di una nascita. E di una sfida alla libertà di esistere di Liana Monti In questo periodo ho capito una cosa. Mi ci sono voluti tutti i miei 52 anni. Per quanto gli altri dicano che sia sbagliato, io dentro di me sono convinta che invece sia vero.

Tempo di sognare

P arole di verità per capire: tra amore e amicizia di Paolo Brondi In quella sera, sulla spiaggia Mentre le onde erano quiete Mi hai detto “questo non è amore Ma solo una calda amicizia” Ma se dicevi parole Il vero avevi negli occhi Nei tuoi occhi lucenti d’amore E il bianco dell’onda Toccò i nostri piedi Ma non lo sentimmo

Vele di nuvole

La sventura si abbatte sulla vita di ciascuno, dando ad essa un’eco nel vento di Bianca Mannu Corsero giorni come vele. Gonfi andavano d’un gagliardo vento ansiosi di futuro Cadde sull’onda il vento coi giorni intorpiditi nella barca

Tracce di noi

Il senso del tempo: la vita che scade nella confusione con il moltiplicarsi delle esperienze di Davide Morelli Quando ce ne andremo
 lasceremo tracce ed impronte,
 disseminate lungo il nostro cammino.
 Ma ben pochi se ne accorgeranno
 in quanto il mondo è
 un sovrapporsi continuo di tracce ed impronte.

La prigione delle parole

Possono fare male o dare allegria, le parole. Chi sei? Ciò che definisce la persona di Marina Zinzani Si resta chiusi in una definizione nata da una caratteristica fisica, anche quello è grasso quella è anoressica quella è tirchia quella è una depressa quella va con tutti

L'alba, finalmente

Il momento del nuovo incontro: i gesti, i profumi, quel sentirsi proiettati altrove di Laura Maria Di Forti All’alba ci incontreremo. Vedrò all’orizzonte la tua carrozza, i cavalli che galoppano verso di me, le ruote dondolanti nella corsa per arrivare alla meta. Scenderai, la tua lunga gonna alzata svelerà la caviglia e la borchia dorata della tua scarpina, la piuma del cappello ondeggerà al vento fresco del mattino e il tuo sorriso mi apparirà come un lungo respiro dopo l’agonia dell’attesa.

Di corsa a cavallo

Una favola indiana racconta una terribile prova d’amore chiesta ad un giovane spasimante: una follia che riserva sorprese di Laura Maria Di Forti Un antico racconto indiano parla di un ricco giovane che un giorno, cavalcando sulla strada principale del suo villaggio, incontrò una ragazza bellissima. Colpito dall’avvenenza della donna, subito se ne innamorò e, saputo dove abitava, le inviò un carro pieno di stoffe pregiate, sete dai colori sfavillanti, frutti e dolci di ogni specie.

In una fotografia

Ragazza allo specchio di P. Picasso Famiglie difficili: incomprensioni, oscurità, dolori. Lo si vedeva già da quella fotografia di Maria Cristina Capitoni Io in quella foto non c’ero ma neanche intorno fulgido scorcio di luce dell’ultimo giorno t’avrebbero annientato da lì a poco insieme a tua sorella che poi è anche la mia germogli calpestati con dolore

Le 10 di sera

Un incidente stradale e l’urto a terra: pensieri in punto di morte. Quasi di Paolo Brondi Cadde giù, alle 10 della sera, e si rovesciò, si rotolò, fino a fermarsi, bagnando con il suo sangue l’asfalto luccicante. E’ finita pensò! Mentre, sotto di lui, la terra, alle 10 della sera, faceva sentire il suo sapore.