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giovedì 14 maggio 2020

Scuola, lavori in corso

Gli effetti del Covid-19 sono stati traumatici, ma la scuola ha attraversato continui momenti di trasformazione: in che direzione andare?

di Paolo Brondi

Il 28 febbraio scorso andava in onda una puntata di Presa Diretta, intitolata in modo profetico “Cambiamo la scuola”. E la scuola è cambiata, dall’oggi al domani. L’emergenza sanitaria è riuscita laddove non sono arrivati i ripetuti tentativi di riforma. Nella corsa dietro l’imperativo di cambiare e innovare, la scuola è stata superata dagli eventi stessi, con tutta la loro tragicità. Con un tempismo sfortunatamente azzeccato.

venerdì 17 gennaio 2020

La scuola, impegno per il futuro

L’incontro con figure eccellenti di insegnanti aiuta gli studenti nel loro cammino di crescita

di Cristina Podestà
(Commento a Un maestro, tra nuvole di fumo, PL, 15/1/2020)

Certe persone, purtroppo rare, non sono soltanto insegnanti, ma sono guide. Persone più importanti di quello che loro stesse possano immaginare: stimolano e mettono alla prova le nostre menti acerbe facendole faticare. Quanto più è la fatica tanto più è la soddisfazione di capire. Anche se le lezioni sono difficili, lo studente comprende che, se un insegnante propone le difficoltà ai suoi allievi, li stima e li stimola a migliorare.

venerdì 19 gennaio 2018

Il crimine non è baby


Delinquenza giovanile e responsabilità degli adulti. Però, le nuove generazioni offrono anche esempi positivi

di Cristina Podestà
(Commento a Baby gang, le chiamano, PL, 15/1/18)
(Intervento di Angelo Perrone)

Dire baby gang sembra quasi una cosa giustificabile e, pertanto, giustificata. Sono delinquenti piccoli o giovani. L'aggettivo baby è troppo affettuoso per gente di tal fatta!

sabato 6 gennaio 2018

Te ne vai già?

Gli affetti, la mente, le curiosità della vita: il percorso di un giovane

Racconto
di Paolo Brondi

Non aveva ancora venti anni e già si comportava da vecchio. I suoi coetanei trascorrevano il loro miglior tempo agitando i piedi, calamitati da una selva di note, stringendo al petto le figure femminili di allora. Il loro discorrere, una sequela di ingenuità e di stupidaggini. Lui si traeva in disparte, assumendo verso gli avvenimenti serietà e rigore con il risultato di rendere anacronistico il suo corpo rispetto ad una società immemore di un futuro.

venerdì 24 novembre 2017

Fragilità

Nella scuola la famiglia e la politica hanno abdicato ai loro compiti; una perdita di energie importanti che rende vuote molte discussioni sul funzionamento delle strutture

di Cristina Podestà 
(Commento a Una strategia per l’insegnamento, PL, 20/11/17)

Molti sono posseduti da ciò che possiedono e ciò produce delle "follie", si smantellano le nostre tradizioni, si deturpa qualunque crescita interiore. La nostra scuola ha smarrito il suo compito principale, la via maestra del cum prehendere.

lunedì 20 novembre 2017

Una strategia per l'insegnamento

Il cortile del Virgilio, Roma
Il dibattito sulla scuola e sull’atteggiamento di genitori e insegnanti: l’equilibrio è fatto del rispetto di luoghi e tempi, e dell’educazione alla coscienza

di Paolo Brondi 
(Commento a La bell’aria al liceo Virgilio di Roma, PL, 19/11/17)

Oscilla il tempo nostro, non solo quello di Erasmiana memoria, tra follia allegra e follia furiosa le quali, unite oltre l’opposta tendenza, contribuiscono a spazzare via verità condivise e ad infrangere ogni riparo alla perversione del sentire.

venerdì 24 luglio 2015

Mille solitudini

di Marina Zinzani

La solitudine dell’anziano in casa. Non c’è niente alla tivù la domenica, i vicini sono usciti.
Ore lunghe, un giornale da leggere. Alle undici e trenta mettere sul gas il tegame con l’acqua, c’è un sugo in frigo. Un piatto di pasta e una mela.

La solitudine di un giovane il sabato sera. Ritrovare gli amici, ci sono altre ragazze, non le conosci. Prima la pizzeria, e poi si va a ballare. Volti nuovi, capelli lunghi, smalto verde sulle unghie, ridono.
E’ finita. Mi dispiace ma è finita. Il volto di lei che riappare, luce di fronte a queste ragazze, luce che si è spenta. E’ finita. Che pizza prendi?