di Giovanna
Vannini
Dondolò sui tacchi, troppo alti per una pausa caffè
di metà mattino, poco adatti al suo passo, con quelle sue ginocchia che
anticipavano il resto e il busto che a scatti le seguiva. Lasciò il bar, non si
voltò. Per la prima volta da quando ci conoscevamo, non mi sembrò nulla di che
e rimasi perplesso dell’averla ritenuta affascinante e desiderabile.