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giovedì 20 maggio 2021

Guardarsi indietro

E' il senso di colpa che ci paralizza


di Marina Zinzani

Il senso di colpa nasce presto, colpe dell'infanzia, maestri, disobbedienze e delusioni provocate: i genitori amano, insegnano, i genitori hanno tanto da fare. Sì, si deludono a volte.

mercoledì 13 maggio 2020

Il delitto, il giorno dopo

Un cadavere con molte cose strane. Il sospetto su di lui, che presto sarà il mostro, in prima pagina

di Bianca Mannu

Non descriverò il polverio di azioni che si sviluppano intorno e sopra un cadavere “irregolare”. Tu che sei come me, piuttosto che assiduo lettore, un fedele consumatore di programmi TV, tu che non perdi neanche una fiction, neppure un poliziesco né un giallo, tu sai tutto su ciò che accade dopo una morte non regolamentare.

domenica 19 aprile 2020

Il riposo

Ospitale la morte. Interrompe il viaggio. Oppure è così brusca

di Davide Morelli

La morte
si riposa un po’ la domenica.
Ferma meno cuori
e meno meningi
per le feste.
Dimostra un po’ di umanità
almeno in questo.
Mai però abbassare la guardia;
lei lavora sempre ininterrottamente.

giovedì 16 aprile 2020

Cose dimenticate

Il senso fugace del tempo, che cancella i ricordi più intensi

di Davide Morelli

Rose fiorite
e baci non dati
avvolti in un sudario
di polvere e cenere,
inchiodati a una croce
di terra e pietra.

mercoledì 15 aprile 2020

Vivere di contagio

La parola contagio, al tempo del Covid-19, ricorda decessi, pericoli: può essere associata anche a cose belle: l’amore non è forse contagioso?

di Marina Zinzani

La sua gioia è stata contagiosa. Anche la sua risata. Anche il suo entusiasmo. Anche la sua passione per quella città mi ha conquistato, sì, è stato contagioso anche in questo. Ed è stata contagiosa la sua curiosità, quante cose ha sollecitato in me, voglia di cercare, di sapere.

domenica 5 aprile 2020

Un bacio, amica mia

Il saluto ad un’amica che se ne va in silenzio e in solitudine. Ai tempi del coronavirus

di Catia Zinzani

Eri da poco andata in pensione, ti piaceva viaggiare verso nuovi paesi e città, era un modo per non stare in casa e sentirti sola. Per cercare un po' di pace e serenità, i conflitti con i figli, il marito morto due anni fa,  le rabbie e i tanti perché della vita nei tuoi riguardi a cui non riuscivi a dare risposta.

giovedì 26 dicembre 2019

Incisioni

La perdita, il ricordo che rimane

di Davide Morelli

Resta solo un numero nell’agenda.

Il tempo sbiadisce, ossida tutto.

Voglio credere nell’ultraterreno,

nella dimensione immateriale.

Resta un’incisione nella memoria,

un fregio intagliato nel cielo.

venerdì 15 novembre 2019

Dopo di noi

I nostri piccoli passi oggi, quelli degli altri dopo, in un susseguirsi di momenti destinati all’oblio

di Davide Morelli

Dopo di noi ci saranno altri

esattamente come noi,

che cercheranno un senso compiuto

alle cose e si accontenteranno

di vivere l’ordinaria amministrazione

degli eventi e degli orizzonti.


sabato 19 ottobre 2019

Il filo spezzato

Storia di Giulia, 19 anni, dopo la morte dei genitori in un incidente stradale: il dolore, la solitudine, l’impossibilità di dimenticare

di Laura Maria Di Forti

Mi chiamo Giulia e ho solo diciannove anni. Sono tanto giovane ancora, è vero, eppure ho conosciuto il dolore, la sofferenza per la perdita dei miei genitori. Il dolore, certo. Non fisico, ma nel cuore, i sentimenti feriti, annientati. No invece, questo dolore è anche fisico, perché mi costringe a raggomitolarmi per difendermi, risparmiandomi, senza nemmeno riuscire anche solo a ripararmi.

domenica 29 settembre 2019

Intrecci di corde

Onde fascinose nelle maglie delle corde di canapa, ma gli intrecci possono nascondere tragedie

di Maria Cristina Capitoni

Corda fissa e tesa
In attesa
di quel preciso istante
dentro un tempo lento
e semicircolare
in cui quel dondolare
di diverse sezioni
trova improvvisa
coincidenza di canale
poi lasciare

venerdì 14 giugno 2019

Vivere

La brevità della vita: gli attimi che svaniscono

di Marina Zinzani

Quante cose toccavi col pensiero
le accarezzavi
sogni estinti dopo un attimo
è il cammino di tanti
è svanito tutto, svanito tutto.

venerdì 14 dicembre 2018

15 anni - Molti like

I gesti di morte della “rete”

di Marina Zinzani

Non ha importanza il suo nome, non ha importanza dove abitasse, neanche il suo volto ha importanza. Era però molto carina, e nei suoi grandi occhi aveva la gioia dei suoi pochi anni,  la frenesia di vivere, l’idea di una vita piena di possibilità.

martedì 3 aprile 2018

Non sapevi forse

Intrecci di vita, grovigli di sentimenti. Da sciogliere

Poesia
di Maria Cristina Capitoni

Neanche sul letto di morte
ricordi ma’?
Quel letto però
è stato il tuo
non il suo
e lui non ha confessato

martedì 26 dicembre 2017

E' triste andare via

La vita umana rappresentata dalla breve avventura di un piccolo fiore

Quasi una fiaba giapponese
di Marina Zinzani

C’era un fiore, in un vaso, che stava appassendo. Allora la donna lo prese fra le mani. Pensò che avrebbe perduto i suoi petali, molto presto. Era un fiore giallo, con dei puntini neri, disegno grazioso della natura.

