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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

Giocattoli per un sorriso. Missioni umanitarie per i bambini senza famiglia

di   Marina Zinzani (Dedicato a Rami Adham, che porta i giocattoli ai bambini di Aleppo in Siria) Cavallino dalla chioma turchina, andiamo a fare una passeggiata ora. Poi devo pettinarti e darti da mangiare. Ti è piaciuta la pappa di ieri? Cavallino dalla chioma turchina, non avere paura dei rumori, io sono qui e ti proteggo. Stringiti a me, finiranno presto le bombe, vedrai. Ritroveremo la nostra casa, era bella la nostra casa. La mamma cucinava tante cose buone. Lacrime che cadono, non devo piangere cavallino, ci sei tu ora...

Il copione che ritorna

di Giovanna Vannini “Il finale ci spetta di diritto”. Non se ne andarono ma gli voltarono le spalle. Lui tacque, non replicò, non assunse espressione. Più forte, più potente lui, tutti lo sapevano, e non c’era necessità di rammentarlo, soprattutto a loro. Ci sono scene, finali, che nel tempo ritornano, quasi allo stesso modo, un copione riportato a memoria per infinite repliche.

Non solo crisi dei valori

di Paolo Brondi (Il confronto con la realtà suggerisce molteplici chiavi di lettura del disagio sociale) Ricorrente e facile è l’attribuzione alla crisi dei valori della causa di ogni accadimento drammatico, come violenza domestica, omicidio, suicidio, uso di droghe. Piuttosto, il significato dei valori, spogliato nel tempo di ogni senso metafisico e di una realtà puramente biologica o naturale, si riduce oggi ad un processo che parte dalla soggettività, individuale o collettiva il cui pensiero cerca di conferire valore alla realtà con adeguati strumenti a disposizione.

Dietro un vetro

di Marina Zinzani (In ospedale, il tempo più breve) Tutto quello che non ho fatto... Tutto quello che non ho detto... Tutto quelle occasioni mancate, le cose interessanti, piacevoli, di cui mi sono privato. E' uno sguardo pieno di rammarico, pensieri dietro il vetro di un ospedale. Prega qualcuno, il malato che forse ha un tempo a termine. Prega per averne dell'altro, di tempo, per fare tante cose, per cambiare, per vivere.

Il tempo e l'oblio hanno cancellato

di Emily Brontë (Commento di Angelo Perrone) Il tempo e l'oblio hanno cancellato ormai quel sorriso d'incanto gli anni hanno spento la freschezza muffa e umidità sfigurano il volto. Ma la ciocca di capelli di seta ancora intrecciata sotto il ritratto dice quale fosse un tempo quel viso ne ritrae l'immagine alla memoria. Bianca la mano che ha vergato quel verso "Amore sappimi sempre fedele" veloci correvano le belle dita quando la penna tracciava quel motto

Ascoltando Edvard Grieg

di Marina Zinzani (Il senso di nostalgia nella vita quotidiana) (ap) Edvard Hagerup Grieg (1843 – 1907), considerato il più grande compositore norvegese, è noto soprattutto per il Concerto per pianoforte in La minore, le musiche di scena per il Peer Gynt di Henrik Ibsen, e per i Pezzi lirici.

Leggendo Cummings: "Il tuo cuore lo porto con me"

di Edward Cummings (Commento di Angelo Perrone) Il tuo cuore lo porto con me Lo porto nel mio Non me ne divido mai. Dove vado io, vieni anche tu, mia amata; qualsiasi cosa sia fatta da me, la fai anche tu, mia cara. Non temo il fato perché il mio fato sei tu, mia dolce. Non voglio il mondo, perché il mio,   il più bello, il più vero sei tu. Questo è il nostro segreto profondo radice di tutte le radici germoglio di tutti i germogli e cielo dei cieli di un albero chiamato vita, che cresce più alto di quanto l’anima spera, e la mente nasconde.

Sapori lontani

Poesia di Marina Zinzani Le gocce di pioggia sono lacrime che cadono in quelle giornate senza sole senza sorrisi stanche, tristi. Le gocce di pioggia hanno il sapore degli anni che passano delle persone lasciate per strada di chi ci ha abbandonato.

L'utopia e il paese della Cuccagna

Pieter Bruegel, Il paese della Cuccagna, 1567 di Paolo Brondi (Oltre il “particolare”: come aprire le porte al futuro) "I popoli, gli individui sono come degli innocenti fiorellini - diceva Hegel -, che la storia calpesta". Questa è un’immagine terribile degli effetti della storia e, di fatto, spesso sono stati assai pesanti, attraverso il ricordo dei morti, dei torti subiti e quindi fonte di sentimenti di vendetta o di rivalsa e d’ideologie nazionalistiche.

