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Visualizzazione dei post da febbraio, 2025

Magistrati: le ragioni del no

(Angelo Perrone) In relazione allo sciopero indetto dai magistrati italiani contro la riforma Meloni-Nordio, riprendiamo il contributo pregevole di Mitja Gialuz, professore ordinario di diritto processuale penale, pubblicato sulla rivista Sistema penale, fascicolo 9 del 2024, dal titolo “Otto proposizioni critiche sulle proposte di separazione delle magistrature requirente e giudicante” , esemplare per pacatezza di approccio e chiarezza concettuale. Ci limitiamo, per brevità, a riprendere in sintesi solo le prime due nozioni sviluppate nel testo.

Indipendenza e tutela dei diritti

Le ragioni dello sciopero dei magistrati (Angelo Perrone) Il 27 febbraio lo sciopero dei magistrati in tutta Italia: ci saranno iniziative ed eventi in tutti i distretti, aperti alla società civile. Per l’evento di Roma il raduno è previsto alle ore 10 in piazza Cavour.

Stazione

di Marina Zinzani “Felicità”: Damiano David a Sanremo Un treno tanto atteso che non è ancora passato. O forse è già passato, e ci si è distratti un attimo. Un treno che è un treno fantasma, non passerà mai. Un treno che è stato annunciato, poi è cambiato l’orario, è in ritardo.

Un brutto incantesimo

(Simone Cristicchi, Wikipedia) di Marina Zinzani Cosa si può dire ad una madre, ad un caro che perde la memoria, la cognizione del tempo e tutto ciò che era? La commovente e delicata canzone di Simone Cristicchi a Sanremo, “Quando sarai piccola”, riporta a quel quadro famigliare, fatto di tenerezza, di atti quotidiani e di impedimento crudele, come se ci fosse una barriera invisibile che impedisce di comunicare e di raggiungere l’altro.

Essere nessuno

(Lucio Corsi, Corriere della sera) di Marina Zinzani La canzone di Lucio Corsi, “Volevo essere un duro”, rivelazione a Sanremo, rimanda al mondo dei bambini, dei ragazzi, al desiderio di essere “qualcuno”. E quel qualcuno è forte, non si fa sottomettere, non è detto che sia positivo, ma si distacca dagli altri, dalla normalità.

Capelli bianchi

(Achille Lauro, Vanity Fair) di Marina Zinzani “Noi due orfanelli alla roulette, siamo a Las Vegas sotto un led.” Le parole di “Incoscienti giovani” di Achille Lauro, presentata con grande successo a Sanremo, richiamano un’immagine di altri tempi, che qualcuno ha associato ad un proprio ricordo, magari di decenni fa.

Bianco asettico

di Giorgia Deidda La casa era antica, piena di muschio. L’aria gelida faceva da sfondo mentre mi avvicinavo piena di paura; un brivido mi percorse la schiena e seppi, proprio in quel momento, che ogni cosa era ritornata al suo posto. Non riuscii a capire come, ma era proprio così, doveva esserlo.

Velocità

di Maria Cristina Capitoni Andare più veloce del dolore  non è la soluzione  perché il vantaggio percepito  è un’illusione  guardare avanti è un vizio che non ammette distrazione  perché il primo passo falso svela di colpo l’inganno  e ti risvegli in un bagno di sudore.

Gli studenti e la società: l'invito a prendersi cura della comunità

(a.p.) ▪️Anno accademico 2025: gesti e parole che illuminano. A prendersi la scena sono stati loro, gli studenti. Lo hanno fatto per esempio a Padova (13 febbraio, Palazzo Bo), a Verona (7 febbraio, Polo Zanotto), altrove. Tutti attendevano i consueti saluti di circostanza e i discorsi di rettori, e personalità politiche: resoconti, promesse, assicurazioni. Lo stanco rituale di sempre. Invece, le cerimonie di inaugurazione dell’anno accademico hanno visto stavolta una serie di interventi che ha scosso il torpore, e fatto sobbalzare qualcuno. Qualcosa di simile era avvenuto pochi giorni prima in altra circostanza rituale, l’inizio dell’anno giudiziario, quando, per la prima volta, i magistrati hanno protestato contro la riforma del governo sulla separazione delle carriere, indossando sulla toga la coccarda, e uscendo dalle aule al momento dell’intervento del rappresentante del ministro Nordio. Stavolta nell’aula magna di storiche università, il clima era tutt’altro che stantio e paludat...

