(Angelo Perrone) La campagna governativa sulla giustizia, aggressiva nei toni, si scontra con le posizioni equilibrate di giuristi ed esperti. Voci autorevoli del mondo giuridico e culturale, tra cui Gianrico Carofiglio, Chiara Salvatori, Stefano Celli e Giuseppe Santalucia (ex presidente dell'ANM), criticano la riforma della separazione delle carriere.
Secondo Carofiglio, la riforma è «surreale e grottesca», in quanto mira a un controllo politico sulla magistratura attraverso la creazione di due Consigli Superiori della Magistratura (CSM).
Chiara Salvatori aggiunge che la riforma «non migliorerà l'efficienza della giustizia né ridurrà i tempi dei processi». Al contrario, la duplicazione del CSM e l'istituzione di un'Alta Corte comporteranno un aumento dei costi e del personale fuori ruolo, con il rischio di una «deriva difensiva» dei magistrati.