Ancora una volta

di Marina Zinzani (La violenza domestica contro le donne: gli interrogativi che scuotono le coscienze) Sarà stata la gelosia, chissà quali idee si era messo in testa. Sarà stata la depressione, passava un brutto momento, aveva avuto dei problemi. Sarà stata la perdita del lavoro, era già avanti negli anni, era difficile trovarne un altro. Sarà stato il bere, aveva cominciato a bere e dopo non ragionava più.

La vita in un incontro

Racconto di Paolo Brondi Luca, professionista affermato e sempre curioso di cose inconsuete, si era trovato quel giorno a rovistare cassetti per rintracciare un nome che in mente rullava da quando aveva curato una paziente dal nome Norina.

Ritorno al passato

di Giovanna Vannini Dopo che ebbe parcheggiato, si prese del tempo, si mise in cammino. C'era azzurro in cielo e un'aria settembrina di fine giornata che invitava al passeggio. Gli avevano narrato di quel luogo, di quella dimora di famiglia, ma aveva per motivi diversi, per mancanza di energie, rimandato spesso quel pellegrinaggio. Ora che quelle mura in rovina e ogni ciuffo verde e il terreno d'intorno gli si mostrarono parenti, sentì la necessità di chi si ripromette un ritorno. Come quando ci si allontana per avvertirne la mancanza.

Como, il lago tutto a seni e golfi

Foto Marina Zinzani   (ap) Rocce scoscese. Tratti impervi e ricoperti di boschi specie sul lato orientale.  Paesi di antiche case arroccate, che affacciano su ripide scalinate rivierasche. Sino ai pendii arrotondati e erbosi.  Il lago di Como, secondo un detto locale, ha una singolare “forma ad uomo”. Una gamba a Lecco e l’altra a Como, il naso rivolto verso Domaso, il sedere a Bellagio dove i fiordi meridionali rinserrano il montagnoso triangolo Lariano.

Le forme dell'odio

di Marina Zinzani (Una metafora per raccontare gli attentati terroristici) Ci sono buone ricette con la pentola a pressione. Ci sono piatti semplici che diventano gustosi, si esaltano i sapori con questa cottura. Ci sono mani che hanno messo strumenti di morte, dentro una pentola a pressione.

Il corpo, la persona e la legge

di Paolo Brondi (Come il diritto parla dell’uomo) Come osservava il grande antropologo Luis Dumont (1911-1998) ” la fine del XX secolo segna la svolta per il pensiero giuridico di scoprire il corpo, mentre il sistema di pensiero in cui si muoveva, era stato costruito duemila anni prima, perché non se ne parlasse e perché il giurista abbandonando la sacralità di questa cosa al prete e la sua trivialità al medico, potesse ricostruire un’umanità popolata di persone, ovvero di creature giuridiche, cioè create dal giurista” (Louis Dumont, Homo Hierarchicus. Il sistema delle caste e le sue implicazioni, Milano Adelphi,1991).

Ciampi, presidente dell’orgoglio italiano, per il cambiamento del Paese

"Non ho rimpianti, ma mi preoccupa l'assenza di valori e di etica. (Carlo Azeglio Ciampi)

Il diritto all'oblio

di Marina Zinzani (Commento di Angelo Perrone) (ap) Quando si discorre del diritto all’oblio, a quel diritto – in specie nel web – a preservare la propria intimità se non si ha voglia di condividerla più con altri, o addirittura con degli sconosciuti, si pensa ad una sola dimensione. Quegli altri, che per un momento sono stati partecipi del nostro sentimento più segreto, devono fermarsi al punto giusto, non abusare della confidenza che abbiano concesso loro pur volontariamente, o per in genuinità, o per superficialità, ma usare discrezione e rispetto. Tuttavia affidarsi ad altri, a degli sconosciuti, non ci preserva, è rischioso.

Il treno all'alba

Racconto di Vespina Fortuna Tratto da “Donne maledette” (ap) Una raccolta di storie (immaginarie) di donne che hanno vissuto sulla loro pelle un orrore, diverso per natura, ma sempre lacerante, affrontato con una forza disperata, alla ricerca di una via di uscita, forse impossibile da trovare.

Forse una grazia, dopo la paura

di Marina Zinzani (Una visita medica, quel fragile confine tra la paura e la vita) L’incubo di ogni donna che fa una mammografia è quello di essere richiamate. Una lastra venuta male, un ulteriore controllo, si sa come vanno le cose. Una telefonata al cellulare, un numero che non si conosce. Sono già passate diverse settimane dall’esame, quasi si è dimenticato che ancora non è arrivato l’esito per posta. Arriva invece una telefonata, quel numero sconosciuto, che non appartiene a nessuno che si conosca.

