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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Audaci? Sì, con circospezione

Velocità e prudenza, i poli del decidere nella politica e non solo di Paolo Brondi Il colpo d'occhio, il prendere decisioni improvvise è una capacità che non va dissipata. I greci usavano il termine kairòs , ossia il “momento opportuno”, che era rappresentato, nella simbologia statuaria, come un fanciullo che era calvo davanti e con un ciuffo di dietro. Da qui il significato del simbolo: se non si afferra l'occasione per i capelli, l'occasione passa.

Il tempo per sognare

L’immaginazione lascia intravedere paesaggi sereni di   Giovanna Vannini   * Una giornata grigia, di quelle spente, scrosci di pioggia s’intrufolano nel silenzio della valle, fanno un po’ di rumore, lasciano la scena, umida e fredda come se fosse l’autunno a battere all’uscio e non la primavera. L’auto da sola viaggia.

Il punto estremo

Scissioni? Il sapore amaro dello scontro politico di Francesco Gozzi (Commento a La tigre in agguato , PL, 24/2/17) L’impressione che si ricava osservando le ultime vicende politiche, e non solo, è che siano all’opera, come scritto, “ferocissime tigri”, ansiose di sbranarsi tra loro. Oppure si è davanti ad un covo di serpenti velenosi? L'eliminazione dei nemici politici/personali sembra infinitamente più importante che il bene del paese. Non avrei mai creduto che si arrivasse a questo punto.

Il canto disperso

Lo smarrimento dell’animo con la perdita dei sogni di Gianantonio Tassinari Ho camminato su un tappeto di foglie ho calpestato un’infinità di sogni cresciuti al sole d’estate sbattuti dal vento d’autunno.

Morire di fatica

Caporalato, il nome perverso dello sfruttamento del lavoro di Marina Zinzani Una donna muore nei campi, sotto il sole cocente di luglio. Si era alzata nella notte, aveva percorso 300 chilometri per andare al lavoro, per due euro l’ora. Silenzio: silenzio di chi sapeva ed era complice, silenzio di chi subiva, e di quel denaro, quei miseri due euro l’ora, ne aveva bisogno.

Perdersi nell'ombra

Le donne ed il pericolo della violenza di Sonia Scarpante * Ascolta i suoi passi, vigila su lui. E che non sia fango 
quello in cui ti getta con il suo sguardo.

Il dottore, dov’è?

Li chiamano “furbetti del cartellino”, la società che ha perso il senso della dignità di Marina Zinzani Dov’è il dottore? Deve passare stamattina, hanno detto. Non è passato neanche ieri, dovevo parlargli. Passerà, vedrai, fra poco comincia il giro dei medici.

Attimi di magia

Una pioggerellina d’inverno evoca numerose sensazioni di Marina Zinzani Si   scava la terra su cui poggiamo per cercare di capire, capire, capire per rimediare o intraprendere viaggi per scrivere nuovi giorni un po’ diversi forse, noi cambiati

La tigre in agguato

Giù la maschera, la difficile ricerca dei significati. Per esempio a proposito di scissioni. di Paolo Brondi L’informazione è un diritto, ma ogni diritto può essere goduto con molte storture e oggi più che nel passato è facile trovare ascoltatori e lettori predisposti a farsi ingannare. Il rimedio sta nell’educazione dell’individuo, nella sua resistenza all’inganno, nel suo cosciente opporsi.

La vita in scena

Renato Guttuso. I ricordi del passato, le immagini del presente: un riassunto autobiografico di Marina Zinzani (Con un intervento di Angelo Perrone) La tristezza negli occhi si riconosce quello sguardo è quello delle persone spente che sono state spente ogni giorno un po’ ogni giorno una parola prima uno sguardo poi

In silenzio tra noi

Storie quotidiane, quando prevale il senso del dovere di Marina Zinzani I pompieri dell’11 settembre, te li ricordi i pompieri? Sono entrati nelle Torri. Una mia amica ha avuto bisogno di cure, è stata ricoverata in ospedale. Ha trovato gentilezza, disponibilità, efficienza da tutto il personale, soprattutto dagli infermieri. Anche una parola buona, fra le flebo, può rendere migliore la giornata.

Ombre sulla sera

Caprichos di Francisco de Goya I rischi nel tramonto della ragione e dell’ottimismo: i Capricci di Goya di Paolo Brondi Non solo la scienza, ma anche l’arte, nel nostro mondo contemporaneo, ha messo in crisi la nozione di oggetto così come per secoli era stato assunto nella cultura classica. Profonda è stata la rivoluzione, cognitiva e culturale, nella conoscenza del mondo, portata dalla teoria dei paradigmi scientifici di Thomas S-Kuhn; dalla teoria delle catastrofi di Renè Thorn; dalle enunciazioni di Ilya Prigogine, circa l’avvento di un nuovo tipo di temporalità, dislocalizzata e creativa; dalle nuove matematiche; dalle geometrie dinamiche e qualitative; dalle fisiche post quantistiche; dalle scienze neurobiologiche.

In incognito

di Pietro Pancamo Dormo in incognito per non farmi riconoscere dagli incubi. Scavano per l’aria come talpe; hanno un paio d’occhi larghi e fotofobici. Sul comodino il lume acceso mi nasconde.

Zygmunt Bauman, un mondo di paura

Zygmunt Bauman, la società liquida e le paure che attraversano il nostro tempo di Marina Zinzani (Commento di Angelo Perrone) (ap) Il mondo e le sue incertezze; la solidità che ha accompagnato lunghi tratti del percorso sociale dell’ultimo secolo incrinata tragicamente dagli esiti dello stesso progresso che la modernità aveva sostenuto.  Zygmunt Bauman (1925 – 2017), traendo spunto da diverse scienze sociali, ha esplorato i passaggi cruciali dello sviluppo storico europeo e mondiale, disvelandone le logiche sottostanti.

Le redini perse

Tornare a progettare il futuro, rimedio al frastuono odierno di Francesco Gozzi (Commento a Non c’è solo il rumore , PL 13/2/17) Due riflessioni: la prima riguarda la condizione umana in se stessa, il dover vivere in una dimensione inafferrabile, il tempo presente, che implica una perenne sospensione tra il non più e il non ancora, e alla quale forse si può dare un senso, come dice Sartre, solo attraverso la progettualità, la proiezione in un futuro nel quale si possa, in qualche modo e in qualche misura, prendere possesso della propria vita.

Per non vivere soli

Piccoli gesti quotidiani possono aiutare a vincere il senso di solitudine di Marina Zinzani Passare le dita fra il pelo di un cane il suo sguardo umano i suoi occhi che hanno conosciuto la solitudine due solitudini, noi, ora non sarai più solo piccolo amico a quattro zampe compagno di giorni che tu rendi più lieti.

Nido di rondine

Il “nido” è il luogo magico dal quale inizia ogni viaggio di Marina Zinzani  (Con un intervento di Angelo Perrone) Un nido di rondine caduto fra l'erba raccoglierlo rondini partite per chissà dove hanno abbandonato  la loro casa