I
simboli degli eccidi di mafia, un’altra forma della memoria collettiva
di
Maria Cristina Capitoni
(Commento
a Palermo, una memoria italiana, PL,
19/7/17)
Un
uomo, Paolo Borsellino, talmente straordinario da riuscire a farsi ricordare,
in un paese dalla memoria corta, anche dopo 25 anni.
Ma il tributo più alto è
arrivato da chi, ancora dopo tanti anni, dopo averlo disintegrato, dopo aver
fatto sparire l'agenda, depistato le indagini, e via discorrendo, comunque non
sta tranquillo e sente il bisogno di deturpare un busto eretto a ricordo di
quegli eccidi, quasi ne avesse ancora paura. Viva Borsellino.
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