Come una farfalla

di Valeria Giovannini (Una farfalla, che suscita tanti ricordi) Nel giardino di casa, in montagna, oggi è avvenuta una magia. Stavamo pranzando all'aperto, come sempre, quando una stupenda farfalla si è posata su un muro. "Mamma, papà, guardate che bella!" "Ah sì, è la nonna Anna". Mio figlio mi ha guardata perplesso, mio marito ha fatto segno per dire che sono matta... No, è che io ho sempre avuto la convinzione che la nonna mi avrebbe salutata così, dal mondo altro. Così, l'ho raccontato ai miei due uomini.

Se il Web uccide

di Marina Zinzani (Una ragazza suicida per un video hard privato, diffuso per ingenuità e diventato un fenomeno della rete) Si è uccisa una ragazza, a causa di un video apparso sul web che le aveva reso la vita impossibile. L'uomo sa tirare fuori il peggio, ragnatele, scarafaggi, serpenti, è così facile ridere e accanirsi su qualcuno. Foglia volata via, calpestata da scarpe rozze, fango che si è attaccato a questa foglia fragile. E' facile prendersela con le persone in questo modo, il web che invade la vita e la deforma, etichette messe da chi si sente migliore.

La donna di cenere

di Marina Zinzani (Commento di Angelo Perrone) (ap) Dedicato a Marcy Borders e a tutte le vittime dell’11 settembre 2001 a New York. Lei è “la donna di cenere”, come venne chiamata dopo essere stata fotografata quel giorno mentre fuggiva dall’Word Trade Center, coperta appunto di cenere e di detriti. Un’immagine diventata un’icona di quella tragedia e delle sue conseguenze.

Nostalgia al tramonto

di Paolo Brondi (Il tramonto evoca la nostalgia dei momenti d’amore trascorsi) Non so se ancora ricordi la favola bella vissuta in giorni fuggiti sull’onda del mare che chiaro s’apre più in là

Passi, forse lievi

di Marina Zinzani (Destino e volontà: quali passi scegliere di fronte alle inquietudini del futuro?) Piccoli passi e inciampi così si inizia da bambini. Corse da ragazzi e tanti modi per perdersi. Rigore, la strada giusta, adulti responsabili cammino veloce.

Incantesimi, quando il cielo impallidisce

di Cristina Podestà (Immagini e ricordi, al tramonto) Il fruscio della marea (PL, 21/8/16), poesia dolcissima. La contemplazione del trascolorare del cielo porta a lasciarsi andare nel 'mare dell'infinito', ove nessun tocco umano, nulla di terreno potrà rompere l'incantesimo. Le sensazioni, il frullo, i rumori del mare e della terra, parlano nel presente rivestendo l'immagine di poesia, rivisitando l'altrui persona e trasfigurandone i tratti fisici e psicologici tanto da farne una visione eterea e smaterializzata. Le lacrime (o gli spruzzi?) scendono nel silenzio e nel ricordo di chi non c'è più o, forse, non c'è mai stato come immaginato.

Tra le foglie, sull'acqua

Racconto di Gianantonio Tassinari (Non solo malinconia, quando le stagioni appaiono tristi) Era d’autunno. Dopo una notte di pioggia. Uno di quei giorni grigi, senza squarci d’azzurro. Camminavo silenzioso, pensieroso, lungo un viale senza fine costeggiato di platani malinconici, perché oramai spogli. Forse, senza rendermene conto, stavo percorrendo l’autunno della mia vita.

Così rare, le api

di Cristina Podestà (L'operosità è una virtù rara) Ragni, o magari formiche (PL, 30/8/16). Mai una metafora è stata più azzeccata di questa! Detesto i ragni, veri e metaforici! 'L'uomo ragno' investe, raggira, striscia, inganna, imperversa, aggancia, circuisce, sfrutta subdolamente qualunque filo intravveda, è nascostamente impudente, è viscido e cerca solo il tornaconto personale.

Salendo, lungo stretti sentieri di montagna

di Valeria Giovannini (La montagna, percorsi tra le meraviglie della natura e la riscoperta di sé)) Da un minuscolo paese di montagna parte una stradina sterrata che sale per circa sette chilometri fino a una malga e, proseguendo, a un lago. Passati gli ultimi masi, costruiti con legno e sassi, il sentiero sale in mezzo ad alberi ondeggianti che accarezzano il cielo, sospinti dal frusciare del vento. Più sopra, un'aquila: risuona il suo grido inconfondibile e inquietante tra i boschi. Verso sera, si odono i campanili risuonare per l'intera valle sottostante. I loro suoni antichi, provenienti dal Medioevo dell'anima. Si sale parecchio, prima di trovare una fontana. Scavata nel legno.

