(Angelo Perrone) Cosa succede quando i guasti meccanici bloccano l’acquascooter presidenziale paralizzandone i movimenti? In mano a Teresa Mannino, l'attualità politica si trasforma in un teatro dell'assurdo.
Il suo monologo sul viaggio pericoloso delle barche della Flotilla verso Gaza non è solo stand-up, piuttosto un esempio di comicità capace di smontare la retorica del potere con la forza dissacrante dell'iperbole.
Più che enunciare una critica all’inerzia politica davanti alla tragedia palestinese, la comica siciliana preferisce mostrare immagini mentali tanto ridicole quanto geniali, elevando l'arguzia a strumento di intelligenza critica.
La satira della Mannino mira all'assurdo sotteso alle giustificazioni ufficiali. Lei non dice che il governo è lento; lei mostra perché lo è, inventando ostacoli ridicoli. La premier non ha agito prima perché il suo acquascooter presidenziale a motore, no a vela, veloce, era «dal meccanico, in assistenza», e Taiani, l'uomo con l'infallibile «senso dell'orientamento», aveva «i reumatismi». Queste ipotetiche scuse casalinghe sviliscono la gravità della situazione e ridicolizzano l'ampollosità delle dichiarazioni politiche.
L'arguzia narrativa si manifesta nell'uso dell'iperbole e della concretezza. Gli aiuti italiani non sono un intervento strategico, ma una consegna di «pizza e maccheroni» e di «una pasterella», banalizzando la presunzione di un intervento "salvifico" nazionale.
Il culmine dell'assurdo è raggiunto con l'introduzione dell'App “Meloni Perù”, un'invenzione tragicomica che ironizza sulla tendenza moderna a creare soluzioni tecnologiche, che spesso si rivelano inadeguate.
L'insistenza nel richiedere, in un contesto di distruzione totale, un «citofono» per avvisare degli aiuti i beneficiari, con la chiusura che indica come unica alternativa affidabile l'indirizzo del cardinale Pizzaballa, è l'elemento finale che sigilla l'assurdità: una critica sulla distanza tra il Palazzo e la realtà sul campo.
Teresa Mannino usa la risata per evidenziare il divario tra la realtà drammatica e la percezione superficiale di chi è al potere. La capacità di trasformare un tema complesso in un'immagine immediatamente leggibile e irresistibilmente comica è la cifra della sua efficacia.
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