Una donna lamentosa

di Marina Zinzani Arrivo a casa ed ho tremila cose da fare. Il mio lavoro è un part-time, di cosa mi posso lamentare, mi dice qualcuno. Pensa a quelle donne che fanno otto ore, e restano fuori dalla mattina alla sera, e poi hanno dei figli da gestire, anche piccoli, non hanno nessun aiuto in casa, ed hanno anche dei genitori anziani da gestire, pensa a loro. Tu fai solo sei ore, di cosa ti lamenti?  Già, questo me l’ha detto un’amica, quando pensavo di potermi sfogare un po’ e parlarle dei miei problemi.

Prima di chiudere gli occhi

di Marina Zinzani “Non accogliere il sonno sui delicati occhi prima di aver ben riflettuto a ciascuna delle azioni compiute durante la giornata. «In che cosa ho errato? Che cos’ho fatto? A quale dovere ho mancato?». Comincia da lì e prosegui l’esame; e, poi, biasima quel che hai fatto di basso, e gioisci per ciò che hai fatto di buono”. (Epitteto) Non si pensa mai alla giornata appena passata, quando si sta per chiudere gli occhi e scivolare nel sonno.

La coccarda tricolore, magistrati verso lo sciopero

(a.p.) ▪️In aula con la coccarda tricolore sulla toga in tutte le udienze civili e penali da qui fino al giorno dello sciopero del 27 febbraio. È quanto deciso dall’Associazione nazionale magistrati, che ha anche invitato tutti ad organizzare a livello distrettuale delle assemblee, aperte ai cittadini, in occasione della giornata di sciopero. La missione: illustrare le ragioni dell’iniziativa in difesa della Costituzione e contro il progetto del governo sulla separazione delle carriere. Lede i princìpi di autonomia e indipendenza della magistratura, alla base dello Stato di diritto e della democrazia liberale occidentale

La giustizia senza condizionamenti, bene comune

La corruzione del linguaggio pubblico (Altre riflessioni su Critica liberale 4 febbraio 2025: Giustizia, il frutto avvelenato ) (Angelo Perrone) Il concetto di “separazione” ha origini antiche nella storia del pensiero. Risale all’antica Grecia e in particolare a Aristotele l’idea di distinguere (ne “La politica”) le tre funzioni principali del governo: legislativa, esecutiva, giudiziaria.

La malattia e i social

Eleonora Giorgi, Il Messaggero di Marina Zinzani La precarietà, la malattia, il dirlo: quando questi tre eventi si incontrano, si pongono questioni molto difficili. Il raccontare di sé, del momento complicato che si sta vivendo, della tegola che è caduta in testa, significa molte cose: prima di tutto una trasformazione. Si diventa malati, agli occhi del mondo. Si acquisisce una nuova identità.

Volti

di Maria Cristina Capitoni Ho creduto a tutto  e sono uscita  nulla è rimasto sconosciuto  eppure è il vuoto  ciò che ho visto di più  vestito di volti che spesso ho scorto appena  oppure affatto.

"Povera Gente" di Fëdor Dostoevskij

di Liana Monti Primo romanzo di Dostoevskij, pubblicato nel 1846. Impostato in forma di scambio epistolare fra due persone, Makàr e Varvara. I due sono vicini di casa e imparano a conoscersi, con brevi frequentazioni, ma soprattutto confessando i propri pensieri attraverso lettere nelle quali raccontano delle proprie quotidianità fatte di fatiche, sofferenze, malanni e difficoltà economiche.

Una storia americana: Donald Trump alla Casa Bianca

Gemme nuove

di Liana Monti I libri avevano pagine consumate Tante volte erano state sfogliate Ma poi la gente le ha abbandonate Ormai le cose erano cambiate.   La conoscenza era stata trasferita All’interno di uno strumento digitale E da allora veniva custodita Con l’aiuto di un’entità virtuale.   Montagne di carta impolverata Aveva occupato librerie antiche E invaso immense biblioteche.

Film: "Io sono ancora qui"

di Marina Zinzani Un padre, una madre, cinque figli, una città, Rio de Janeiro, anni 70. È questo lo scenario in cui si racconta la storia vera di “Io sono ancora qui”.  La felicità di una famiglia descritta nella quotidianità, nei rapporti fra sorelle, nei bagni al mare, in un cane sperduto portato a casa, nei cantanti in voga che invitano a ballare, negli amici invitati a cena, nel rapporto profondo ma anche leggero fra un marito e una moglie.