Sopravvivere al male?

di Marina Zinzani (Il male ha infinite manifestazioni: è possibile pensare a delle riparazioni? Quando ci si trova davanti ad un giudice per avere giustizia, per riparare un torto, per avere un risarcimento, per riparare il male, quando ci si trova davanti ad un medico dell’anima, per avere conforto e soluzione, per riparare lacerazioni, dolori segreti, per ricucire pezzi strappati,

La piccola matita di Dio

di Valeria Giovannini (Il coraggio del dolore in Madre Teresa di Calcutta) (ap) Il rapporto tra fede e storia è il principale retaggio dell’esperienza umana di Madre Teresa di Calcutta, ora diventata santa a quasi 20 anni dalla morte. Lì, in quell’intreccio inevitabile tra gli ideali e la vita concreta di ciascuno, è raccolto il significato profondo dell’esperienza “miracolosa” di questa donna.

Passaggi, nelle stagioni che scorrono

di Giovanna Vannini La rincorsa dei raggi di sole in giardino è ripresa. E’ esposto a nord bisogna accontentarsi, il sole va dietro il tetto al primo avvento di autunno, si affaccia curioso alla prima avvisaglia di primavera. Leggere percezioni di stagioni in passaggio, l’ombra si fa più spazio, la luce indietreggia, il giorno cede prima alla notte.

Ricordi

di Marina Zinzani (Ciò che rimane del tempo passato) Parole scritte sui vetri risa di bambini un bicchiere di latte prima di dormire la casa dei cuginetti ricordi, ricordi è così breve quel tempo un soffio appare nello sguardo smarrito di adesso.

Viaggio in Sicilia

Racconto di Paolo Brondi Aprì la finestra. L’aria portava intensissimo il profumo del mare, mescolando in sé anche la memoria di odori diversi, più fragili, più sfumati, come quelli degli abiti che non si usano più, restano in ombra, ma conservano tutto il sapore del proprio vissuto… Lasciò che il salmastro inondasse la stanza, mentre si affaccendava a prenotare un volo per Catania. Partì la mattina seguente da Pisa e arrivò a Catania alle 11,30. Prese un tassì e si fece portare all’indirizzo di S. Giovanni li Cuti, Piazza Ognina n. 35. Durante il viaggio il tassista non smetteva di ciarlare. “Dottore che va in vacanza a li Cuti? Eh lì ci son belle spiagge ma ora non tempo è di bagni… ora freddo è…piuttosto ci son tanti piscatori…si può trovare del buon pesce.”

Giardini a Palaia (Pisa)

di Catia Bianchi Parlano, i fiori, ma sottovoce. Parole silenziose alle nostre orecchie, chiarissime invece ai nostri cuori.

Presenze sfuggenti

di Marina Zinzani (Le immagini, del tempo andato, che rimangono nella memoria) Risentire riportare il tempo i sorrisi le felicità delicate presenze negli occhi chiusi.

Ombre che camminano

di Paolo Brondi (L’immigrazione fra diffidenze, estraneità e richieste di cittadinanza) Seppur possibile e doveroso è il problema politico-giuridico di dar cittadinanza e diritto di voto agli immigrati, non altrettanto facile è quello dell’investimento morale. L’indifferenza si è fatta costume e la prossimità è negata.

Angeli, tra le macerie

di Marina Zinzani (Ispirata agli “angeli” che operano tra le macerie del terromoto) Angeli erranti che scavano a mani nude che scavano nella disperazione che ci sono presenti non conoscono fatica, sconforto volto velato di Dio.

Un'arpa celtica

Racconto di Domenico Corradini H. Broussard       In un villaggio sulla costa atlantica dell’Irlanda, tre fratelli possedevano una grande arpa madreperlata. Un giorno, era un dicembre di neve e ghiaccio, decisero di vivere ciascuno per conto proprio.  Come dividere un’arpa in tre? Dapprima i tre fratelli pensarono di venderla, ma non trovarono nessuno così ricco da comprarla. Poi pensarono di smontarla e spartirsi i pezzi, ma i loro cuori divennero tristi. Alla fine credettero bene di andare da un vecchio Druido. «Ciò che stabilirà il vecchio Druido faremo», dissero. E con l’arpa sulle spalle s’incamminarono nottetempo.

Bambole perdute

di Marina Zinzani (I figli, che soffrono, nelle separazioni) Bambola di pezza sotto la neve sporca, insudiciata da passi che l’hanno calpestata, da macchine che sono passate. Bambola di qualche bambina, bambola perduta. E anche infanzia perduta, bambini che soffrono in silenzio, bambini come merce contesa fra genitori che litigano. Hanno lo sguardo triste degli adulti. E la crudeltà dell’amore trasformato.