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(Garfagnana, foto ap) |
di Marina Zinzani
“Il privilegio non è il possesso ma la meraviglia.”
È un pensiero che ha del vero, del metafisico. È quel qualcosa di perduto, patrimonio forse dei primi anni di vita, quando tutto, sì, è meraviglia. Una farfalla, uno scoiattolo, un castello di sabbia. I racconti del nonno. I pranzetti della nonna e le sue tradizioni, che danno certezze, che fanno sentire famiglia, protetti.
È meraviglia il primo amore forse, quell’onda che travolge senza avere ancora conosciuto illusioni e disillusioni, in uno stato di purezza mentale. Quello stato difficilmente si proverà ancora.
È meraviglia una musica scoperta, una cosa creativa che si realizza e non si pensava che fosse possibile.
È meraviglia il sentirsi sani, dopo un esame preoccupante, dopo avere conosciuto l’altalena crudele delle possibilità, e di un dato clinico che poteva cambiare la vita.
È meraviglia scoprire mondi, sentirsi leggeri, giovani, anche se l’età anagrafica parla d’altro, e sentirsi così per una strana alchimia, per una bacchetta magica che ci ha colpito.
È meraviglia accorgersi che le ricchezze vere sono qualcosa di impalpabile, che non si può comprare né possedere. È aria, è cuore, è sentimento. Un soffio. Meraviglia è il sentire un giorno che si ama la vita.
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