Visualizzazione post con etichetta speranza. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta speranza. Mostra tutti i post

domenica 29 marzo 2020

Sguardi

Fregene (foto ap)
Un filo di speranza in quegli occhi di mare

di Maria Turtura

Questi occhi che hai
non dimenticati
con dentro un'ombra
di mare del Nord tempestoso
che cosa guardano stasera
nel tuo freddo paese, amico,
mentre io mi ricordo
di una luce sul lago e di una
esile speranza, così esile
come solo può essere
un amore al principio.

domenica 19 gennaio 2020

Spes ultima dea

di Laura Maria Di Forti
(Presentazione di Angelo Perrone)

(ap) Il proverbio di oggi: “Spes ultima dea”. Rinunciare alle risorse della ragione? Non ci rimane che sperare?
La tradizione popolare italiana si è sempre espressa con proverbi e modi di dire, rimasti poi nella memoria comune. Oltre le apparenze, non sono una ingenua semplificazione della realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno. Molto di più, uno sforzo per riflettere e capire. E magari scovare il bandolo della matassa.

venerdì 7 dicembre 2018

In fondo al bosco

Una luce lontana nel buio: metafora di un traguardo possibile nella vita

di Marina Zinzani

Cammino nel bosco con una candela
è notte
la casa è là, in fondo
luci accese
devo arrivarci.
Altre persone sono su questo sentiero
ci accompagna la speranza
la poesia
il cercare riparo, calore.

venerdì 16 marzo 2018

Sopravvivere

Seated Figure with Hat, 1967, Richard Diebenkorn
Cedimenti e disavventure: imparare a vedere le cose che non abbiamo ancora visto

di Marina Zinzani

Sopravvivere non è facile, tante sono le morti in una vita, e anche le rinascite. Tanti possono essere i momenti in cui si è caduti. La fine di un amore che spezza il cuore, una mano crudele che prende qualcuno troppo presto e lo porta chissà dove, il proprio corpo non più così in forma, stanco, anima stanca: sopravvivere diventa allora la carta magica da trovare, in un mazzo scomposto di carte, quella che rimette in moto l’intima essenza che fa muovere il mondo, la propria vita.

sabato 6 gennaio 2018

I colori dell'amicizia

Vincent Van Gogh, Ermitage, San Pietroburgo
Un semplice foulard può raccogliere in un piccolo spazio colori che richiamano sentimenti profondi

Poesia
di Catia Bianchi

Verde, il segno della vita e della speranza.
Il colore dell'erba, degli alberi e delle piante.
Blu, il cielo e il mare.
L'acqua, la base della vita.

sabato 16 settembre 2017

Prendersi per mano

I sogni, le illusioni, la ricerca di un po’ di dolcezza

di Paolo Brondi

Non vale
cercare riparo
nell’esile trama dei sogni.
I desideri son solo tremore
in nude speranze
ove il tempo scorre
lento, musica sul fondo
di un orizzonte
senza luce.

sabato 8 luglio 2017

Lo strano caso del dottor Hamer

Le “cure alternative” al dolore: la sperimentazione al riparo dagli avvoltoi della salute

di Marina Zinzani

Ryke Geerd Hamer è morto. E’ un nome legato alle cure alternative. Discusso, inseguito da ordini di cattura, si era rifugiato in Norvegia e lì è morto, pochi giorni fa. Il suo nome è legato a tanti drammi personali, a malati senza speranza o che potevano essere guariti, e alla disperata ricerca di una via d’uscita. Dei morti sono legati alle sue cure, o non cure.

lunedì 29 maggio 2017

La luce di una terra

Il Sud, non solo storie di delusioni e affanni: la ribellione che nasce dall’amore per la propria terra diventa metafora di vita

di Mariagrazia Passamano *

Poi improvvisamente arriva la solitudine. Rimangono le notti insonni, il silenzio di questa terra antica ed il ricordo di tanti viaggi dal quale non sono più tornata o per i quali forse non sono mai veramente partita. Il silenzio per chi non lo conosce è destabilizzante e i monti irpini ne regalano a quantità industriale.

martedì 3 gennaio 2017

Il domani che ci attende

di Sonia Scarpante

Si cammina verso un anno 
che vorremmo aperto al cuore
con melodie incastonate
in anni turgidi.
Si procede a tastoni
con occhi affaticati
da carichi di vita inespresse
e lungimiranti per passioni avide ancora 
di poesie realizzabili.

giovedì 15 settembre 2016

Forse una grazia, dopo la paura

di Marina Zinzani
(Una visita medica, quel fragile confine tra la paura e la vita)

L’incubo di ogni donna che fa una mammografia è quello di essere richiamate. Una lastra venuta male, un ulteriore controllo, si sa come vanno le cose. Una telefonata al cellulare, un numero che non si conosce. Sono già passate diverse settimane dall’esame, quasi si è dimenticato che ancora non è arrivato l’esito per posta. Arriva invece una telefonata, quel numero sconosciuto, che non appartiene a nessuno che si conosca.