Il
dialogo, immaginario, tra una terrorista in carcere e sua madre: il sangue, le lacerazioni familiari, il dilemma
delle coscienze. Il sangue innocente come prezzo delle scelte
di Maria Cristina Capitoni
(Commento a Uccello in gabbia, PL, 11/10/19, con un'introduzione di Angelo Perrone)
(ap) Gli
anni passano dunque, ma non troppo. Rimangono le ferite, i ricordi. Tanto altro
che riesce doloroso raccontare, far riemergere dal buio della memoria. E magari
della coscienza. Per chi ne conservi delle tracce nella propria carne, o
semplicemente nella mente di semplice cittadino.