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mercoledì 15 luglio 2020

Regale

La Maddalena (foto ap)

La luce, il mare, il sole, nella prima estate a contatto con il Covid


di Bianca Mannu

Oggi – alba qualunque di questa strana estate
uscita cionca dagli assalti covid –
tu beatamente indenne – il tuo pacchetto
d’anni sulle spalle – leggère per non sgradita solitudine –

venerdì 29 maggio 2020

La poesia al femminile

Versi rabberciati, sghembi, sussulti di vita. Troppo grande la poesia al femminile?

di Bianca Mannu

Non v’indignate se spesso l’impuntura
d’un mio verso
conserva i segni dell’imbastitura
Se, doppiando l’apice d’una cesura,
incalzo maldestra oltre la costura
per traverso

martedì 5 maggio 2020

Maestrale

La quiete interrotta dal maestrale: nubi di polvere, folate di vento, mareggiate. Prima del silenzio e di quel respiro lungo tra le case

di Bianca Mannu

Chiudeva gli occhi per cercare nella memoria spazi più aperti. Così si trovò a spazzare il cemento del cortile, secoli prima. Spazzava intorno al limone radicato nell'argilla deposta dalla morte non antica delle fiumare, la cui anima restava imprigionata tra le faglie sottostanti a scommettere sull'indecisione della verga dei rabdomanti. Ma l'arsura feroce imprimeva a quei loro bastoni spasmodiche vibrazioni.

domenica 9 febbraio 2020

Al risveglio

Ranieri fu sorpreso dalle grida con cui i bambini annunciavano che non ci sarebbe stata scuola. Non capiva che quel trambusto era dovuto alla fuga dei tedeschi dal paese

di Bianca Mannu
(Tratto dal libro Da Nonna Annetta, ed. La Riflessione, 2011)

Ranieri continuava a dormire come se dovesse scontare un anno intero di veglie. Ma di quando in quando quel sonno placido e stranamente solido si apriva verso finestre di sogno, nelle quali s’accendevano lampi multicolori che deflagravano in curiosi tambureggiamenti e in sarabande musicali. Poi si spegnevano e tornava il silenzio.

venerdì 7 febbraio 2020

Sgambetti della sorte

A distanza di tempo la faccenda del carcere, per Alfano Mirau, era oggetto di continue liti con la moglie. Due mondi in conflitto dopo anni di convivenza

di Bianca Mannu
(Tratto dal libro Da Nonna Annetta, ed. La Riflessione, 2011)

Che mio babbo fosse stato in carcere l’ho capito parecchio tempo dopo. Due o tre anni appresso, forse, quando la parola carcere e il broncio delle altre parole connesse e affini cominciarono ad affiorare dalla mia palude del non-senso. E affiorarono, perché loro due - babbo e mamma - ripercorrevano i fatti come incalzati da un prurito doloroso che non voleva dissiparsi.

lunedì 30 dicembre 2019

Il risveglio di Ranieri

A Gèsoli, l’immaginario paese sardo dove viveva Nonna Annetta, c’erano le stelle in cielo quando  Ranieri si svegliò e cominciò a riflettere

di Bianca Mannu
(Tratto dal libro Da Nonna Annetta, ed. La Riflessione, 2011)

Nelle case dei poveri la festa ha vita breve, perché i bisogni diventano subito perentori. Anche Ranieri s’era messo di nuovo ad armeggiare dentro la loggetta del forno per un rapido inventario. “Da questi catorci non puoi cavarci niente”, si disse. “Da domani, marsch!” E cominciò a stendere il sego sugli scarponi e a valutarne lo stato. Sarebbe stato meglio possederne un paio di ricambio.

giovedì 28 novembre 2019

Svelto di parola

In un lembo immaginario della Sardegna, il ribelle Ranieri se ne va di casa, libero da costrizioni. Come sbarca il lunario? Un lavoro con i braccianti. Ma forse è solo una diceria

di Bianca Mannu
(Tratto dal libro Da Nonna Annetta, ed. La Riflessione, 2011)

