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venerdì 24 maggio 2019

L'albero Falcone

Alberi speciali, non solo foglie ma ricordi e moniti

di Marina Zinzani

Gli alberi hanno le foglie cadute, conoscono il freddo, il gelo, le bufere. Ci sono alberi particolari, che hanno pensieri al posto delle foglie. Pensieri, ideali, sogni. E ricordi.
Sono alberi magici, perché non conoscono il susseguirsi delle stagioni. I loro rami guardano il cielo.

giovedì 23 maggio 2019

Le stragi di Capaci e via D'Amelio: per non smarrire il senso di legalità

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Nella ricorrenza delle stragi in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, le iniziative celebrative si accompagnano alle polemiche sulla “passerella” mediatica dei politici. Quelle date denunciano ancora l’assenza del rigore civile e i limiti dello Stato nel contrasto alla criminalità di ogni tipo

(ap*) Sono 27 anni dal giorno, il 23 maggio 1992, in cui la mafia compì la strage di Capaci provocando la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie, e degli uomini della scorta. Una data che idealmente si collega, nella coscienza di tutti, a quella, di poco successiva, del 19 luglio dello stesso anno, nella quale un altro attentato dinamitardo provocò a Palermo in via D’Amelio la morte del collega e amico Paolo Borsellino, e anche qui della sua scorta.

mercoledì 23 maggio 2018

Il sorriso di due uomini

Il 23 maggio 1992, la strage di Capaci. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la lezione civile del coraggio e della speranza

(ap *) Il sorriso di due uomini accompagna da anni la nostra vita, quella pubblica delle istituzioni, quella individuale dei cittadini e infine quella intima di noi uomini del nostro tempo. 

giovedì 20 luglio 2017

Evviva


I simboli degli eccidi di mafia, un’altra forma della memoria collettiva

di Maria Cristina Capitoni
(Commento a Palermo, una memoria italiana, PL, 19/7/17)

Un uomo, Paolo Borsellino, talmente straordinario da riuscire a farsi ricordare, in un paese dalla memoria corta, anche dopo 25 anni.

mercoledì 19 luglio 2017

Palermo, una memoria italiana

Ricordando Paolo Borsellino, venticinque anni dopo

di Marina Zinzani

Palermo e la memoria. Venticinque anni dopo, il mare di Mondello offre ancora le sue acque cristalline, la gioia di un panorama incantevole, le sue ville liberty.
Ce lo immaginiamo, Paolo Borsellino, che camminava sulla spiaggia scrutando l’orizzonte, con l’immancabile sigaretta accesa.

martedì 23 maggio 2017

L’importanza di una foto

Immagini che fermano la storia, e raccontano le emozioni

di Marina Zinzani

Quando Tony Gentile scattò quella foto, non credeva di avere fotografato un pezzo di storia. I due, ripresi in un momento di condivisione serena, sarebbero diventati poco dopo dei simboli, e quella foto avrebbe percorso strade impensabili, prima fra tutte quella dei cuori. La foto con Falcone e Borsellino, sorridenti, a scambiarsi una confidenza forse, è diventata manifesto, qualcosa che parla, suggerisce, accompagna.

lunedì 22 maggio 2017

L’auto che stupisce

I resti dell’auto blindata in cui morirono i ragazzi della scorta di Giovanni Falcone vengono riportati a Palermo in occasione del 25 anniversario della strage di Capaci

di Marina Zinzani

C’è un’auto che gira per l’Italia. Non è l’ultimo modello di una nota casa automobilistica, di quel tipo che si vede nelle fiere, in alcune feste, guardata con meraviglia da persone che sentono, ahimè, di non potersela permettere.

sabato 20 maggio 2017

Sorridere, nonostante tutto

L’insegnamento che rimane: la fiducia nell’avvenire

di Catia Bianchi

"La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”, ne era convinto Giovanni Falcone.

giovedì 18 maggio 2017

Cari agli dei

Il 18 maggio 1939 nasceva Giovanni Falcone

di Marina Zinzani

Fiumi d’inchiostro si sono usati per Giovanni Falcone, e migliaia di parole hanno girato, girato, ora per esprimere il dolore, ora per urlare la rabbia, e tante parole poi si sono taciute, in un senso di rassegnazione: è così, le cose stanno così, non c’è niente da fare.

mercoledì 3 agosto 2016

Il costume ancora umido

di Valeria Giovannini
(Le ultime giornate di Paolo Borsellino, una calda estate di 24 anni fa)

Nelle scorse settimane si è ricordata la strage di via d'Amelio. A Palermo, il 19 luglio di ventiquattro anni fa. Affidata, attraverso i social, anche alle memorie dei familiari. Paolo Borsellino era perfettamente consapevole che fosse arrivato il tritolo, stavolta per lui. Forse, fino alla strage di Capaci avvenuta 57 giorni prima, pur scherzandoci su con l'amico Giovanni Falcone, non ne aveva maturato l'assoluta certezza. Invece, da quel 23 maggio 1992, è morto anche lui. E ne è divenuto ogni giorno più consapevole. Fino al 19 luglio.