Come ricorda Giacomo Leopardi, l’immaginazione ci
spinge verso l’infinito. E' motivo di
felicità oppure di angoscia?
di Catia
Bianchi
La convinzione leopardiana che l’inclinazione umana
verso l’infinito sia istintiva e che dunque tutto quello che è indefinito (lo
spazio senza confini) produca piacere deriva dal concepire la vita come un
qualcosa di circoscritto nello spazio e nel tempo, qualcosa che ha una fine.
Una tale rappresentazione dell’infinito attiva l’immaginazione, fonte di
piacere e serenità.