Possibile "oltre le
ombre" cogliere un frammento di verità? O "la verità è un'illusione
di cui si è dimenticata la natura illusoria", come afferma Nietzsche?
Questo si chiede l'autore Paolo Brondi in questo breve racconto sceneggiato (Oltre le ombre, Pagine Letterarie, 6/4/15),
apparentemente ingenuo, in realtà capace di risolvere in forma chiastica l'eterna
contrapposizione manichea tra bene e male.
(ap)
Non solo Milano, ma il paese intero ha saputo riscoprire le virtù civili del
silenzio, dello sgomento, della riprovazione e della solidarietà. Facendo
proprie le parole di una madre di fronte all’assassinio del figlio, colpevole
di non essere stato nella professione di avvocato una marionetta alla mercé del
singolo, e di essersi fatto guidare solo dalla sua testa.
Era
una giornata di fine aprile e le aule del tribunale di Milano apparivano inondate
di luce quando Luisa, indossata la toga sopra un tailleur grigio dal taglio
impeccabile, avanzava, con passo lieve, ma deciso, verso l’aula penale n. 6.
Il tempo è un deposito bagagli: là ti rechi in abbondanza col fine di lasciarvi tal quale una valigia l’episodio più banale, sì perfino quello, della storia tua privata sia del vivere continuo che conduci fittamente ed erratico trascorri in questo mondo alla giornata.