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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Presepi storici alla Certosa di Calci

(ap) Una mostra di presepi storici animati , ospitata in via permanente al Museo di Storia naturale dell’Università di Pisa, nella Certosa di Calci. L’appellativo di “storico” è particolarmente appropriato.

Philip Roth, scrittore realistico e visionario

Perché scrivere? (Einaudi, 2018) raccoglie saggi, interviste, riflessioni dello scrittore americano contemporaneo più stimato e premiato.  Un’originale lettura di sé da parte dello stesso autore: Philip Roth è scrittore insieme realistico e visionario (ap *) Difficile mettersi davvero a nudo, per uno scrittore, ma ci si può provare. Quando si tratta poi di Philip Roth , il più noto e premiato scrittore americano (anche se non ha vinto il Nobel), il compito sembra immane se non fosse che proprio lui ha dato un contributo prezioso con Perché scrivere? , una raccolta di testi scritti tra il 1960 e il 2013, ora uscita in Italia con Einaudi (2018), dopo la pubblicazione negli Stati Uniti, l’anno precedente, con l’analogo titolo Why write?

Luce di settembre

Parole insieme, tra presente e futuro di Giovanna Vannini Si svegliò presto. Mise scarpe da passeggio e giubbotto da inverno. C'era luce di dicembre in cielo e non di fili a led. Prese il passo annusando l'aria fredda. Avrebbe percorso 4 km e 300 metri, quanto c'era dall'uscio di casa sua a quello di Giacomo.

Null'altro che questo

Un addio, ciò che si lascia di Maria Cristina Capitoni Quattro lupi sparsi Ecco cosa lasciasti Increduli e scodinzolanti Ancora annusano laddove Li governasti l’ultima volta  Pensando Che ce ne sarebbe stata ancora e poi di nuovo Che la morte non fa paura Non a te Che la cercasti prematura

Camminare

Una malattia, quanto di buono si possa ugualmente trarre dalla vita di Marina Zinzani (Commento a Il bastone marrone , PL, 28/12/18) Ho oltre sessant’anni e mi hanno trovato una malattia, il medico dice che devo camminare. Non l’ho presa bene, certe cose si sentono dagli altri, sono parole sconosciute che diventano improvvisamente familiari. Anch’io nel club, quindi.

Viaggio al termine della notte

I fantasmi che accompagnano le ultime ore della notte di Bianca Mannu Intemperante e vano gialleggiare di presunta primavera addosso a prode che s’accompagnano - umide e senza cagione dimesse e gentili - all’asfalto avverso della statale Piomboso asfalto che guizza convulso piombo che schiocca al succhio sbrigativo - ma pugnace - d’infocati pneumatici lanciati in vortici di danza rettilinea

Il bastone marrone

Curiosità, interessi, eccentricità di un’anziana signora. L’abitazione come vicenda personale, ma anche collettiva di un’epoca. Poi la malattia. Il pudore. E un pizzico di ironia Racconto di Angelo Perrone La camera da letto non era uguale a nessun’altra e lei non avrebbe mai voluto lasciarla. Ma un giorno Teresa fu ricoverata in ospedale, e vi rimase per un tempo che le sembrò eterno. Abitava in un palazzo d’epoca umbertina, vicino al fiume. Le finestre dell’appartamento, posto all’ultimo piano, si affacciavano su un ampio viale, ai bordi del quale alberi altissimi sfidavano il vento. Lo sguardo poteva distendersi liberamente su tutta la parte nord-ovest della città sino alle colline da cui, in primavera, giungeva il profumo dell’erba nuova.

Stagione malata

Un boato e nulla fu più come prima di Paolo Brondi Il professor Luca Giorgi era molto amato dai suoi quindici studenti. In quell’aula di università pisana si respirava il sapere con gioia. Il programma verteva su “Nietzsche, potere e giustizia” e le parole del professore destavano echi profondi.

Il risveglio del mattino

Risveglio mattutino di E. Gonzales Basta poco, e qualcosa può cambiare nella nostra vita di Marina Zinzani Si crede che nulla possa cambiare le cose, ma è in quel momento, cupo, in cui non si vede mutazione, mutazione positiva, che qualcosa può accadere, che bisogna staccare i fili col passato e guardare avanti.

Le accadde

Svegliarsi così alterati dopo essere scivolati nel mondo dell’altro di Bianca Mannu Di scivolare le accadde - dal ciglio aperto incauta al giorno … di scivolare ruzzando come per gioco dal riso della melagrana nel cosmo cifrato dell’Altro E ivi - sorbita in un sonno di gemma l’ebbrezza dei cembali – svegliarsi alterata in ignoto mattino

7 euro l'ora

Da Tgcom24 Il costo della solitudine e della fraternità di Marina Zinzani 7 euro l’ora. Un ragazzo di vent’anni disabile ha messo un annuncio su Facebook , cerca amici, ed è disposto a pagarli 7 euro l’ora. E’ immobile a letto, affetto da Sma.

Pensieri di Natale

Sotto un portico, fra i cartoni, la notte di Natale di Marina Zinzani (Commento a Tempo di Natale, non solo fiabe , PL, 24/12/18) Io attendo, attendo che il mio cuore torni ad aprirsi, che le mie labbra tornino a sorridere, che i miei occhi tornino a brillare, che il mio corpo torni a correre, a correre la mente, e vada oltre, la mente. Io attendo che ci sia qualcuno, qualcosa, aldilà della collina. Io attendo l’oblio per pagine oscure, e che i ricordi struggenti, i più belli, non scompaiano, nella moltitudine degli anni.

