di Marina Zinzani
“Una scala poggiava sulla
terra, mentre la cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano
e scendevano su di essa» (Genesi 28,12). La simbologia della
scala di Giacobbe, nata da un sogno riportato nella Genesi, ha affascinato da
sempre gli artisti. Ha ispirato Raffaello, Chagall, William Blake, e tanti
altri.
L’unione fra la terra e il cielo, fra
l’umano e il divino, ha sempre segnato la storia dell’uomo. E l’uomo, quando
credeva di essersi liberato da questo legame, ha perduto la rotta. Difficile
discernere la propria vita dalla spiritualità. La preghiera è una scala?
Il raccoglimento, sotto varie, molteplici forme anche apparentemente laiche, è una scala?
Il raccoglimento, sotto varie, molteplici forme anche apparentemente laiche, è una scala?
Quella scala che gli angeli usavano per
andare su e giù sulla terra ogni tanto la invochiamo. Che scenda un angelo ad
aiutarci. Magari qualche angelo è rimasto, non è ripartito per il cielo, e la
scala vista da Giacobbe in sogno c’è ancora, vicino a noi, nascosta da qualche
parte.
Nessun commento:
Posta un commento