Passa ai contenuti principali

Una strategia per l'insegnamento

Il cortile del Virgilio, Roma
Il dibattito sulla scuola e sull’atteggiamento di genitori e insegnanti: l’equilibrio è fatto del rispetto di luoghi e tempi, e dell’educazione alla coscienza

di Paolo Brondi 
(Commento a La bell’aria al liceo Virgilio di Roma, PL, 19/11/17)

Oscilla il tempo nostro, non solo quello di Erasmiana memoria, tra follia allegra e follia furiosa le quali, unite oltre l’opposta tendenza, contribuiscono a spazzare via verità condivise e ad infrangere ogni riparo alla perversione del sentire.
Non a quel movimento del pensiero che, denominato da Platone “mania”, era fonte di esaltazione e crescita spirituale, ma al delirio cattivo, voce caustica e paranoica di quotidiani messaggi, ispirazione di sfruttamento fino all’ultimo di beni materiali e di persone, causa di pesante involuzione dell'esistere etico e sociologico.
Un delirio che ancor più ispessisce la sua negatività quando infetta le menti dei giovani, circola negli ambienti scolastici e assume per i più il carattere della certezza del naturale e perfino ovvio snodarsi di siffatti accadimenti. Appare preponderante il numero di chi non ha dubbi che la forza del corpo, dei suoi piaceri e della velleità dell’agire entri a far parte delle forze del potere; che proposte di recuperato equilibrio e di rispetto di luoghi e tempi siano inascoltate, e svaniscano in un nulla che rincorre il nulla e lontana è la voce che s'imponga ed educhi coscienza e civiltà.
Anche la norma, di memoria antica, di dare a ciascuno ciò che gli spetta, appare trasformata in gioco, o in una strategia che differisce o respinge la possibilità del giudizio razionale ed autentico. Globale sembra farsi il processo di evanescenza delle cose e incessante l'esercizio del niente. L’attesa che sia avvertita la paradossalità di tali situazioni, e che si faccia dinamica e produttiva di un senso diverso e proprio dell’esistere, si allunga nel tempo e la speranza s’infrange sulla prevalente volontà di altri che negano ogni controllo. 

Commenti

Post popolari in questo blog

👩‍🏫 La prima supplenza: tra pugno di ferro e cuore degli alunni

(Introduzione a Daniela Barone). C'è una foto che ritrae Daniela Barone tra i suoi primi studenti: capelli biondi, sguardo deciso e quel misto di orgoglio e apprensione che accompagna ogni esordio. Quella foto, che oggi pubblichiamo, è il fermo immagine di una battaglia vinta. In questo racconto, Daniela ci riporta indietro a una quinta classe di un Istituto Professionale per Odontotecnici, tra lanci di palline di carta e sguardi di sfida, svelando il segreto di quel mestiere difficile che non si impara sui libri: la capacità di trovare la "chiave giusta" per aprire il cuore degli alunni. Il sogno del registro e l'esordio agli Odontotecnici (Daniela Barone) ▪️ Quando ero una bambina di nove anni mi piaceva giocare a fare la maestra scribacchiando su un quadernetto a righe a mo’ di registro scolastico. Quest’attività tanto gradita faceva presagire che da grande sarei diventata un’insegnante, magari d’inglese, la mia materia preferita. Dopo il liceo fu il mio fidanzato ...

⚖️ Storie e volti: Antonino Caponnetto – Il nonno del Pool

(a.p. – Introduzione). In questo spazio riscopriamo l’anima della Legge attraverso i percorsi di chi ha servito lo Stato con dedizione. Conoscere le storie e l'umanità di questi magistrati è un atto di memoria, e uno strumento essenziale per orientarsi oggi. Comprendere il valore dell'unità della giurisdizione attraverso i loro esempi è il primo passo per una scelta consapevole in vista del prossimo voto referendario. Il profilo e il percorso Simbolo della lotta alla criminalità organizzata, Antonino Caponnetto è stato il successore di Rocco Chinnici alla guida dell'Ufficio Istruzione di Palermo. Fu lui a voler riunire Falcone, Borsellino, Di Lello e Guarnotta nel Pool Antimafia, intuendo che solo una squadra unita poteva affrontare un nemico così complesso. La sua carriera è stata segnata da una profonda versatilità, avendo servito lo Stato in diverse vesti: da pretore a Prato a sostituto procuratore a Firenze, fino ai vertici della giurisdizione. Il lato umano: la mitezza...

✨ Il tappeto: ingresso segreto nel mondo misterioso

(Introduzione a Maria Cristina Capitoni). L’autrice ci guida in una poesia intensa, catturando il momento di stasi e sospensione tra il dovere di muoversi e il desiderio di restare. È proprio in questa immobilità che un oggetto comune, il disegno di un tappeto, si rivela la porta d'accesso a un universo interiore e misterioso. (Maria Cristina Capitoni) ▪️ Non quando tutto è in ordine perché è l’ora di andare ma sempre in quel frattempo quando invece vorresti restare a fissare quel disegno del tappeto ingresso segreto del mondo sommerso veloce riassunto dell’universo.

Davanti alla Tv

La TV da “guardare” durante le occupazioni domestiche; inevitabili per una donna il confronto con i modelli femminili proposti nelle trasmissioni: qualche riflessione sulla bellezza, sul lavoro, sul rapporto con gli uomini di Marina Zinzani I panni da stirare, mio figlio è fuori e mio marito sonnecchia davanti alla tv. Io cerco qualche programma, mi tiene compagnia la televisione, quando stiro.  Ah, ha quasi la mia età questa della tv. Ma non li dimostra. La sua immagine mi ricorda tutte le cose che non ho fatto, per salvaguardare il mio aspetto: mi sono tolta il trucco la sera? Ho fatto lunghe passeggiate, se non un po’ di corsa quasi ogni giorno? Ho curato la mia dieta?

🎅 Il gelo nel cuore di Babbo Natale: l'incontro che riportò la gioia

(Introduzione a Vespina Fortuna). In un anno in cui la tristezza sembra aver congelato ogni gioia, perfino Babbo Natale ha perso la voglia di volare. Ma un incontro inaspettato alla sua porta, quello con un piccolo messaggero, sarà la chiave per riscoprire il vero significato del dono e dell'allegria. La tristezza che congela il polo (Vespina Fortuna - RACCONTO) ▪️ Ormai eravamo quasi alle porte di dicembre ma Babbo Natale quest’anno non aveva proprio voglia di distribuire i regali. Era troppo triste per le migliaia di bimbi affamati e a tutti quelli cui insegnano ad "imbracciare un fucile più alto e più pesante di loro." Babbo Natale se ne stava sdraiato sul letto a guardare il soffitto con gli occhi velati di pianto e il naso rosso. "Quest’anno ve ne starete al calduccio" disse fra sé pensando alle renne nella stalla. "Niente carro volante, niente doni, niente gioia. Il mio cuore è troppo triste per poter donare allegria." Bussare inatteso Intanto le...