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giovedì 6 febbraio 2020

Donna Rotunno, il "bulldog" a difesa di Harvey Weinstein

Donna Rotunno, il nuovo difensore-donna di Harvey Weinstein, accusato di stupro e molestie, sta attuando una condotta aggressiva contro le presunte vittime. Un’idea muscolare della giustizia e una concezione del femminile maschilista, centrata sul potere

(ap*) Molti se l’attendevano, per la notorietà del protagonista e delle sue presunte vittime, da Gwyneth Paltrow a Angelina Jolie, alla nostra Asia Argento, ma forse non fino a questo punto. Non mancano sorprese e colpi di scena nel processo per stupro e violenze sessuali a carico di Harvey Weinstein, in corso a New York. Le battute iniziali destano curiosità, e fanno riflettere.

mercoledì 10 gennaio 2018

Oprah Winfrey: un nuovo giorno


Oprah Winfrey, icona del riscatto black, dei diritti e del femminismo: le parole di una donna che si è fatta da sé, ai Golden Globes 2018

di Marina Zinzani

“Questa sera io vorrei ringraziare tutte le donne che hanno sopportato anni di violenze perché magari, come mia madre, avevano bambini da crescere e bollette da pagare o sogni da inseguire. Sono donne di cui non conosceremo mai il nome.

sabato 6 gennaio 2018

Vestirsi di nero

Girarsi dall’altra parte, la complicità occulta con il male

di Marina Zinzani

Meryl Streep si è difesa dall’accusa di “sapere” di Weinstein e di essersi girata dall’altra parte. A Los Angeles erano apparsi grandi manifesti, in cui lei era ritratta sorridente con lui, con la scritta “She knew”.

mercoledì 20 dicembre 2017

L'importanza del dubbio

Il bisticcio tra Vladimir Luxuria e Asia Argento: sempre al centro la questione della violenza sulle donne. E delle loro reazioni di fronte ai soprusi

di Marina Zinzani

La capacità di chiedere scusa non è da tutti. Non è semplice tornare sui propri passi, rivedere cose dette, fatte, pensate, e rivederle con l’inserimento di un dubbio. A volte l’orgoglio non fa soffermarsi, si va avanti come niente fosse, piuttosto che chiedere scusa.

domenica 17 dicembre 2017

Quel braccio


Il mistero di quella figura, sulla copertina di Time, che si intravede appena: la paura che ancora condiziona la libertà delle donne

di Marina Zinzani
(Commento a La diga che crolla, PL, 16/12/17)

“Era un appassionato di cinema, un padre amorevole e un mostro. Per anni è stato il mio mostro". Ora anche Selma Hayek si unisce al coro delle donne che parlano di Harvey Weinstein, di come sono state segnate, sottolineando le molestie subite durante la lavorazione di “Frida”.

sabato 16 dicembre 2017

La diga che crolla

La rivista Time dedica la sua cover alle donne che, denunciando le molestie sessuali subite sui luoghi di lavoro, hanno fatto crollare il muro del silenzio e dell’omertà

di Angelo Perrone *

Time pubblica la sua tradizionale copertina di fine d’anno per indicare una persona o un fatto che abbia avuto un impatto rilevante sull’opinione pubblica. Stavolta “persona dell’anno” sono definite le cosiddette Silence Breakers, coloro che hanno infranto il muro del silenzio, soprattutto le donne protagoniste di tante denunce per le molestie subite sul lavoro e nei rapporti sociali a cominciare dalle attrici di Hollywood.

domenica 12 novembre 2017

In cerca di eroi

Caso Weinstein: il tipo della porta accanto? Un detective

di Marina Zinzani

La notizia non fa neanche tanto più scalpore, in una sequenza di eventi che si allarga a macchia d’olio. Harvey Weinsten ingaggiò dei detective, e anche degli ex agenti del Mossad, per controllare le donne che volevano denunciarlo. Ha anche cercato di bloccare dei giornalisti che stavano indagando su di lui.
Il silenzio delle vittime in fondo è cosa quasi scontata in faccende come queste, è un silenzio di chi abbassa gli occhi e tira dritto, meglio dimenticare, voltare pagina. Chissà perché Weinstein non si sentiva più tanto sicuro.

lunedì 6 novembre 2017

I sogni di Hollywood

Quello del cinema sembrava un mondo di lustrini e sorrisi, ora non più

di Marina Zinzani

Adesso c’è anche Dustin Hoffman. L’altro giorno c’era Kevin Spacey. Si sta allargando a macchia d’olio la denuncia, anche a trent’anni dei fatti, sulla condotta poco ortodossa di personaggi importanti, attori, registi, produttori di Hollywood e non solo.

domenica 29 ottobre 2017

Mille voci

Il tam tam che è seguito alla vicenda Weinstein racconta quanto sia devastante il vizio del potere e il sessismo: il prezzo del coraggio, la sfida di relazioni nuove tra uomo e donna

di Marina Zinzani

Adesso ci sono anche le attrici italiane. Già si erano levate le voci di tante attrici straniere, anche famose, famosissime. Si era levata la voce poi di donne in ogni ambito e luogo, e le voci, prima sussurri, sono aumentate, aumentate, si levano ora ovunque.
Queste voci sembrano come quei cori in cui comincia una, voce bassa quasi timida, e poi un’altra, e un’altra ancora, e poi diventa un coro dalla forza possente, un coro che canta lo stesso brano.

sabato 21 ottobre 2017

Quando il coraggio ha i suoi tempi

Il coraggio di dire la verità, la sensazione di fare la cosa giusta. Anche se ha un costo

di Marina Zinzani

Ora anche il regista Quentin Tarantino fa il mea culpa sulla faccenda Weinstein. Sapeva o qualcosa aveva capito, e non ha fatto nulla. Si dispiace. Comunque qualcosa ha detto.
Il suo comportamento è quello di chi lo dice dopo, quando altri hanno parlato, e diventa quasi impossibile non farlo.

venerdì 20 ottobre 2017

La festa che non c'è

Lo scandalo Harvey Weinstein è un abuso di potere: tra la vittima e il carnefice, il senso di colpa della donna


(Angelo Perrone) Ora, arriva pure il pentimento di Jane Fonda. Anche lei sapeva ma ha taciuto: «avrei voluto essere più coraggiosa, mi vergogno», ha provato a giustificarsi con franchezza, spiegando di averlo fatto forse perché non la riguardava direttamente. Certo, come ha osservato Meryl Streep prendendone le distanze, non tutti a Hollywood erano a conoscenza di come Harvey Weinstein, il potentissimo produttore cinematografico americano, abusasse del suo potere.

martedì 17 ottobre 2017

L'urlo collettivo

Storie sommerse. La sensazione che, sulla violenza alle donne, vi sarebbe molto da raccontare

di Marina Zinzani

I silenzi delle donne, la risonanza mediatica di questi giorni, molestie nascoste e ora raccontate, o sussurrate: emerge la sensazione che ci sarebbero molte storie da raccontare, e non solo nel mondo dello spettacolo. Harvey Weinstein quasi come pretesto per un urlo collettivo. Servirà?

sabato 14 ottobre 2017

Una certa ipocrisia

Denaro e successo, forse. Di sicuro la perdita dell’innocenza

di Marina Zinzani

Lo scandalo che ha investito Harvey Weinstein suggerisce una parola, fra le tante scritte sui giornali e fra quelle dette dalle persone coinvolte: perdita. Una giovane che vuole fare l'attrice, e si ritrova lui (non certo l'unico personaggio nel suo genere), con le sue pretese e ricatti: è un incontro in cui si perde qualcosa, in cui lei perde qualcosa.