Visualizzazione post con etichetta violenza. Mostra tutti i post
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venerdì 17 luglio 2020

Io spero

Donne e violenza, il buio avvolge la vita. Quale speranza


di Marina Zinzani

Mi piacerebbe poter guardare il cielo in un giorno senza più nubi. Parlarti senza il tuo sguardo indagatore o disattento, mai quieto. Mi piacerebbe coltivare un orto e vedervi crescere ortaggi che raccolgo, e cucino, e che tu non critichi il piatto che servo a tavola.

sabato 25 aprile 2020

Storia di Carlotta

L'affetto, nonostante i comportamenti di lui. Disinteresse, scatti, e infine le botte che ti mandano in ospedale. Da cui forse sperare di ripartire

di Cristina Podestà

Carlotta si svegliò di malumore. Non capiva bene dove si trovasse; percepiva solo un malessere diffuso in tutto il corpo, con le voci intorno che la infastidivano. Dove era? Poi, improvvisamente, una cosa agghiacciante! La memoria ripartiva e rivedeva il compagno addosso a lei, con un ghigno violento e terribile, con un coltello.

lunedì 20 maggio 2019

Pietà

Gesti e parole, difficile difendersi a volte dall’aggressività

di Marina Zinzani

La mancanza di pietà degli altri, di qualcuno, e le armi per difendersi, armi di plastica, di cartone, piume. Inventarsi altri mondi per sfuggire alla realtà. Cercare consigli, una via di uscita.

lunedì 3 dicembre 2018

Violenza sulle donne

Gli stereotipi si sommano a storie di dominio dell’uomo sulla donna

di Paolo Brondi

Ogni giorno si rinnova la credenza, evidentemente introiettata in ogni fibra dell’inconscio collettivo e individuale, che la femmina è meramente percepita, mentre la mascolinità emerge come potenza e gloria del corpo e la parità di genere è solo retorica. Questa diarchia si sostanzia, quotidianamente, attraverso la violenza simbolica che colpisce le donne.

domenica 25 novembre 2018

Mi vesto di rosso

25 novembre. Dedicato alle donne: alla lotta di tutti contro la violenza

di Marina Zinzani

Mi vesto di viola, ti piace il viola?
No, non è questo il tuo colore.
Mi vesto di bianco, il bianco è il colore dell’amore, tutto inizia col bianco, un vestito bianco e un altare, promessa eterna, gioia e la felicità ogni giorno, ogni giorno…
No, non è questo il tuo colore.

mercoledì 1 agosto 2018

Come reagire dopo il crimine commesso?

Foto Vanityfair.it
L'attore Marco Paolini in un incidente ha provocato la morte di una donna. Don Paolo Glaentzer è accusato di violenza sessuale ai danni di una bambina di 11 anni. Diverse le loro reazioni. La forza di fermarsi a riflettere

(ap *) La rinuncia ad un premio è cosa che di per sé fa notizia, perché accade raramente. Come pensare di rinuncia all’ebrezza del palcoscenico, al brivido della notorietà, a quella intrigante gratificazione del proprio io che un qualsiasi riconoscimento, anche il più modesto, è comunque in grado di regalarci?

giovedì 19 aprile 2018

I bambini e il sangue

Le violenze che travolgono i più piccoli, e la vita stessa di tutti

di Cristina Podestà 
(Commento a post Nomi che ritornano, PL, 15/4/18)

Le parole nelle poesie giungono al cuore in modo profondo, e provocano sentimenti contrastanti: dalla struggente dolcezza dell'immagine di bimbi, purtroppo adultizzati troppo presto, alla rabbia che ciò accada da sempre, alla perplessità che l'uomo tecnologico non sia riuscito ad evitare guerre e spargimenti di sangue proprio là dove sono creature innocenti a dover pagar pegno.

giovedì 8 marzo 2018

La forza delle donne

Donna alla finestra, 1925, di S. Dalì
L’8 marzo dopo il movimento MeToo, la rivolta contro le violenze. Anche quelle nascoste e taciute

di Marina Zinzani

Mi hai rotto le ossa, spaccato i denti, spezzato il cuore. O forse no, mi hai solo offeso. Ma io sono qui, ora. Io non mollo. Vado dal parrucchiere e divento bella oggi, trucco il mio viso, compro un profumo, faccio una passeggiata, mi fermo al bar con un’amica, prendo un tè e dei pasticcini. Poi vado in libreria e cerco, cerco, finché un libro mi sussurra qualcosa, e quello diventa mio amico in questi giorni, poi guardo qualche vetrina, curerò di più il mio aspetto, donna giovane sono, lo sono dentro, e qualche ritocco di colore ci vuole, un foulard rosso o arancio, mi nutrirò del verde, e berrò tanta acqua.

giovedì 25 gennaio 2018

Compravamo l'ultimo LP di Franco Battiato

Le inclinazioni dei giovani: se manca il buon esempio degli insegnanti, decisive alla fine sono le scelte dei ragazzi

di Maria Cristina Capitoni
(Commento a Baby gang, le chiamano, PL, 15/1/18)

La criminalità tra i giovani? Ovvero baby gang? Non è solo un problema di insegnamenti. Non c'è bisogno che un professore ti insegni che dar fuoco ad un barbone, massacrare di botte un tuo coetaneo non è cosa buona e giusta. Spesso poi questi "ragazzi" provengono da situazioni agiate, tanto che dichiarano di aver agito per noia.

domenica 21 gennaio 2018

L'ombra del dubbio

La accuse di Dylan Farrow contro il padre adottivo Woody Allen per i presunti abusi sessuali compiuti anni fa. La colpa così difficile da accertare

di Marina Zinzani

Dylan Farrow è tornata a parlare delle presunte molestie subite da Woody Allen quando aveva sette anni. Chiede di essere creduta, ripete che ha sempre detto la verità. Alcuni attori hanno preso le distanze in questi giorni da Woody Allen, ultimo Colin Firth, che ha detto che non lavorerà mai più con il regista.

