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mercoledì 6 novembre 2019

Destarsi un giorno

Familiarità e contraddizioni: l’oscurità con cui ci confrontiamo

di Maria Cristina Capitoni

T’ho visto qui infinite volte
come fosse la prima
casa tua è sempre la stessa
hai perduto spesso il cuore
altre la testa
dormivi tutto il tempo
e poi di nuovo il gioco
appena desto
un’altra mano ancora

giovedì 28 dicembre 2017

Cacio e pepe

Un incontro, la sera a piazza del Campo a Siena: aprirsi di nuovo alla gioia

Racconto
di Paolo Brondi

Al crepuscolo, decisi di uscire dall’albergo e me ne andai a passeggiare fino a piazza del Campo. L’aria era fresca, ma assai piacevole e le luci di città, di giallo sfumati, creavano una atmosfera fiabesca. Ad un tratto sentii invocarmi “Marco, Marco!?”. Mi voltai e mi trovai abbracciato. Riconobbi il profumo. Era lei, la giovane Rosa! Incurante della gente intorno, stava per coprirmi di baci, ma indietreggiai. “Dovevo farlo, sentivo di doverti abbracciare, scusa!”.

venerdì 7 luglio 2017

Lusinghe fuggitive

L’attesa breve del risveglio: effimero il nuovo giorno

di Maria Cristina Capitoni

Che alla fine non ci sia più bisogno di tutto questo
l'esistenza proceda pure dispiegando i suoi motivi, mentre cresco
cercherò nessun appiglio sul cammino 
giungerò sino al mattino nottetempo 
sorprendendone i bagliori da vicino

lunedì 25 luglio 2016

All'improvviso

di Gianantonio Tassinari

Era come attraversare
uno specchio
e cadere giù,
sempre più giù,
tra le nuvole bianche
sprofondare pesante
nell’aria
e poi nell’acqua
di un mare blu.
E toccare il fondo,
sempre più in fondo,
per poi risalire
leggero:

sabato 23 luglio 2016

Risveglio, sul mare

di Gianantonio Tassinari

Una corsa spensierata
verso il mare.
Ancora più in là
verso l’orizzonte.
Un brusco risveglio
nel letto, da solo.
La mente si posa:
è già dolore.