lunedì 11 dicembre 2017

Da qui si vede il mare - Il mare (8, fine)

La storia di Lorenzo e dei suoi amici di infanzia Nicola e Maria. Un rapporto che non lo protegge da atti di violenza per il segreto che custodisce e che lo porta verso la tragedia. A distanza di tempo, la ricerca della verità su quel suicidio è anche l’inizio di un percorso di crescita individuale

Romanzo
di Marina Zinzani

Nicola cerca di riparare alla morte, di più di vent’anni prima, di Lorenzo, suicida dopo le accuse di omosessualità.
Vuole fare pubblicare un suo libro di poesie. Lorenzo, il ragazzo marocchino dagli occhi blu, amico fraterno, è rimasto nel cuore di molti.
La ricerca della verità, di chi innestò i sospetti, di chi raccontò verità scabrose su Lorenzo e sul professor Riccardi, diventa per Nicola un percorso ardito e doloroso. Forse è stata Maria, la loro amica tanto amata, a tradire Lorenzo. O forse no. Neanche Nicola è esente dai rimorsi, per non avere difeso l’amico. Forse ha innescato proprio lui la miccia che l’ha portato al suicidio.
La difficile ricerca della verità si mescola ad un processo personale di consapevolezza: ciò che si è stati, quello che si è perduto, quello che poteva essere e non è accaduto.
Forse certe scoperte sono un regalo lasciato proprio da Lorenzo, uno che non ce l’ha fatta nella sua sfida di vita.

lunedì 20 novembre 2017

Da qui si vede il mare - La luna rossa (1)

La storia di Lorenzo e dei suoi amici di infanzia Nicola e Maria ai quali è fraternamente legato. Un rapporto che non lo protegge da atti di violenza per il segreto che custodisce e che lo porta – in una sfida senza esito contro i pregiudizi sociali – verso la tragedia. A distanza di tempo, la ricerca della verità su quel suicidio è anche l’inizio di un percorso di crescita individuale

Romanzo
di Marina Zinzani

Presentazione
Si possono riparare i torti fatti, molti anni dopo? La propria vita è delineata, tranquilla in apparenza, ma basta un niente, un episodio e si riapre una ferita, e sotto quella ferita c’è un mare di ricordi, di felicità effimere, di amicizie perdute, di violenze psicologiche, di mediocrità.
Nicola si sente forse un uomo mediocre, ma nessuno vede il segreto tormento che tiene dentro da tanto tempo, da quando Lorenzo, il suo migliore amico, si era suicidato vent’anni prima. Lorenzo è il ragazzo dagli occhi blu, nato dall’unione fra un marocchino e un’italiana da cui eredita appunto gli occhi blu. Sensibile, amante della letteratura, poeta. E omosessuale.
L’omosessuale diventa il diverso da cui prendere le distanze, ma anche il poeta diventa il diverso, e il sensibile diventa il diverso. A vent’anni si preferisce rimanere nella massa confortante e non esporsi troppo, neanche per difendere il proprio migliore amico.

sabato 28 ottobre 2017

Non perderti

Il ricordo di una persona, l’insieme dei frammenti che riportano a lei

di Marina Zinzani

Non perderti
fra gli oscuri disegni di altri
bussando a porte chiuse
cercando albe irraggiungibili.
Non perderti
nei giorni che non ti appartengono
a fare la comparsa che non sei
non chiamando amici, perdendo amici
non perderti in ciò che è effimero, vuoto, inutile
non perderti a inseguire vite diverse.

venerdì 27 ottobre 2017

Morte dell'amata

Il distacco dalla persona che si è amata, lo struggente ricordo, il desiderio di conservare qualcosa di quell’amore perduto

di Serena Biagini

Respiro affannato..
Dietro la porta socchiusa..
Sento..
Silenzio oscuro rotto da nenie sommesse..
Ricordo..
La tua pelle bianca e il sorriso..
Che apriva alla vita..

giovedì 31 agosto 2017

Il futuro rubato

Fiori di Filippo De Pisis
Le prospettive dei giovani, il loro futuro: un atto di accusa per la società, e per ciascuno di noi

di Marina Zinzani

 “Ho vissuto (male) per trent’anni, qualcuno dirà che è troppo poco. Quel qualcuno non è in grado di stabilire quali sono i limiti di sopportazione, perché sono soggettivi, non oggettivi. Ho cercato di essere una brava persona, ho commesso molti errori, ho fatto molti tentativi, ho cercato di darmi un senso e uno scopo usando le mie risorse, di fare del malessere un’arte.
Ma le domande non finiscono mai, e io di sentirne sono stufo. E sono stufo anche di pormene. Sono stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di critiche, stufo di colloqui di lavoro come grafico inutili, stufo di sprecare sentimenti e desideri per l’altro genere (che evidentemente non ha bisogno di me), stufo di invidiare, stufo di chiedermi cosa si prova a vincere, di dover giustificare la mia esistenza senza averla determinata, stufo di dover rispondere alle aspettative di tutti senza aver mai visto soddisfatte le mie, stufo di fare buon viso a pessima sorte, di fingere interesse, di illudermi, di essere preso in giro, di essere messo da parte e di sentirmi dire che la sensibilità è una grande qualità.

lunedì 3 luglio 2017

Ingorghi

Segni lasciati dalla persona amata, appena visibili, capaci di accendere nuove visioni

di Maria Cristina Capitoni

Solo occhi incantati
accedono allegri ai giorni finiti
Memorie lasciate dormire
su fogli ingialliti 
trascritte con chiavi desuete 
enigmi di vecchi risvegli