venerdì 19 gennaio 2018

Il crimine non è baby


Delinquenza giovanile e responsabilità degli adulti. Però, le nuove generazioni offrono anche esempi positivi

di Cristina Podestà
(Commento a Baby gang, le chiamano, PL, 15/1/18)
(Intervento di Angelo Perrone)

Dire baby gang sembra quasi una cosa giustificabile e, pertanto, giustificata. Sono delinquenti piccoli o giovani. L'aggettivo baby è troppo affettuoso per gente di tal fatta!

giovedì 18 gennaio 2018

Vestito da uomo

Violenze e prevaricazioni anche nel mondo, patinato, della moda maschile: l’uomo si trova per una volta ad assumere il ruolo della vittima

di Marina Zinzani

L’onda nera arriva anche nel mondo della moda, e questa volta il tema molestie tocca gli uomini, i modelli. Anche loro hanno qualcosa da dire, anche loro raccontano di molestie, e di compromessi per fare carriera. Gli uomini sono ancora più schivi delle donne in queste vicende, hanno paura del giudizio degli altri, di vedere identificata una preferenza sessuale, un’etichetta, che poi resta addosso tutta la vita.

martedì 16 gennaio 2018

Dal buio

La cosiddetta “zona grigia” nelle relazioni umane esiste davvero, ma non deve essere un alibi per sottrarsi alla chiarezza

di Marina Zinzani
(Commento a Il corto circuito, PL, 15/1/18)

"Saluto fraternamente tutte le vittime di atti odiosi che possono essersi sentite offese. È a loro e soltanto a loro che presento le mie scuse". La parziale marcia indietro di Catherine Deneuve è arrivata, l’aver firmato la lettera su Le Monde in cui il confine fra molestia e corteggiamento era decisamente vago l’aveva sommersa di critiche. Ma basta questa rettifica per dimenticare, per voltare pagina?

lunedì 15 gennaio 2018

Il corto circuito

Artemesia Gentileschi, XVII sec, vittima di uno stupro
Proprio dalle donne ci aspetteremmo una maggiore capacità di capire cosa accade nei rapporti violenti. Prima di esprimere giudizi sommari

di Maria Cristina Capitoni
(Commento a Le armi della seduzione, PL, 12/1/18)

Il rischio che finisse tutto a “tarallucci e vino” era nel conto ma che un atto così riprovevole potesse arrivare proprio da una donna, e che donna poi; io veramente non capisco, non riesco a concepire il guadagno di chi, donna, getta discredito su altre donne vittime di molestie, lievi o gravi che siano.

venerdì 12 gennaio 2018

Tornare a brillare

Rapporti amorosi che degenerano in violenza quando le ombre si fanno più pesanti

di Paolo Brondi 
(Commento a Aurora, PL 11/1/18)

I rapporti d’amore, quando sono nella “fase aurorale”, è innegabile che abbiano il potere di illuminare il grigiore della quotidianità.

giovedì 11 gennaio 2018

Aurora

La vita come una prigione buia, quando prevalgono dolore e sofferenza. Ancora violenza sulle donne.  La ricerca del coraggio

Racconto
di Marina Zinzani

Lui urla. Lui mi picchia. Lui se la prende con il bambino. Avvocato, mi aiuti. Piccola figlia mia, devi avere pazienza, sopporta, ho sopportato tanto io con tuo padre.
Devi ritrovare la tua dignità, Aurora, devi riprenderti la tua vita, lo denunci, come ti ha consigliato l’avvocato, e poi prendi tuo figlio e te ne vai. Io sono tua amica, ti aiuterò. E poi sei giovane, hai tante opportunità di conoscere un altro uomo, di rifarti una vita.

sabato 16 dicembre 2017

La diga che crolla

La rivista Time dedica la sua cover alle donne che, denunciando le molestie sessuali subite sui luoghi di lavoro, hanno fatto crollare il muro del silenzio e dell’omertà

di Angelo Perrone *

Time pubblica la sua tradizionale copertina di fine d’anno per indicare una persona o un fatto che abbia avuto un impatto rilevante sull’opinione pubblica. Stavolta “persona dell’anno” sono definite le cosiddette Silence Breakers, coloro che hanno infranto il muro del silenzio, soprattutto le donne protagoniste di tante denunce per le molestie subite sul lavoro e nei rapporti sociali a cominciare dalle attrici di Hollywood.

giovedì 30 novembre 2017

La giornata dell'infanzia tradita


(ap) Tre bambini ridono sereni e si divertono mentre guardano uno spettacolo di marionette dentro un piccolo teatrino improvvisato. Purtroppo non è l’unica immagine che può essere scelta per ricordare quel 20 novembre 1989, in cui la convenzione internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza fu approvata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite.

venerdì 24 novembre 2017

Ricominciare

24 novembre, giornata contro la violenza sulle donne

di Marina Zinzani

I fiori raccolti nei prati
i fiori dei primi incontri
anniversari e una vaga felicità
i fiori della sposa
i fiori e i petali che cadono

martedì 17 ottobre 2017

L'urlo collettivo

Storie sommerse. La sensazione che, sulla violenza alle donne, vi sarebbe molto da raccontare

di Marina Zinzani

I silenzi delle donne, la risonanza mediatica di questi giorni, molestie nascoste e ora raccontate, o sussurrate: emerge la sensazione che ci sarebbero molte storie da raccontare, e non solo nel mondo dello spettacolo. Harvey Weinstein quasi come pretesto per un urlo collettivo. Servirà?