I giovani
di allora, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, ballavano all’aperto, alle spalle
della collina dove c’era una pista da ballo, al canto e alle musiche di Carnevale di Venezia, Ciribiribin, Gelosia,
Tango delle rose, Sul bel Danubio blu, Onde del Danubio, La Cumparsita,Violino tzigano, La Vedova allegra.
Una lettera che riporta al tempo passato e suscita
nostalgia, mentre la vita è così cambiata
di Paolo Brondi
Gianna continuava a leggere e rileggere la lettera che
le era stata recapitata. Era Roberto che scriveva: "Il tempo se ne va e l'immagine tua è sempre qui,
nel mio segreto mondo di rappresentazioni e di sentimenti e nel pensiero di
dove sei, di cosa stai facendo, pensando, amando.
Non lontano era il podere dello zio,
fratello di mio padre, e da lui ero frequentemente ospitato, durante l’estate, a
coronamento della promozione da una classe all’altra. Nell’aria quiete e serena
della campagna era tutta una festa di voli, di luci, di strilli. Costretto per
lunghi mesi a star chiuso in un’aula, non resistevo più alla voglia di correre
folleggiando libero per i campi, di fare scorpacciate di frutti e poi quando mi
sentivo stanco, di distendermi lungo gli argini di un fiumicello dove l’erba
discendeva verde, disseminata di fiori, fino al pelo dell’acqua.