Ranieri era nato povero e primo di una numerosa schiera di fratelli minori. Sua madre, rimasta vedova e senza terra, doveva faticare non poco per accudire altri cinque mocciosi, la sola eredità che il marito le avesse lasciato. Rimediava la sopravvivenza lavando al fiume la biancheria di numerose famiglie benestanti, compresa quella di nonna Annetta. Ma neppure con un po’ d’orto e di galline ovaiole campava.

giovedì 14 novembre 2019

Un americano in paese

La vita a Gèsoli, l’immaginario paese della Sardegna: il legame tra Nino e l’ “Americano”, come veniva chiamato il figlio di Pinotta Ghisu, la bottegaia

di Bianca Mannu

Quando, ormai da fanciulla, mettendomi in mano il serbatoio della pompetta del flit, nonna Annetta mi mandava a comprare un quarto di ddt, aggiungeva: “Vai da Pinotta Ghisu, eh!”. Allora io, di rincalzo, vociavo: “Dall’Americano?”.

venerdì 8 novembre 2019

Il bracciante traffichino

A Gesòli, paese immaginario della Sardegna, la storia di Ranieri colpito da una sventagliata di colpi durante l’occupazione nazista. Credeva d’essere morto, ma non era arrivato il suo momento

di Bianca Mannu

Ranieri, camminando non vedeva quasi nulla davanti a sé, gli occhiali punteggiati di pioggia. Ma certo sentiva. E sentiva qualcosa, qualcosa di somigliante a voci. Sempre più chiaramente sentiva voci, voci ansimanti, strane, come emissioni sfrangiate, in corsa. Mugolii anche, ma umani, troppo umani, femminili, anzi femminili e nasali, da lingua torpida. “Qui? E come può essere?”.

martedì 5 novembre 2019

Amarcord

L’allevamento del bestiame, il lavoro della terra, il lavaggio dei panni al fiume, la vendita del vino: il mondo antico di Domitilla e Annetta

di Bianca Mannu

Mia madre, Domitilla, non ricorda più bene. Era troppo bambina. E forse, strattonata da tante ingiunzioni, era assillata dal bisogno di rimediare qualche oasi di gioco.
“Il commercio del vino al dettaglio? Chi lo sa? A Gesòli, di vino se ne produce poco e niente … E gli uomini, dopo la campagna, si sa, vogliono scaldarsi. Anche le donne, se l’uomo-padrone vuole. C’è richiesta. Se non lo fai tu, lo fa un altro. E allora è meglio che lo facciamo noi che abbiamo tanta famiglia e forse troppe femmine”.

lunedì 4 novembre 2019

Soldati della Wehrmacht a Gesòli

Negli anni dell’occupazione nazista, la bottega paesana di nonna Annetta. Il piccolo mondo di campagna di fronte alla prepotenza, alle ritorsioni, al pericolo di perdere le proprie cose

di Bianca Mannu

Dietro i banchi da vendita non rimaneva nessuno ad accogliere gli stranieri. Nonna spiava il loro ingresso dalla fessura della porta di comunicazione con la lolla, che zia Dora aveva lasciato socchiusa prima di correre via, secondo i comandi di regia impartiti dalla madre. Ed ecco che lei, come se semplicemente ritornasse per riprendere una faccenda temporaneamente interrotta da un’altra urgenza, avanzava dall’interno verso il banco, senza tradire alcuna emozione e quasi ignorando la nuova presenza.

lunedì 28 ottobre 2019

Crisi

Quando i bagliori si spengono, la città mostra le sue piaghe. Prima del sonno mai tranquillo

di Bianca Mannu

Come avesse dismesso
i suoi falsi lustrini
rivela sue piaghe
la città
ostenta le ferite.
Dimessa - ricade
sull’apatia crepuscolare
del suo sabato
smorzando toni e suoni

sabato 26 ottobre 2019

Di sera, l'autunno

In Sardegna (foto ap)
L’atmosfera che accompagna l’autunno: mite, serena, forse austera; comunque vibrante

di Laura Maria Di Forti

Un leggero vento autunnale fa ondeggiare le punte di alberi ancora frondosi
mentre una musica malinconica di un pianoforte a coda
vola da una finestra e sale nell’aria profumata di gelsomino.
Chopin. I notturni sicuramente, uno dei tanti.