Arianna

Artianna dà a Teseo il filo per uscire dal labirinto , di P. Pelagio Perdersi e poi ritrovarsi, l’eterno filo della vita di Marina Zinzani I labirinti nei prati ti ricordi da bambino quando entravi e ti perdevi? i labirinti degli adulti vai a capirli, con le loro ombre i labirinti fatti a specchi quanti sé, quante parti di noi, anche deformate

Un po' di calore

di Marina Zinzani (Tratto da “I racconti dell’acqua”) (Commento di Angelo Perrone) (ap) Il lavoro che diventa precario, incerto, quasi affidato al caso. La minaccia dei licenziamenti perché c’è la crisi, e non tutti mantengono il posto. L’occupazione è soggetta a mille disavventure che possono cambiare il senso della vita, le sue possibilità concrete: le spese, gli studi dei figli, tutto l’avvenire della famiglia. Si vive la fragilità di certi momenti e si avverte un freddo dentro, molto più pesante di quello che accompagna la stagione invernale.

Bagagli

Un aereo, il viaggio del cuore di Giovanni Muzi E’ scritto nel tempo, il cielo su cui l’aereo lascia una scia bianca che si perde e muore per continuare. Il cuore fa scalo molte volte prima di arrivare.

Augusto (L'empatia)

La danza,  di H. Matisse di Marina Zinzani (Introduzione di Angelo Perrone) (ap) Racconti dedicati alle emozioni. Quello stato d’animo così precario e sfuggente, che dura un attimo e poi svanisce. Non è come i sentimenti: costruiti nel tempo e nello spazio, con radici ben salde, difficili da scalzare. I segni di quell’evanescenza appaiono all’improvviso, possono anche durare più di quanto si immagini, ma non è sicuro, più probabile è che se ne smarrisca persino il ricordo.

Folate di freddo

Il sole che fa capolino tra le nubi d'inverno di Paolo Brondi Svaniscono sogni sognati e s’annuncia l’inverno con nebbia e neve tutta d’intorno Fra secchi e tristi cespugli passeri lenti sfuggono

Spiriti delle nebbie

Ciò che si muove, nel silenzio e nel buio di Marina Zinzani Spiriti delle nebbie che dimorate nelle case e nell’aria parlatemi forse potete aiutarmi Si definisce così l’inquietudine dell’uomo

Prima del tramonto

Le ombre che calano sulla relazione d'amore di Paolo Brondi Durante i mesi di distacco da Luisa, accaddero altri eventi che portarono nella mia vita grandi mutamenti. Fui coinvolto in casi ed esperienze che mi permisero di ripercorre all’indietro la vita rivalutando il passato e riscattando ogni dolore.

Ulisse

La partenza di Ulisse , di C. Lorrain Il fascino eterno della partenza e del viaggio di Marina Zinzani Devi partire devi andare devi varcare mari conoscere persone aprire la tua mente devi inseguire il vento dove ti porta il vento anima che viaggia

Fiori gialli

Sul colle a Settignano, di T. Signorini I sogni e la realtà, la ragazza che ascoltava le foglie di Giovanna Vannini Sapeva perdersi e fermarsi e ascoltare. Valentina, piccola donna dai sogni leggeri, dal sonno pesante, dagli sbadigli rumorosi. Quando rientrava da scuola gettava con grazia i libri sulla sedia dell’ingresso e andava.

Lo Stato questo sconosciuto

Hegel: la valorizzazione dell’idea di Stato non è l’anticamera del sistema autoritario di Paolo Brondi Troppi interpreti, secondo la forza e l’affidabilità delle rispettive ideologie, hanno elevato Hegel ora a filosofo della restaurazione, ora a filosofo della rivoluzione. Simili immagini di un Hegel spostato a destra o tutto cacciato a sinistra sono equivoche, generalizzanti e generiche. Si tratta di deformazioni ideologizzate e politicizzate quelle che fanno di Hegel il teorico o ideologo dello Stato borghese.

Come un black hole

Il mutamento dell’anima nell’espressione dello sguardo di Bianca Mannu Tondi gli occhi suoi si s’erano fatti E - d’un tratto - come un black hole s’erano succhiati quel bagliore - lo splendido barbaglio che l’intelletto e il cuore regalavano insieme alla pupilla sua - suo libero emblema

Persefone

Il mito della dipendenza e della rinascita di Marina Zinzani Dipendere da una madre fai così è meglio dipendere da un padre parla meno il padre ma fa capire cosa si aspetta da te dipendere da una relazione chissà se è veramente amore il suo silenzio il volto altrove poche attenzioni dipendere dagli altri lungo il cammino della vita

La vita, un risveglio sempre

In ogni stagione, quei segni che nutrono l’esistenza di Marina Zinzani Le barche che arrivano a riva le foglie che rinascono sugli alberi le tapparelle che si abbassano alla sera il fuoco del camino, rimestare le braci il piccolo vassoio di dolci da portare a casa il gelato in un giorno di caldo che toglie le forze

Un giardino di fiori

L’importanza dei sogni, finestra sulla nostra vita di Marina Zinzani C’è una frase di Eleanor Roosevelt che parla di sogni: “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.  Abbiamo sentito altre volte qualcosa di simile, l’importanza di credere in ciò che si desidera, come se l’immaginare, la tenacia nel volere arrivare ad un traguardo abbia una potenza misteriosa che faccia accadere gli eventi.

Vento d'inverno

I ricordi della vita, mentre il vento freddo soffia così denso di Paolo Brondi Mugghia il vento in aria tremante e nubi in fuga su colline invernali rinnovando in voce il denso dei ricordi tra passato e presente

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15 anni - Molti like

I gesti di morte della “rete” di Marina Zinzani Non ha importanza il suo nome, non ha importanza dove abitasse, neanche il suo volto ha importanza. Era però molto carina, e nei suoi grandi occhi aveva la gioia dei suoi pochi anni,  la frenesia di vivere, l’idea di una vita piena di possibilità.