Denaro e successo, forse. Di
sicuro la perdita dell’innocenza
di Marina Zinzani
Lo scandalo che ha
investito Harvey Weinstein suggerisce una parola, fra le tante scritte sui
giornali e fra quelle dette dalle persone coinvolte: perdita. Una giovane che
vuole fare l'attrice, e si ritrova lui (non certo l'unico personaggio nel suo
genere), con le sue pretese e ricatti: è un incontro in cui si perde qualcosa,
in cui lei perde qualcosa.
A distanza di anni, forse famosa o forse no, guarderà con rimpianto la ragazza che era, prima di entrare in una certa stanza, il mondo ancora intero e non sporcato da ciò che ha dovuto provare. Anche se ha detto di no ed è fuggita. Perdita dell'innocenza, si direbbe.
A distanza di anni, forse famosa o forse no, guarderà con rimpianto la ragazza che era, prima di entrare in una certa stanza, il mondo ancora intero e non sporcato da ciò che ha dovuto provare. Anche se ha detto di no ed è fuggita. Perdita dell'innocenza, si direbbe.
Eppure la parola
perdita si può collegare anche a chi sapeva, conosceva i vizi e le richieste
del personaggio, su come considerava le donne, sapeva e si è girato dall'altra
parte. Denaro e successo hanno permesso di girare facilmente la testa
dall'altra parte. Per queste persone c'è stata la perdita più importante. È
prima di tutto un problema morale, il loro.
Nessun commento:
Posta un commento