lunedì 29 luglio 2019

Corpo a corpo con le onde

La Maddalena dall'alto (foto ap)
Ritrovarsi tra i colori del cielo e del mare, in un fremito di nostalgie

di Bianca Mannu

Pur colma d’inverni e smaliziata
provo anch’io adesso
e in piena sensatezza
a gioire del mio trancio
forse farlocco
di paradisi in saldo:
boschetto d’ombrelloni giallo-blu
disposti sulla rena
talmente monda e bianca
da parere ogni dì uscita dal setaccio
per me
in questo suo ambito marcato

martedì 4 giugno 2019

Simile ad una gemma

La spiaggia di Monti d'Arena a La Maddalena, Sardegna (foto ap)
La fotografia di paesaggio è spesso banale, qui rocce e spiagge formano una cavità che raccoglie una gemma, con la complicità di bagnanti ignari

di Bianca Mannu
(Commento a una foto tratta da Fotografare, un’arte che si confronta con la vita, PL, 6/5/19)

Mi ha attratto questa foto che si riferisce all’isola de La Maddalena in Sardegna, e mi ha fatto pensare. Non c’è nulla di campanilistico – per il mio essere sarda - in questa preferenza. C’è invece l’apprezzamento per come l’icona prodotta si offra come qualcosa di inatteso e insieme conchiuso, bastante a sé stesso.

venerdì 8 marzo 2019

Naufragare

Sardegna (foto ap)
Ogni tanto abbiamo bisogno di lasciarci andare ai sogni, di spaziare con la mente, come suggerisce Leopardi

di Marina Zinzani

L’orizzonte limitato è una sciagura, a volte. Si preserva l’animo da delusioni, da salti nel vuoto, e si pensa che sia un bene avere i piedi ben saldi a terra. Ma l’uomo ha anche bisogno di sogni, di andare oltre quel muro che tanto ci condiziona, il muro quotidiano dei limiti, delle fragilità, delle paure, delle ossa rotte, ha bisogno di immaginare che ci sia altro.

mercoledì 6 marzo 2019

Oltre le onde

Sardegna (foto ap)
Quella sensazione di inquietudine, in riva al mare

di Marina Zinzani

Vento fra i capelli
solitudine e mare
cani che abbaiano sulla spiaggia
chiudi gli occhi e vedi
dimmi
cosa c’è oltre quelle onde

sabato 23 febbraio 2019

Echi di pianto

Le ombre della sera, che nascondono tracce di dolore

di Florio Frau

Una nuvola che non sa di sale,
una mela bacata in rivolta,
sotto lo sguardo cieco della città
intabarrata nella paura quotidiana
ricuperano spasimi di fantoccio insanguinato
tra file d’ombre impaurite che,
sotto fasci di luce al sodio,
scivolano lungo i muri, inavvertite,
come echi di pianto notturno
nella città che resta sorda.

(Da Ambigui rapporti, Forum/Quinta Generazione, 1987)

domenica 10 febbraio 2019

Messaggio dal poi

Raccontiamo la vita guardando al passato: anche le parole che usiamo sono rivolte verso quel tempo ormai trascorso

di Bianca Mannu

Il linguaggio, specialmente quello del verso, arriva a cose fatte, e allorché la forma trionfa rendendo plausibile e comunicabile un contenuto di esperienza, quell’esperienza stessa risulta irrimediabilmente ricompresa nel tempo della parola, necessariamente volto al passato (nota dell'autore)

Era l’annuncio d’un prodigio
Era cominciato
col sole che salutava alto
la stagione
Era cominciato sulla soglia disuguale
dell’istante irrefutabile
che primo s’insediò - come ci fosse nato -
nella forza motrice d’un vivente
sparata dentro lo sciame nebuloso d’evenienze

venerdì 1 febbraio 2019

I pescatori

Cala Gavetta a La Maddalena (foto ap)
Il magro guadagno di una giornata di lavoro, lo sguardo che si fa dolente

di Florio Frau

Una prora taglia la nebbia
del mare nell’alba fredda.
Il vecchio tira da una pipa
Di terracotta e guarda triste
I pochi pesci sul fondo della barca.
Il figlio pensa al letto
Che lo aspetta. È ancora giovane,
lui, e non pensa a molte cose –
gli amici e una ragazza si trovano
anche senza molti soldi.