di Paolo Brondi
(Commento a Ingeborg Bachmann, Malina, Adelphi,
2003)
Preziosa ed
ancora oggi profetica è la produzione in versi e prosa di Ingeborg Bachmann (1926-1973, foto),
per farci immaginare, ed ancor più per difendere, un modello di cultura non
dogmatica o monolitica, ma dialettica e polemica: la cultura che ha la voce
dell’intelligenza e del sentimento. Una voce capace di rompere il gelo, il
silenzio, l’indifferenza che spesso dilaga fra i più, causa la restrizione
delle opinioni e delle scelte entro isole d’interesse egoistico e pregne di
scontati pregiudizi.