di
Marina Zinzani
(ap)
A bocca aperta, si rimane guardando tanti corpi di uomini, donne, bambini,
pietrificati nel tempo, a Pompei, dopo che il Vesuvio inghiottì per sempre le
loro vite. Chi erano quelle persone? I loro nomi? Quando sopraggiunse la morte?
Intrappolati dall’eruzione del 79 d.C., sorpresi nel sonno o nei piccoli gesti
quotidiani, racchiusi nel terrore di istanti senza fine, prima di essere
sommersi da una valanga di fango.