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Visualizzazione dei post da febbraio, 2024

La morte che illumina la Russia (e le coscienze)

( Angelo Perrone ) Il peso dell’eredità sovietica, impossibile da elaborare e superare. La nostalgia verso un passato che mescola fasti a depravazioni, estinto da tempo e non riproducibile. Il delirio della ricerca di una supremazia mondiale, alimentata però non già dal primato di arti, tecnologie, successi economici, ma dalla sopraffazione brutale verso individui e Stati indipendenti e sovrani come l’Ucraina. La distorsione fatale di orizzonti, sguardi, volontà.

Bob Marley: One love

di Marina Zinzani Può la musica non essere solo musica, ma anche messaggio? Può aiutare il dialogo fra gli uomini, può aiutare il percorso verso un discorso comune, facendo superare i contrasti? La musica di Bob Marley appartiene al suo tempo, un tempo di conflitti in Giamaica, ed era qualcosa di più di quello che poteva apparire: era un mezzo che poteva riunire fazioni opposte, che poteva aiutare il dialogo fra gli uomini, musica portatrice di un messaggio di pace.

La sicurezza secondo Meloni

di Cristina Podestà («I manganelli sui ragazzi sono un fallimento»: il Presidente Sergio Mattarella chiama il Ministro degli Interni Piantedosi) I fatti di Pisa e Firenze contro gli studenti, anche minorenni, sono fatti terribili. La realtà supera ogni qualsivoglia idea. Non è questo il mondo in cui abbiamo sperato, il film che stanno proiettando lo abbiamo già visto.

Gli eroi muoiono giovani

di Marina Zinzani (Commento a “ Aleksei Navalny, la vita per un’idea ” di Angelo Perrone, 20 febbraio 2024) Quando ci sono tragedie come quella di Aleksey Navalny, ci si interroga su dove possa arrivare l’uomo. Ci si interroga su dove possa arrivare il male, creato, concepito, costruito con metodo, con un’intelligenza raffinata. E dove possa arrivare il bene, l’ideale, il sacrificio. L’eroe che quasi si concede al nemico, che si presenta con le proprie armi spuntate, in realtà ha altre armi nascoste, che non sono materiali. Non sono bombe, razzi, in grado di distruggere città e villaggi. Gli eroi scelgono altre strade per combattere. A volte sono parole, a volte sono poesie, a volte sono pensieri. È una lotta continua fra la luce e il buio, e sempre si ha la percezione che non siano i migliori a prevalere, a vincere. Gli eroi muoiono giovani. Quello che lasciano è un gesto per ricordarci di essere uomini, non solo pedine della Storia.

Aleksei Navalny, la vita per un'idea

Nascono ancora in Russia eroi disposti a lottare ma è necessario ripensare il rapporto con le dittature ( Il testo è pubblicato in forma integrale su Critica Liberale 19 febbraio 2024 ) (Angelo Perrone) Dopo la notizia della morte di Aleksei Navalny, ci sono condanna, stupore e inquietudine. Nella tragedia di una morte annunciata, si avvertono partecipazione umana e solidarietà politica. Quest’uomo coraggioso si è battuto sino alla fine.  Il cordoglio però non è sufficiente, serve una riflessione sulla società russa, amata per la cultura e martoriata dalle vicende storiche, e sul governo che l’opprime. Il sentimento di sconforto e tristezza alla fine è inadeguato.

In cerca della meta

di Maria Cristina Capitoni  Sono scesa  di un palmo appena  un respiro dopo l’altro  il cuore in piena nella mente un sibilo ed un lamento dune di sabbia scura  mi separano dal centro  l’orizzonte adesso  è raggiungibile  meta di un cammino lungo  ma possibile.

Past lives, vite passate

di Marina Zinzani Quante vite può vivere una persona? Oltre a quella che sta vivendo poteva essercene un’altra, se avesse seguito un amore? O se non fosse mai andata via da un luogo? L’incompletezza di certi momenti può dipendere da un richiamo verso quella strada non percorsa?

E poi

di Marina Zinzani Poi passa, così si dice. O non passa mai, il ricordo è rilegato in un angolo, da manovrare con cura. È come una scatola da aprire con attenzione, possono uscire suggestioni, immagini, suoni, profumi. Può anche essere piacevole per un attimo, quella sfumatura di vita e malinconia che conosce il segno delle cose struggenti. Poi è meglio chiudere. Chiudere, perché una persona manca.

Dall'insoddisfazione all'armonia

di Cristina Podestà Quanto più si invecchia, tanto più ci si accorge delle banalità della vita alle quali abbiamo dato troppo spazio.  Di insipide soddisfazioni viviamo nella giovinezza. Il denaro, le “amicizie” (tranne pochissime, sono definiti tali i rapporti che, in realtà, sono solo semplici conoscenze), l’apparenza, la bellezza, l’arrivismo.  Molte persone hanno tutto: salute, bellezza, soldi ma anche loro paiono incompleti, senza gioia, privi di gaiezza. Altri sono cupi e tristi perché devono lavorare per vivere, oppure perché sono avviliti da una vita insoddisfacente.

Angelina Mango, a confronto con i padri

di Marina Zinzani La vittoria di Angelina Mango al Festival di Sanremo fa pensare subito a una cosa: suo padre Pino sarebbe stato orgoglioso della figlia. È riuscita ad emozionare con “La rondine”, quasi a commuovere. Questo pensiero porta alla mente altri scenari, si allarga la prospettiva, il tema diventa molto più ampio.

Redenzione

di Marina Zinzani Non c’è redenzione per chi è animato dal male. Per chi prova un sottile piacere per il dolore provocato. Per chi si sente superiore a tutto e a tutti, anche alle leggi. Per chi usa l’intelligenza per imbrogliare una persona che gli ha aperto la porta. Per chi usa la furbizia per ingannare qualcuno meno furbo di lui.

Il ritorno di Giovanni Allevi

di Marina Zinzani Difficile non commuoversi di fronte al ritorno di Giovanni Allevi, al Festival di Sanremo. Difficile non emozionarsi di fronte alle sue parole. C’è dentro il significato profondo della condizione dell’uomo, quello che si riesce a cogliere, quello che è importante, quello che di bello ci può essere e si può apprezzare.

Il conflitto senza fine

Ebrei e arabi, il fiume dell’antisemitismo ( Il testo in forma più ampia su Critica liberale 5 febbraio 2024 ) (Angelo Perrone) La guerra a Gaza ha provocato manifestazioni veementi a sostegno della causa palestinese e una forte un’ondata antiebraica. È indiscutibile che ci sia un apprezzabile afflato solidaristico nei confronti della popolazione della Striscia. Tuttavia nulla giustifica l’abuso della Storia, il misconoscimento di verità acclarate, la recrudescenza di istinti irrazionali. 

La ricerca del bene

di Marina Zinzani Basterebbe poco in fondo, un sorriso, un apprezzamento, una nota di sensibilità, un incoraggiamento, una battuta ironica, il condividere un progetto comune. Un ambiente diventerebbe luogo in cui le fatiche del vivere vengono affrontate con armi speciali, positive, forse miracolose. Perché l’armonia richiede un tocco magico, richiede la ricerca del bene comune e l’abbandonare il proprio ego.

Leggerezza di cuore

di Maria Cristina Capitoni Con un tocco lieve sento che il petto non fa più male respiro appena per non  sollecitare ho sognato bene stamattina  nulla di particolare  ma il cuore era leggero  e il giorno pieno di sole.