di Marina Zinzani
(Commento di Angelo Perrone)
(ap) Emmanuel era arrivato in Italia
con la sua compagna appena un anno fa dalla Nigeria, sulle rotte dei migranti
verso la Sicilia, dopo che i terroristi gli avevano ucciso la figlia e
devastato il villaggio. A Fermo, dove era ospite del seminario arcivescovile
insieme ad altri richiedenti asilo, è intervenuto a difendere la fidanzata,
presa di mira da un gruppo di ultras, insultata, strattonata, chiamata “scimmia
africana”. E’ stato aggredito, e
picchiato più volte alla testa, è morto dopo un giorno di coma. Era in fuga dalla
violenza e dalla miseria. È stato travolto da uomini ciechi di fronte alla
chiara luce della tolleranza.