Visualizzazione post con etichetta Albert Camus. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Albert Camus. Mostra tutti i post

mercoledì 7 marzo 2018

L'uomo che vive nell'assurdo

Amsterdam, di Frans Koppelaar
“La caduta” di Albert Camus. La maschera virtuosa e la vita dissoluta: non basta l’abbandono delle apparenze perché vi sia redenzione

di Mariagrazia Passamano *

“Ah, caro mio, per chi è solo senza Dio né padrone, il peso dei giorni è terribile. Perciò, visto che Dio non è più di moda, bisogna scegliersi un padrone”. Cadere e restare a terra, sospesi, nell’attesa, e con la consapevolezza nauseabonda che potrebbe non esservi alcuna risalita. Cadere, ed essere tutti più vicini alla colpevolezza, alla pena, al peso della mortalità, alla condanna.

giovedì 7 settembre 2017

Quando tocca a loro

I difficili perché della sofferenza umana, tra fede e poesia

di Paolo Brondi

Di fronte al dolore non ci si accontenta di spiegazioni razionali, o morali e neppure teologiche: tutte sono inadeguate e finiscono per scoppiare tra le mani. Un problema assai difficoltoso è quello del mettere la straziante sofferenza umana in relazione con l'agire di Dio, o la sua assenza con la presenza del male nel mondo.

mercoledì 12 luglio 2017

Che c’entrano i bambini?

Le “umane genti” di fronte al dolore senza risposta

di Paolo Brondi

Di fronte al dolore, non ci si accontenta di spiegazioni razionali, o morali e neppure teologiche: tutte sono inadeguate e finiscono per scoppiare tra le mani. Chi visita Auschwitz mette in relazione la straziante sofferenza umana e l'agire di Dio constatando la tragica assenza della mano divina.

venerdì 5 agosto 2016

La peste, ai nostri giorni

di Paolo Brondi
(Il nostro male quotidiano, le domande che hanno attraversato i secoli)

Di fronte al dolore non ci si accontenta di spiegazioni né razionali, né morali e neppure teologiche: tutte sono inadeguate e finiscono per scoppiare tra le mani. Lo stesso Papa, in visita ad Auschwitz, al pari di Giobbe fin dall’antico, non ha potuto esimersi dal mettere in relazione la straziante sofferenza umana e l’agire di Dio, o la sua assenza dal male nel mondo. Un rapporto estremamente difficoltoso ed esposto alle aporie del ragionamento, come già insegnava Epicuro con le parole “Se Dio vuole togliere il male e non può, è allora impotente e quindi non è il vero Dio.